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> Home > Sezione Venerabili > Venerabile Guido Vidal França Schäffer Condividi su Facebook Twitter

Venerabile Guido Vidal França Schäffer Seminarista

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Volta Redonda, Rio de Janeiro, 22 maggio 1974 – Rio de Janeiro, 1° maggio 2009

Guido Vidal França Schäffer nacque il 22 maggio 1974 a Volta Redonda, nello Stato e nella diocesi di Rio de Janeiro. Dopo essersi laureato in Medicina nel 1998, iniziò la formazione medica presso l’ospedale “Santa Casa da Misericórdia” e prese ad assistere la gente di strada con le suore Missionarie della Carità. Nel 2001, entrò a far parte del personale clinico della “Santa Casa” e ad operare nella Pastorale della Salute. Avvertita l’inclinazione al sacerdozio, intraprese nel 2002 gli studi preparatori presso la Facoltà Teologica del Monastero di San Benedetto a Rio e, nel 2008, entrò nel Seminario diocesano. Si distinse per il suo amore all’Eucaristia, la sua vita di intensa preghiera, la sua dedizione verso i poveri e i malati e il suo impegno missionario. La sua vita terrena terminò il 1° maggio 2009, a trentaquattro anni, a causa di un incidente occorsogli mentre praticava il surf, sulla spiaggia di Recreio dos Bandeirantes, a Rio de Janeiro. Il 20 maggio 2023 papa Francesco autorizzò il decreto col quale Guido veniva dichiarato Venerabile. I resti mortali del giovane seminarista riposano nella chiesa della Madonna della Pace a Ipanema – Rio de Janeiro, dove lui aveva fondato e diretto il gruppo “Fuoco dello Spirito Santo” del Rinnovamento nello Spirito Santo.



Famiglia e primi anni
Figlio di Guido Manoel Vidal Schäffer, medico, e di Maria Nazareth França Schäffer, Guido nacque il 22 maggio 1974, nella città di Volta Redonda, nello stato di Rio de Janeiro. Sin dall’infanzia visse coi genitori nella città di Rio, nel quartiere di Copacabana.
Venne battezzato nella Chiesa Matrice di Santa Cecília, a Volta Redonda, il 22 dicembre 1974. Ricevette la Prima Comunione l’11 dicembre 1983 e la Cresima il 2 dicembre 1990, entrambe nella parrocchia di Nostra Signora di Copacabana, a Rio de Janeiro. Frequentò le scuole elementari e medie nell’istituto Sacro Cuore di Maria dal 1979 al 1991.
Era un ragazzino di buona salute, allegro e docile, molto attratto dallo sport e dal mare. I suoi genitori erano ferventi cattolici: la madre, membro della Comunità Bom Pastor del Rinnovamento Carismatico Cattolico, lavorava come volontaria per l’evangelizzazione nelle scuole pubbliche. Una volta al mese, organizzava un Cenacolo del Movimento Sacerdotale Mariano, a cui Guido invitava gli amici.

Tra medicina e impegno spirituale
Dal 1993 al 1998 frequentò la facoltà di medicina presso la Fondazione Tecnico-Educativa Souza Marques di Rio de Janeiro. Negli stessi anni, iniziò un gruppo del Rinnovamento, denominato “Fuoco dello Spirito Santo”, aiutato da padre Jorge Luis Peres Mereira da Silva, meglio noto come padre Jorjão.
Dal 1999 al 2001 seguì un corso post-laurea presso l’ospedale “Santa Casa da Misericórdia” a Rio, dove entrò a tutti gli effetti sempre nel 2001. Decise di occuparsi di medicina generale, perché gli permetteva di considerare il paziente come un tutto unico.

Apostolato in corsia e sulla tavola da surf
Ma la fede, per lui, era imprescindibile. I suoi colleghi, in varie occasioni, ebbero modo di vedere come Guido viveva in conformità a quanto credeva, esercitando la giustizia e la carità. Inoltre, quando fu avvicinato da alcuni incaricati della Pastorale della Salute, che erano rimasti colpiti dall’amore con cui si accostava ai pazienti, prese a collaborare con loro.
Quando immaginava il suo futuro, si vedeva sposato (all’epoca, era fidanzato) e preso dalla carriera medica. Nel tempo libero, poi, amava cavalcare le onde con la sua tavola da surf, cogliendo l’occasione di avvicinare i giovani e parlar loro di Gesù. Stando insieme a loro, il giovane non si lasciò mai prendere da alcun vizio.

La scelta per i poveri
Un giorno, mentre partecipava a un ritiro spirituale presso la comunità Canção Nova, udì un sacerdote pregare un passo del libro di Tobia (Tb 4, 7): «Non distogliere lo sguardo da ogni povero e Dio non distoglierà da te il suo». Folgorato da quell’espressione biblica, si rese conto di quanto, nella sua attività medica, avesse tenuto in scarsa considerazione i poveri e formulò un’invocazione: «Gesù, aiutami a prendermi cura dei poveri».
Una settimana dopo, conobbe le suore Missionarie della Carità di madre Teresa di Calcutta e le affiancò nella loro assistenza ai poveri della strada, aiutato dagli amici del gruppo di preghiera e dai colleghi della “Santa Casa”.
Una delle Missionarie, suor Caritas, dichiarò per iscritto: «La sua unica preoccupazione era salvare le anime. Condurre tutti a un incontro personale con Cristo. Per questo non risparmiava sforzi. Di fatto, tutto il suo dialogo era con Lui e a Lui diretto. Non perdeva alcuna opportunità di proclamarlo, fosse con le parole o col suo stesso esempio».

