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Serva di Dio Marica Stankovic Vergine e martire

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Zagabria, Croazia, 31 dicembre 1900 - 8 ottobre 1957


Prima giovinezza a Zagabria
Marica Stankovic è nata il 31.12.1900 a Zagabria. Nella modesta casa paterna ha passato i primi felici anni della sua giovinezza e ha ricevuto un’educazione cristiana basata sul fondamento di onestà e serenità. Frequenta la scuola elementare e media per gli insegnanti presso le Suore della Carità di s. Vincenzo il che sviluppo in lei i suoi doti naturali e si approfondisce educazione religiosa. In quella scuola incontra le organizzazioni cattoliche ed è molto attiva nella Congregazione Mariana.

Impegno apostolico nelle organizzazioni cattoliche

    Dal 1921 fino al 1925 lavora come insegnante a Sracinec e Donja Voca, sul territorio di odierna diocesi di Varazdin. Nel 1924 continua lo studio nell’Accademia Superiore di Pedagogia a Zagabria. Lo stesso anno fu fondata la centrale direzione del ramo femminile delle Aquile (SHO). Marica entra nella prima direzione come referente d’istruzione. La Congregazione delle insegnanti con sede a Zagabria pubblica il periodico “Za vjeru i Dom” e nel 1926 affida la redazione completamente al SHO e Marica diventa redattore capo.  Essa lo dirige per diversi anni.
    Nel settembre 1926 la Serva di Dio con  Aquile fece un pellegrinaggio a Roma, dove ha potuto per prima volta conoscere i lavori degli istituti  secolari. Nell’anno 1929 continua lo studio nella Scuola Superiore di Pedagogia a Zagabria e partecipa nel grande raduno delle Aquile a Praga. Nello stesso anno il Presidente del governo il Generale Petar Zivkovic (Serbo) abolisce tutte le organizzazioni della ginnastica, ed anche le Aquile. Però nell’anno successivo Marica insieme con altri dirigenti della soppressa organizzazione delle Aquila istituisce nuova organizzazione i Crociati cui ramo femminile  si chiama Veliko krizarsko sestrinstvo e Marica Stankovic diventa presidente il che rimarrà per 15 anni fina alla sua soppressione.
    Dal 1931, dopo finiti gli studi di pedagogia lei lavora come professoressa nella scuola a Cakovec, Gracac e poi a Zagabria. L’Arcivescovo metropolita di Zagabria, Antun Bauer, nell’anno 1934 proclama l’organizzazione dei Crociati come parte integrante dell’Azione Cattolica.

Onorificenza pontificia “Pro Ecclesia et Pontifice”
    Nel decimo anniversario della morte del beato Ivan Merz, 1938 realizza la sua idea di erigere un istituto secolare. Esso fu fondato nella città natale del Beato a Banja Luka con nome “Comunità delle Cooperatrici di Cristo Re”. Questo istituto persiste con molte difficoltà e prove durante la guerra e poi dopo la guerra durante il regime comunista. Nel 1942 le Crociate (Krizarice) festeggiano il 15 anniversario della presidenza di Marica Stankovic. Nello stesso anno, grazie alla proposta dell’arcivescovo Alojzije Stepinac, Marica ottiene onorificenza pontificia “Pro Ecclesia et Pontefice” per suo “fruttuoso e lavoro pieno di sacrificio tra la gioventù cattolica nel popolo croato”. Suo fedele amore verso la Chiesa, lo dimostro specialmente nei momenti molto difficili nell’anno 1945 dopo che i comunisti presero il potere.

