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Venerabile Francesca (Isabella) Farnese Religiosa

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Parma, 6 gennaio 1593 - Roma, 17 ottobre 1651

Suor Francesca Farnese, al secolo Isabella, fu figlia del duca Mario del ramo di Latera e di sua moglie Camilla Lupi. Nacque a Parma il 6 gennaio 1593, dove trascorse la sua infanzia, per esser poi destinata alla vita monastica. Dopo l’iniziale repulsione, ed in seguito a tristi vicende personali, abbracciò con entusiasmo la vita conventuale nella comunità delle clarisse del Monastero di San Lorenzo in Panisperna di Roma. Sviluppò una sensibilità mistica che la portò a comporre rime fortemente intrise di fervore religioso e ad adottare uno stile di vita basato sulla preghiera, la penitenza e la mortificazione del corpo. Scelse per sé il nome di suor Francesca di Gesù e Maria e scrisse lei stessa la regola per le clarisse farnesiane del monastero di Farnese (VT), dove intanto si era trasferita. Fondò i monasteri di Albano, Palestrina e della Concezione a Roma mentre progettò la fondazione delle clarisse eremite di Fara Sabina. Morì a Roma il 17 ottobre 1651 all’età di 58 anni con grande fama di santità.



Isabella inizialmente fu destinata a un matrimonio finalizzato a stabilire alleanze tra il ramo farnesiano di Latera e altre famiglie nobili; a tal fine fu educata secondo la tipica vita di una corte colta, mondana e raffinata, ossia imparò a leggere, scrivere, suonare, ballare e recitare, prediligendo la lettura di romanzi cavallereschi. Sfigurata nel volto dal vaiolo e ulteriormente da un incidente domestico, entrò a nove anni nel monastero delle clarisse di San Lorenzo in Panisperna probabilmente costretta dal padre. Ad un inizio rilassato in cui continuavano le letture di libri profani, dopo un breve ritorno in famiglia durante il quale morì una persona a lei cara di cui forse si era innamorata, rientrò in monastero vestendo l’abito clariano e assumendo il nome di suor Francesca. Trascorso del tempo in travagli interiori si diede a una rigorosissima vita spirituale confermata in ciò dal confessore. Oltre a una vita austera cominciò a dare sempre più spazio alla meditazione e alle pratiche penitenziali, creando divisioni nella comunità.
Per continuare un proprio stile di vita monastico il padre le costruì un monastero nelle sue terre dove suor Francesca ebbe l’incarico di scrivere le costituzioni della riforma a cui diede inizio che fu confermata da papa Urbano VIII il 13 luglio 1638.
Ebbe diversi contatti con nobili romani e incontrò Giacinta Mariscotti; grazie anche alla protezione del cardinal Francesco Barberini fondò e riformò altri monasteri. L’ultimo fu il Monastero della Ss. Concezione di Roma al rione Monti – scomparso con la riorganizzazione urbana seguita all’unità d’Italia – dove morì il 17 ottobre 1651.
Il funerale fu celebrato dallo stesso cardinale Francesco Barberini. La sua spiritualità è espressa soprattutto nelle composizioni poetiche mentre testimonianza della sua influenza nei secoli è il monastero della Solitudine di Santa Maria della Provvidenza Soccorrente di Fara Sabina.

Recapito:
Monastero Clarisse Eremite
via Santa Maria in Castello, snc
02032 Fara in Sabina - RI
tel. 0765-277021
sito internet: www.clarisseremite.com


Bibliografia
Da santa Chiara a suor Francesca Farnese. Il francescanesimo femminile e il monastero di Fara in Sabina, a cura di S. Boesch Gajano e T. Leggio (Sacro/santo, 21), Viella, Roma 2013.
 

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Aggiunto/modificato il 2015-09-16

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