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Servi di Dio Giovanni Ignazio (Pacomio) Lessus e 21 compagni Martiri della Rivoluzione Francese

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† Francia, 1792/1798


Nella riorganizzazione dell'amministrazione religiosa francese scaturita dalla Costituzione civile del clero, l'arcidiocesi di Besancon fu ripartita tra i tre dipartimenti della Haute-Saóne (Vesoul), del Jura (Dole) e del Doubs (Besancon). Il Terrore non raggiunse punte estreme nel dipartimento della Haute-Saóne, non cosi nei dipartimenti del Jura e del Doubs, soprattutto a causa dei rappresentanti che vi furono inviati: Guyon, Morveau, Prieur, Deudier, Michaud e Simblot, fanatici ghigliottinatori e scristia-nizzatori. Apre la lista dei martiri di Besancon il certosi­no d. Pacomio. Nacque nella famiglia Lessus il 14 apr. 1766 a Bonnétages (dipart. del Doubs) e fu battezzato con i nomi di Giovanni Ignazio. Suo padre era il maestro della scuola del villaggio. Poiché aveva mostra­to sin da bambino eccellenti disposizioni, suo padre, che era profondamente cristiano, si augurava che si orientasse al sacerdozio. Ma non permettendo le finanze della famiglia Lessus il suo mantenimento agli studi, il rev. Bolard, parroco del luogo, prese a suo carico tutte le spese e lo inviò al collegio reale di Besancon. Qui, in un ambiente di spirito molto libero, la sua vocazione fu messa a dura prova. Nondimeno, resistette e nel sett. 1786 potè entrare nel Seminario Maggiore di Besancon, pur continuando ad alloggiare in città come allora voleva l'uso. Ma alla vigilia del suo suddia­conato, nel sett. 1788, parti per la Certosa di Montmerle (dipart. dell'Ain), dove, il 1° nov. 1789, fece la professio­ne solenne e ricevette il nome sotto il quale sarà ormai conosciuto e col quale noi lo chiameremo: Pacomio. Fu poi ammesso, a intervalli regolari, ai vari ordini sacri e il priore del monastero, d. Guglielmo Armély, che era stato avvocato al Parlamento di Bordeaux, lo volle come suo segretario particolare. La Rivoluzione francese avrebbe messo termine a questa prima parte della sua vita. Conformemente alle disposizioni dell'As­semblea Costituente, cominciarono le perquisizioni nel­le case religiose. La prima visita dei commissari alla Certosa di Montmerle ebbe luogo l'8 dic. 1791. Interro­gati per sapere se avevano intenzione di perseverare nella loro vocazione, venti religiosi su ventidue rispose- io affermativamente. Dopo questo primo sopruso, la vita della comunità religiosa potè tuttavia continuare fino al sett. 1792, quando si ebbe la dispersione forzata dei suoi membri. Pacomio non volle lasciare la Francia, entran­do in clandestinità. Restò a disposizione dei fedeli, aggirandosi per la regione come un proscritto, imbatten­dosi in tutti quegli ostacoli e rischi che son ben noti ai cultori della storia di questa persecuzione. Si sforzava ovunque di evitare che si producesse uno scisma costitu­zionale. Uno dei centri principali del suo apostolato era la città di Pontarlier (dipart. del Doubs). Gli agenti del Terrore lo sorvegliavano già da molto tempo, ma fu solo al riaccendersi della violenza che lo arrestarono, in un mulino a Chaffois, in cui il proprietario, Bartolo­meo Javaux, lo aveva accolto. Il 25 apr. 1794 comparve davanti al Tribunale rivoluzionario del Doubs che lo condannò a morte e lo fece giustiziare insieme al suo favoreggiatore Bartolomeo Javaux. Si trattò di una seduta del Tribunale rivoluzionario particolarmente odiosa, durante la quale, come ci hanno tramandato i testimoni, Pacomio mostrò una calma e una dignità impertur­babili, che non potevano derivare se non dalla grazia di cui era oggetto.
Il 1° sett. 1793 era scoppiata nella regione una insurrezione cattolica detta «delle monta­gne», analoga al movimento vandeano. Era stata selvag­giamente repressa. Ne seguirono una cinquantina di esecuzioni capitali. Questi i nomi dei martiri, tra le centinaia di vittime del Terrore a Doubs, per i quali è in corso un processo di beatificazione. Le date sono quelle delle esecuzioni: Claudio Giuseppe Huot, prete, 7 ott. 1793, a Besangon; Claudio Ignazio Tournier, prete, 7 ott. 1793, a Besancon; Anna Pietro Capon, 7 ott. 1793, a Besangon; Claudio Francesco Renel Coper-schmidt, prete, 2 genn. 1794, a Dole; Francesco Giusep­pe Robert, prete, 24 genn. 1794, a Belvoir; Edmondo Antonio Delacour, O.F.M. Cap., 9 mar. 1794, a Besan­gon; Luigi Giuseppe Teodoro Roch, prete, 4 magg. 1794, a Besangon; Modesto Ambrogio Agostino Roch, prete, 1° ago. 1794, a Besangon; Adriano Pegeot, O.F.M. Cap., 26 nov. 1794, a Besangon; Giovanni Pietro Cortot, O.F.M. Conv., 19 dic. 1794, a Besancon; Pietro Giuseppe Cornibert, 15 genn. 1796, a Vesoul; Giovanni Francesco Patenaille, 9 dic. 1797, a Besancon; Claudio Francesco Calmiche, prete, 23 genn. 1798, a Besangon; Giovanni Jacquinot, prete, 27 genn. 1798, a Besangon; Giovanni Battista Martelet, prete della Compagnia della Missio­ne, 9 febb. 1798, a Besangon; Giovanni Claudio Perrin, prete, 27 febb. 1798, a Besangon; Paolo della Pierre, prete, 27 magg. 1798, a Besangon; Pietro Matilde Bertin Mourot, prete, 30 lug. 1798, a Besangon; Anna France­sca Petitjean, favoreggiatrice di preti, 10 giu. 1794, a Mirecourt; Giovanni Maria Durupt, favoreggiatrice di preti, 10 giu. 1794, a Mirecourt; Francesco Saverio Baucard, 7 mar. 1794, a Pontarlier.
Alcuni martiri originari della regione furono messi a morte altrove: Antonio Boutillier, canonico antonino, 11 giu. 1798, a Lione; Giovanni Mermet, prete, 15 nov. 1798, a Le Puy (Loira); Margherita Blanchet, corrispon­dente di preti, 20 lug. 1794, a Parigi; Giovanni Maria Blandin, corrispondente di preti, 20 lug. 1794, a Parigi.
Molti altri nomi potrebbero essere aggiunti a questa lista. Il ricordo di questi martiri è rimasto vivo dopo la loro morte. Nel 1909 è iniziata la prima informativa in ordine al processo di beatificazione per la volontà dell'arcivescovo di Besangon, Fulberto Petit. I suoi successori, Leone Gauthey e Luigi Humbrecht hanno proseguito l'istruzione della causa. Quest'ultimo, il 9 febb. 1920, dichiarò chiuso il processo antepreparatorio. Il fascicolo fu portato a Roma il 20 febb. successivo. L'apertura del processo ordinario sul martirio ha avuto luogo il 21 lug. 1926, la sua chiusura è seguita il 27 nov. 1950. Il processo di non culto è stato aperto il 21 febb. 1952, la sua chiusura è seguita il 27 ott. 1954. Da allora la causa non ha più fatto progressi.


Autore:
Raymond Darricau


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2009-01-01

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