Coraggiosa testimonianza durante il processo
Il suo grande influsso sulle anime da intellettuale cattolica ed educatrice della gioventù, il suo carattere religioso senza compromessi, furono la ragione della sua incarcerazione dalla polizia segreta UDBA (UDBA - Direzione per la sicurezza dello Stato).  Fu imprigionata  il 1 settembre 1947.  Il processo montato si svolse il 24 e 25 gennaio. In questo processo il suo lavoro religioso ed educativo tra la gioventù fu imputato come l’attività  contro lo stato  comunista jugoslavo. La sua difesa molto prudente e suo comportamento era proprio eroico. Quando nell’aula dove si svolgeva il processo non le hanno dato di portare tutti gli argomenti in su difesa  ha esclamato: “Termino con quelle parole alle quali ho servito tutta la mia vita: Viva Cristo Re, viva il Papa, viva Europa Cristiana!” Dopo la pronunciata sentenza a cinque anni di carcere e lavori forzati lei con le sue sette compagne hanno intonato l’inno “Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat” allo stupore, sorpresa e ammirazione di tutti i presenti, sia giudici carnefici che il pubblico. Tutti i presenti suoi amici a cui fu permesso di assistere al processo dicevano che il suo processo somigliava ai processi delle vergini martiri dai primi secoli delle persecuzioni cristiane. Questo suo coraggioso comportamento durante il processo provoco grande ammirazione tra i cattolici croati e diede molto coraggio ai credenti negli anni successivi pieni di persecuzione della Chiesa e dei cristiani.

Martirio nel carcere comunista per cinque anni
Dal 1 aprile 1948 fino al 1 settembre 1952 Marica sconta la pena nel  carcere femminile a Slavonska Pozega. Durante la sua prigionia per cinque anni fu esposta a varie e grandi sofferenze e maltrattamenti fisici e psichici. La sua salute fu gravemente danneggiata durante la prigionia. Ha contratto varie malattie che risultarono mortali dopo la prigionia. La direzione della prigione la privo di ogni cura delle sue malattie il che fu concesso a tutte altre condannate nella prigione.
Sua testimonianza cristiana, la via crucis dei condannati che scrisse durante la prigionia, suo perdono nelle terribili umiliazioni sopportate da essa, hanno testimoniato sua profonda educazione cristiana dell’anima  completamente dedita a Dio.
Nel giorno della scarcerazione il 1 settembre 1952 per primo è andata nella chiesa parrocchiale di Pozega dove rimase per cinque ore nella preghiera confessandosi e ricevendo la s. comunione di nuovo dopo cinque anni! La sua persecuzione continua anche dopo esser uscita dalla prigione. Per tre anni fu privata da tutti i diritti civili, senza lavoro, senza soldi, senza alcuna assicurazione sociale ne medica. Viveva in grande povertà.

Morte gloriosa da martire
Con la salute molto compromessa torna a Zagabria dove si dedica a scrivere testi spirituali e formare  individualmente i membri  dell’Istituto secolare da lei fondato. Era unico lavoro che poteva fare, essendo sotto continua sorveglianza della polizia segreta (UDBA). Nel mese di dicembre 1955 la sua salute peggiora. Le conseguenze delle malattie contratte nella prigione si fanno vedere nel modo molto chiaro. La diagnosi delle sue malattie accertate nel 1955 sono: Hypertensio arterialis. Nephrosclerosis. Azotemia, izostenuria. Insuff. Renum. Cholecystitis chron. Laesia myocarda.  Muore l’8 ottobre 1957 all’età di 57 anni con le ultime parole pronunciate: “Mi basta la Tua grazia”.
I funerali furono l’11 ottobre nel cimitero di Mirogoj, presieduti dal msgr. Franjo Seper, arcivescovo  coadiutore, da molti anni suo amico che la aiutava nel lavoro apostolico.
Subito dopo la sua morte i fedeli si rivolgevano ad essa per chiedere la sua intercessione nelle diverse necessità, nel modo speciale per la buona educazione dei figli e la conversione delle anime dei giovani. Finora molte sono grazie ricevute.
Nel 2006 dopo aver ottenuto il Nulla osta dalla Congregazione per le cause dei santi, l’arcivescovo di Zagabria, cardinale Josip Bozanić apre il processo per la sua beatificazione.


Autore:
p. Božidar Nagy, SJ., Croazia

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Aggiunto/modificato il 2015-11-25

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