Infanzia
Maria Carmelina Leone, nacque a Palermo il giorno 11 luglio del 1923, in Cortile Bonelli, in seno ad una famiglia modesta. Il padre Giuseppe (Peppino), guardia notturna alla Cassa di Risparmio, poeta dialettale popolare, era un cattolico praticante, e la madre Santa (Santina) Passafiume, una casalinga, terziaria francescana.
Anche la nascita è avvolta nel mistero di Dio. Infatti, come riporta Antonio Ballo, Maria Carmelina nasce, prima del termine dei nove mesi, con una settimana di anticipo e la nascita è preannunciata da mamma Santina da una voce misteriosa che diceva:
<<domani nascerà una bambina prescelta da Dio>>.
Maria Carmelina sarà battezzata sei giorni dopo la nascita, presso la Cattedrale di Palermo.
Fin dai primi anni della sua vita Maria Carmelina mostra una spiccata predilezione per gli atti di pietà, per la compassione verso i più poveri e per tutte le pratiche religiose che animavano il trascorrere del tempo in una famiglia dalle profonde radici cristiane.
Maria Carmelina frequenta solo la scuola materna e le scuole elementari.
Viene ammessa alla prima comunione all’età di sette anni, nella chiesa di Casa Professa. Maria Carmelina riceve “Gesù Eucaristico, quel Gesù che lei ama, che tanto adora, ora lo stringe nel suo cuore”.
Maria Carmelina è una semplice ragazza con una cultura elementare, si dimostra molto brava nell’arte del ricamo, frequenta la scuola di taglio e cucito e la scuola di catechistico nella Chiesa di Casa Professa.
Insegnante di catechismo
A dodici anni, nel 1935, Maria Carmelina ottiene dal suo direttore spirituale, il gesuita padre Gaspare Giacalone, la possibilità di diventare insegnante di catechismo, di iscriversi all’Apostolato della Preghiera e in quello stesso anno, decide di fare il suo voto di castità perfetta e verginità totale.
Intensa è la sua devozione per la Madonna del Carmelo, per il SS. Crocifisso e per l’Eucarestia.
“Insomma, c’erano in lei – continua Antonio Bello - tutte le condizioni per avviarsi ad una vita d’apostolato. M. Carmelina, era di poche parole, ma quelle che diceva erano confortanti, era rispettosa, gentile, modesta evasiva, sempre con l’abito votivo della Madonna. Nel 1937 frequenta la scuola di cucito e impara l’arte del ricamo.
Un simbolo del cattolicesimo vero, un vero esempio di virtù cristiana come la ricordavano molte persone a lei vicine, ma lei sapeva già di non essere destinata per questa vita terrena, sapeva di dover morire molto giovane.
Ella abbracciò la sofferenza, con grande atto d’amore per il suo sposo Gesù”.
La malattia
Maria Carmelina si ammala e viene portata al sanatorio Ingrassia, in corso Calatafimi, vicino La Rocca di Palermo.
Il 7 giugno 1938 viene ricoverata a causa di una tubercolosi biapicale (una forma rara e grave di Tbc) che i medici collegano a una polmonite, degenerata in pleurite essudativa, che la ragazza aveva contratto in età infantile.
Inizierà così il suo calvario, che porterà Maria Carmelina ad interfacciarsi con la malattia, quella sua e quella degli altri degenti del sanatorio.
Nel sanatorio Ingrassia di Palermo
Nella struttura sanitaria Maria Carmelina, è sempre pronta a rendersi utile alle altre ammalate, con le quali molto spesso si recano in cappella ad adorare il Santissimo Sacramento.
“Durante il lungo ricovero – scrive Giuseppe Sole – malgrado le sofferenze, si dimostra una degente serena e gioiosa. E, un gesto altruistico si coglie durante la visita in ospedale del principe Umberto di Savoia il quale, giunto nella corsia femminile, si soffermava presso il letto di Maria Carmelina a cui dopo l’augurio di guarigione, le regalava cento lire che la ragazza voleva dividere con le altre“.
Il ritorno a casa e la ricaduta della malattia
Le sue condizioni di salute di Maria Carmelina migliorano e il 12 novembre 1939 viene dimessa dal Sanatorio e ritorna presso la sua famiglia. A casa rifiuta un’offerta di matrimonio a causa del suo voto che aveva fatto a dodici anni. La giovane riprende le sue giornate abituali, iscrivendosi al corso di taglio e cucito promosso dalla Singer, senza mai distogliere gli occhi dalla Croce e dal suo Gesù.
