Nel Mille, era molto popolare presso gli agricoltori e lavoratori del Norfolk; le offerte per la sua tomba nella cappella nella parte settentrionale della chiesa di Bawburgh furono sufficienti a ricostruire il coro nel 1309. Secondo Bale « tutti i falciatori e i mietitori ricorrevano a lui una volta l'anno ».
La sua leggenda è stata conservata in latino e in inglese con delle piccole variazioni. L'ultima versione fu montata su un trittico di legno ed appesa sulla tomba in modo che i pellegrini potessero leggerla.
Nacque molto probabilmente a Blythburgh (Suffolk) da nobile e forse reale casato e rinunciò al mondo e alla sua famiglia per servire Dio come bracciante. Il fattore per cui egli lavorò sempre industriosamente e di buon umore desiderava farlo suo erede; mentre Valstano gli chiese in dono soltanto una mucca gravida. Nacquero due vitellini, ed essi, alla fine della vita del santo, trasportarono il suo corpo su un carro per i funerali. La Vita di Valstano mostra chiaramente su diversi punti l'influsso del folklore celtico.
Si dice ad esempio che sulla superficie di uno stagno vicino a Cossey è possibile vedere l'impronta della ruota del carro; e ancora che un profeta può comunicare le sue previsioni ad un'altra persona, se quest'ultima tiene un piede sopra quello del profeta. Ci sono altri elementi improbabili: che il corteo funebre attraversò un muro; che il vescovo ed i monaci di Norwich furono presenti al suo funerale nel 1016 sebbene la sede non fosse stata stabilita a Norwich che dopo la Conquista. Ma nonostante tutti questi dettagli favolosi il suo culto è molto interessante come raro esempio, nel Medioevo, di un lavoratore venerato come santo. Valstano è ritratto su cinque transenne a Norfolk: i suoi attributi iconografici sono una corona o scettro con una falce e due vitelli. La festa è celebrata il 30 maggio.
Autore: Hugh Farmer
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