La vocazione al sacerdozio
Col tempo, capì che era un’altra la chiamata che Dio gli aveva messo in cuore, grazie all’aiuto del vescovo ausiliare della diocesi di Rio de Janeiro, dom Karl Josef Romer.
Nel 1997 partecipò al raduno delle famiglie in occasione della visita di san Giovanni Paolo II a Rio de Janeiro, mentre nel 2000 viaggiò in Europa, per partecipare alla beatificazione dei protomartiri brasiliani (canonizzati nel 2017). Dopo quegli eventi, decise di lasciare la professione medica e ruppe il fidanzamento.

Il tempo degli studi filosofici e teologici
Guido affrontò gli studi di Filosofia (dal 2002 al 2004) e Teologia (dal 2006 al 2007), presso l’Istituto di Filosofia e Teologia del Monastero di San Benedetto a Rio de Janeiro. Nel 2005 partecipò alla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia e trascorse un tempo di discernimento nella comunità Canção Nova, aiutato dal fondatore, padre Jonas Arbib. Nel 2008 entrò nel Seminario di San Giuseppe a Rio, per compiere i due anni di vita comune necessari prima dell’ordinazione.
Chi lo conobbe in quel periodo di studi attesta che avesse come una sorta di ansia nell’attuare le più disparate iniziative per avvicinare le persone a Dio, ma era allo stesso tempo disposto ad accettare i “no” che potevano frenarle. Coi compagni di studio era amichevole, sincero e pronto ad aiutarli, facendo affidamento sulla sua straordinaria memoria, che gli permetteva di ricordare correttamente le citazioni dalla Scrittura.
Era anche molto ammirato per il suo ardente amore verso l’Eucaristia e per il suo semplice stile di preghiera. Non tralasciava mai la Liturgia delle Ore e la preghiera del Rosario; in più, ogni giorno, pregava tre Ave Maria per chiedere la forza di proseguire nel cammino della santità. Tra i suoi modelli spirituali figurano san Francesco d’Assisi, san Pio da Pietrelcina e, ovviamente, santa Teresa di Calcutta.

La morte
Il 1° maggio 2009, Guido accettò l’invito di suo fratello Maurício e di altri amici, per andare a praticare il surf sulla spiaggia di Recreio dos Bandeirantes. Tuttavia, mentre era in acqua, fu colpito alla nuca dalla sua tavola, svenne e annegò. Spesso aveva dichiarato ad alcuni amici che gli sarebbe piaciuto andarsene proprio così, nel luogo dove maggiormente sentiva la presenza di Dio.
I suoi funerali si svolsero presso la chiesa di Nostra Signora di Copacabana, alla presenza di circa settanta sacerdoti, di cui sessantadue concelebranti. Era la vigilia della Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni, come l’arcivescovo Tempesta, che presiedeva il rito, fece notare. A un certo punto, nel dichiarare l’ardente desiderio di essere sacerdote che il giovane aveva, scese verso il suo corpo e gli pose una stola fra le mani.

La fama di santità
Nel luglio 2013 fu pubblicata la sua prima biografia, «O Anjo Surfista» («L’angelo surfista»), mentre nel corso della Giornata Mondiale della Gioventù, svoltasi nella sua Rio, vennero proiettati i primi minuti di un documentario sulla sua vita.
Il ricordo di Guido, ancora molto vivo nelle comunità che frequentò e nei luoghi del suo servizio ai poveri, condusse, nel maggio 2014, alla richiesta, da parte della diocesi di Rio de Janeiro, dell’apertura di un’indagine circa l’eroicità delle sue virtù.

La causa di beatificazione fino al decreto sulle virtù eroiche
Il 16 ottobre 2014 fu ottenuto il nulla osta dalla Santa Sede per l’avvio del suo processo di beatificazione, iniziato il 17 gennaio 2015 presso la basilica dell’Immacolata Concezione a Botafogo e concluso l’8 ottobre 2017.
Il 20 maggio 2023, ricevendo in udienza il cardinal Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, papa Francesco autorizzò la promulgazione del decreto con cui Guido veniva dichiarato Venerabile.
I suoi resti mortali riposano nella chiesa della Madonna della Pace a Ipanema – Rio de Janeiro, dove lui aveva fondato e diretto il gruppo “Fuoco dello Spirito Santo”.

Preghiera (per la devozione privata, con approvazione ecclesiastica)
Dio Amato e Signore che, attraverso la vita del tuo giovane Guido Schäffer, ci hai insegnato con il suo esempio ed ardore missionario, ad andare a fondo del cammino di fede, concedici per la sua testimonianza di giovane, medico, seminarista e surfista, di annunciare con ardore rinnovato la tua Parola e ottenere per la sua intercessione la grazia che ti chiediamo (chiedere la grazia) così da avere, un giorno, la gioia di vederlo elevato alla gloria degli altari.
Per Cristo nostro Signore, figlio benedetto della Vergine Maria, Madre del bell’amore, lui che è Dio con noi, nell’unità dello Spirito Santo. Amen.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria.


Autore:
Emilia Flocchini


Note:
Per approfondire: www.guidoschaffer.com.br

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Aggiunto/modificato il 2023-07-02

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