Purtroppo questa parentesi felice senza malattia, dura poco. Esattamente dopo otto mesi,
Il 22 luglio 1940, per la grave ricaduta della malattia, Maria Carmelina deve ritornare in Sanatorio. Le condizioni di salute di Maria Carmelina peggiorano sempre più, tanto che la febbre la porterà fino alla morte.
Verso la fine
Constatato, che la malattia progrediva quotidianamente, Maria Carmelina chiese ai suoi genitori di riportarla a casa. Il 17 settembre, per “spontaneo abbandono” lascia il sanatorio e i genitori portarono la ragazza a casa in via Piave a Palermo. Maria Carmelia aveva sognato quattro sante che la avvisavano che a breve sarebbe stata con loro.
Al suo capezzale accorse anche il suo direttore spirituale, di fronte al quale Maria Carmelina si confessa e gli chiede la sacra Unzione degli Ammalati.
Ella con le sue ultime parole al suo direttore spirituale, gli confidò che il suo ardente desiderio era quello di essere sposa di Gesù per l’eternità.
Nel 1940, otto giorni prima di morire, aveva confidato ai suoi il giorno esatto della sua morte.
Quando al suo capezzale arrivarono parenti ed amici, a tutti Maria Carmelina disse: << Chiamatemi quando sarò lassù nei vostri bisogni, ed io sarò presente e pregherò per voi!>>.
La morte
Alle ore 7 del mattino del 1° ottobre 1940, dopo una lunga notte di agonia, Maria Carmelina bacia i suoi genitori e fratelli, prende il suo crocifisso ed invoca perdono. Alle ore 8, muore e in quel mentre un raggio di sole venne ad illuminare più intensamente la sua camera.
Dopo il funerale Maria Carmelina Leone, fu sepolta al cimitero di Santa Maria dei Rotoli. Il 5 novembre 1946, per una grazia attribuitale per sua intercessione, le sue spoglie vennero traslatate in una tomba messa a disposizione da un certo signor Gorgone al cimitero dei cappuccini.
In tutta Palermo, e non solo, innumerevoli miracoli sono attribuiti a lei, morta a diciassette anni dalla voce popolare già considerata una "piccola santa".
Attualmente in un appartamentino, in via S. Isidoro alla Guilla 5, sono custoditi i ricordi e i numerosissimi ex voto, segno della devozione nei confronti di Maria Carmelina.
Il processo per la Beatificazione
Grazie alla sua fama di santità, nel 1973 è stato costituito un comitato d’onore per iniziare il cammino della sua beatificazione e nel mese di maggio del 1978 il Cardinale Salvatore Pappalardo chiede a Paolo VI il nulla osta per la beatificazione di Maria Carmelina Leone.
Dopo l’esame della documentazione da parte della Santa sede, il 10 luglio 1981, arriva a Palermo la risposta affermativa e il 25 gennaio del 1982, viene emesso il decreto di introduzione alla causa di beatificazione della Serva di Dio, Maria Carmelina Leone.
Il 29 gennaio 1982 viene insediato e si tiene la prima sessione del Tribunale Ecclesiastico, e il giorno 11 luglio 1986, a Casa Professa, si conclude il processo canonico diocesano presieduto dal Cardinale Salvatore Pappalardo.
Il 29 gennaio 1988 dalla Congregazione dei Santi, viene emanato il decreto sulla validità del processo per la beatificazione della Serva di Dio
Dopo la speciale riunione, con esito favorevole, dei teologi consultori, che si è svolta il 5 luglio 1996, il giorno 8 Aprile 1997 viene promulgato, il decreto sulle virtù, e Maria Carmelina Leone viene dichiarata venerabile.
Il giorno 18 febbraio 1999 Il ministero della sanità, autorizza la traslazione della salma della “Venerabile serva di Dio” nella chiesa parrocchiale Santa Caterina da Siena, e il 10 luglio 1999 avviane tale traslazione con una solenne concelebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Salvatore De Giorgi.
Sono moltissimi i fedeli che dalla Sicilia, dall’Italia e dall’estero, attribuiscono grazie e miracoli all’intercessione di questa “piccola Santa” com’è chiamata dalla gente.
Autore: Mauro Bonato
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