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Angelo Bavosa Padre di famiglia

Testimoni

† Mondragone, Caserta, 31 gennaio 2010

Angelo Bavosa, laico della Diocesi di Sessa Aurunca, sposo di Assunta e padre di famiglia, ha lavorato come guardia penitenziaria. Impegnato nella parrocchia di San Rufino a Mondragone, presso Caserta, aderente al movimento dei Cursillos di Cristianità, a quarantaquattro anni è stato colpito da un carcinoma del seno mascellare. Circondato dai suoi cari, dai compagni di cammino e dai parrocchiani, si è spento il 31 gennaio 2010.



«Un giorno ha conosciuto che Dio è Amore, e si è gettato fino in fondo in questa divina avventura...». Sono queste le prime parole della grande Chiara Lubich a proposito della Santità della giovane Chiara “Luce” Badano; potremo dire lo stesso del nostro amico Angelo. “Roccia di Luce” è l’appellativo che ci rimanda alla figura straordinaria di un uomo sotto la Croce. Una storia di vita e di Fede, una testimonianza unica ed autentica germinata nella terra fertile di Mondragone, coltivata nella famiglia Bavosa-Saucco e nella comunità di San Rufino e partita alla volta dell’eterna Dimora del Padre il 31 agosto 2010.
Angelo Bavosa Saucco è una persona semplice, coltiva i suoi hobby e passa molto tempo con la sua famiglia, “piccola Chiesa” come ama chiamarla, partecipa con vivo entusiasmo alla Chiamata del Signore in Parrocchia e il suo Amore è l’Eucaristia, testimonia la sua Fede nell’ambito lavorativo e socio-culturale. È una guardia Penitenziaria e stando in ufficio tutti i suoi colleghi ben presto possono carpire che è una persona speciale. È bello paragonarlo ad un “Araldo di Cristo” che predica l’Amore Salvifico di Gesù Risorto, un amore che ha conosciuto grazie all’esperienza dei Cursillos di Cristianità. Dietro Angelo però c’è Assunta, la moglie, una donna vivace, simpatica, radiosa e molto credente: col marito e con i due figli ricreano davvero lo splendore della Trinità e la bellezza della Sacra Famiglia.
È attento ascoltatore della Parola e nelle piccole cadute della vita confida e si affida totalmente al suo Signore. Vede il Signore nel volto di chi soffre e all’età di quarantaquattro anni scopre di aver un carcinoma del seno mascellare, un tumore che lo costringerà a vari inutili interventi, innumerevoli ricoveri a Milano e Napoli e sofferenze aggiunte a quelle fisiche. Nessuno lo lascia solo. Con lui gli amici, i compagni di Ultreya, i parenti, i colleghi, il parroco e i sacerdoti e l’amata moglie, sempre presente con i figli. In questa prova dolorosa la Fede diventa il pilastro sicuro su cui poggiano tutte le certezze e i sogni di una vita.
«Gesù ci insegna che per seguirlo e essere suo discepolo bisogna essere disposti ad abbandonare tutto e che solo sotto la Croce si impara ad amare e a superare tutti gli ostacoli che la vita ci riserva». Sono queste solo alcune righe del suo diario, trovato nel suo Pc, e che la famiglia ha ben pensato di pubblicare, non solo per far conoscere la testimonianza di quest’ uomo forte, ma soprattutto per continuare il Progetto della Onlus “Casa AMICA”, che offre accoglienza e affetto ai familiari e ai malati stessi di cancro. Il ricavato del libro «Angelo -una roccia di Luce», presentato ufficialmente il 2 ottobre 2011 nella parrocchia di San Rufino a Mondragone, è stato infatti devoluto a quest’associazione.


Autore:
Luca Caiazzo


Note:
Per richiedere una copia del libro scrivere all’indirizzo [email protected]

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Aggiunto/modificato il 2014-01-04

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