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Sant’ Aulo di Viviers Vescovo

29 marzo

VI-VII sec.

Nella lista episcopale più antica della diocesi, Aulo è collocato al quattordicesimo posto. In alcune liste è stato inserito al quindicesimo posto. Nella cronotassi della diocesi, figura sempre dopo sant’Eucherio e prima di Sant’Eumachio. A sant’Aulo si attribuisce la fondazione del primo ospedale della città e la liberazione di numerosi schiavi. Su di lui esiste anche una falsa attestazione. Infatti, nel XVIII, Policarpo de la Rivière, realizzò un falso documento, dove lo faceva diventare un martire, vittima della persecuzione dei barbari. Questa notizia sulla sua morte è palesemente falsa. Alla sua morte, sant’Aulo fu sepolto in una chiesa presso Viviers e poi traslato nella cattedrale cittadina, in un 20 febbraio di anno imprecisato. Le sue reliquie furono bruciate nel 1562 dai calvinisti.



Sant'Aulo, vescovo di Viviers, emerge dai cataloghi episcopali del X secolo come quattordicesimo pastore della diocesi, avvolta nella suggestiva aura di santità e leggenda. Le sue gesta, seppur velate da incertezze storiche, accendono la nostra immaginazione, dipingendo il ritratto di un uomo dedito alla fede e al bene del suo gregge.
Egli visse in un'epoca di sconvolgimenti, tra la fine del VI e l'inizio del VII secolo, quando la diocesi di Viviers, nata nel IV secolo ad Alba Helviorum (l'odierna Alba la Romaine), era già stata trasferita nella città di Viviers per sfuggire alle incursioni barbariche. La sua opera si svolse all'ombra di predecessori illustri come Sant'Eucherio e Sant'Eumachio, in un contesto storico di cui solo frammenti sono giunti fino a noi.
A sant'Aulo viene attribuita la fondazione del primo ospedale di Viviers, un atto di grande carità che testimonia la sua profonda sollecitudine per i più deboli. La sua fama di liberatore di schiavi ci rivela un animo compassionevole e coraggioso, pronto a sfidare le convenzioni sociali e a battersi per la giustizia.
Tuttavia, la leggenda si intreccia alla storia, offuscandone i contorni. Un falso documento del XVIII secolo lo dipinge come un martire vittima dei barbari, creando una suggestiva ma infondata narrazione. Le sue spoglie, venerate per secoli nella cattedrale di Viviers, furono purtroppo bruciate dai calvinisti nel 1562, cancellando un'ulteriore traccia del suo passaggio terreno.
Nonostante le ombre del tempo e le incertezze storiche, la figura di Sant'Aulo rimane viva nella memoria della Chiesa di Viviers. La sua festa, celebrata il 29 marzo insieme ai santi vescovi Firmino, Eumaco e Longino.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-02-24

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