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Warren Hasty Carroll Laico

Testimoni

Maine, Stati Uniti, 24 marzo 1932 - Manassas, Virginia, Stati Uniti, 17 luglio 2011

Fondatore di un’Università Cattolica, diventò famoso per le opere storiografiche scritte con una penna acutissima e brillante e, allo stesso tempo, profondamente cattolica. Sono trascorsi cinque anni dalla morte dello storico Warren Hasty Carroll.



In Italia quasi totalmente sconosciuto, fu un autore che svolse un grandioso apostolato intellettuale in America nel difficile periodo del post-Concilio. Fondatore di un’Università Cattolica, diventò famoso per le opere storiografiche scritte con una penna acutissima e brillante e, allo stesso tempo, profondamente cattolica. Sono trascorsi cinque anni dalla morte dello storico Warren Hasty Carroll.

In principio Dio creò il cielo e la terra

Carroll più volte nelle prefazioni dei suoi libri sottolineava: lo storico deve ai suoi lettori l’onestà. Tranne i cronisti, non esistono gli storici neutrali. Una persona onesta da un lato rispetta tutti i fatti, anche se essi mostrassero in una luce cattiva il proprio “partito”, d’altro lato invece rivela ai lettori qual è questo “partito”. Poi aggiungeva: «Chi scrive questo libro è un cattolico romano»...
Un’affermazione tanto semplice, ma tanto rara ai nostri tempi! Il lettore badi che la storiografia cattolica quasi non esiste più: anche uno storico credente deve scrivere – come direbbe il filosofo e giurista Grozio – etsi Deus non daretur, come se Dio non esistesse. Si tratta di una dittatura da parte di chi non crede, ma più ancora: di una diserzione da parte di chi crede. Troppo spesso noi cattolici facciamo finta di non esser tali, per non offendere chi non crede; per non diventare ridicoli agli occhi del ridicolissimo ateismo siamo pronti a commettere quotidianamente il peccato dell’apostasia silenziosa, come diceva San Giovanni Paolo II. Dall’omettere il Segno della croce prima di un pranzo con gli amici o in ristorante, fino a narrare la storia del mondo senza alcun riferimento a Chi lo creò.
Ma la storia non si spiega senza Colui che è il Padrone della storia. Warren Carroll lo capì perfettamente. Da quando si convertì – come egli stesso dirà: grazie alle preghiere della sua moglie, Anne – diventò un intrepido difensore dei diritti di Dio nel campo storico. Non a caso volle, proprio nel momento della più terrificante scristianizzazione globale, iniziare la sua monumentale Storia del Cristianesimo in sei volumi con le parole: «In principio Dio creò il cielo e la terra».

La storia scaturita dall’amore

Per gran parte della sua vita Carroll combatté, per quanto poteva, il comunismo. Negli anni ’60 collaborava con la CIA, occupandosi dell’analisi della propaganda comunista. Gli studi intorno all’ideologia e prassi del comunismo lo portarono a scrivere l’importante libro L’avanzamento e la caduta della rivoluzione comunista. Ammettiamo che in questo libro, come pure nella Storia del Cristianesimo, si trova qualche imprecisione. La precisione è da sempre il lato un po’ debole della storiografia anglofona rispetto a quella continentale, e tedesca particolarmente. D’altro canto, sono spesso gli anglofoni (ricordiamo ad esempio Paul Johnson) a saper presentare la storia in maniera attraente, interessante e leggera in quanto non appesantita troppo dalle note bibliografiche... Sono poi gli anglofoni ad aver ancor oggi il coraggio di lanciarsi in mezzo a temi vastissimi: Norman Davies che scrive la storia delle isole britanniche, Johnson quella degli ebrei o quella della Cristianità, ecc... Chiudiamo le parentesi dicendo che comunque in genere il quadro tracciato da Carroll corrisponde alla verità molto bene.
Menzioniamo almeno alcune opere minori – per le dimensioni, non per l’importanza – del nostro Autore. La ghigliottina e la croce è un racconto vivacissimo della storia della Rivoluzione francese. 1917: le bandiere rosse e il manto bianco narra la storia di quell’anno importantissimo il cui centenario verrà in vari modi festeggiato l’anno prossimo: l’anno della Rivoluzione bolscevica; l’anno delle crudeltà della Prima Guerra Mondiale; l’anno infine delle Apparizioni di Fatima, con la promessa del Trionfo del Cuore Immacolato di Maria. 1936: l’ultima crociata si occupa della Guerra civile spagnola. Questi libretti, scritti con stile vivace, si leggono come un giallo, coinvolgono, ispirano. Ho conosciuto ben due persone che sono rimaste talmente impressionate dal racconto carrolliano della (probabile, non sicura) conversione del rivoluzionario francese Georges-Jacques Danton da voler scrivere poesie e drammi su di essa. Ciò non dovrebbe meravigliare, essendo Carroll non solo uno storico ma anche un poeta, e soprattutto un amante della verità e della cattolicità. Quest’amore che ardeva nel suo cuore, rimane vivo nei suoi scritti, rendendoli capaci di riscaldare anche gli altri cuori. Perciò sarebbe davvero auspicabile la pubblicazione di questi libretti in italiano: si tratta infatti di veri tesori della storiografia (e dunque apologetica) cattolica; di opere che suscitano la fierezza della Fede professata e la prontezza ad affrontare sacrifici per essa. La storia degli eroi e dei combattimenti: non solo e non tanto prevalentemente quelli militari, ma anzitutto spirituali. Così s’inquadrano anche il libro sulle apparizioni della Madonna a Guadalupe e il suo influsso sulla cristianizzazione dell’America e la biografia della regina Isabella la Cattolica.

L’educatore

L’opera storiografica non fu però l’unico campo dove Carroll acquistò grandi meriti. Nel decennio post-conciliare egli collaborò con la rivista dei cattolici conservatori The Triumph (con la quale collaboravano anche autori così rinomati come Dietrich von Hildebrand, Russell Kirk, Erik von Kuehnelt-Leddihn o il Cardinal Journet). Dopo la chiusura della rivista Carroll passò alla realizzazione della maggior opera della sua vita, fondando nel 1977 una università cattolica, Christendom College, nata – come dice il sito della stessa – «per amore alla Tradizione cattolica», sotto il patronato di Nostra Signora di Fatima. Così, mentre progrediva la laicizzazione di molte università cattoliche, sia in Europa, sia in America, rompendo i legami tra le scuole di grandi tradizioni con il Magistero della Chiesa, Carroll fondò un’Università che si proponeva come primario scopo quello di tutelare un’atmosfera veramente e profondamente cattolica, assicurando agli alunni non solo un alto livello d’insegnamento, ma soprattutto la possibilità di ascoltare quotidianamente la Santa Messa e ogni settimana la Benedizione eucaristica, di aver buoni direttori spirituali e crescere nell’amore alla Fede e alla Chiesa. Il motto del Christendom è quello che un tempo scelse per il suo pontificato il Papa San Pio X: Instaurare omnia in Christo.
Lo stesso Fondatore teneva nel Christendom i corsi di storia; alcuni dei libri sopra citati erano nati dalle sue lezioni. Ma egli era per gli alunni qualcosa di più che un docente e un rettore. Il sito dell’Università, parlando della morte del Fondatore, chiama gli alunni della scuola “i nipoti e pronipoti” di lui, vantandosi in quell’occasione anche della fioritura delle vocazioni religiose e sacerdotali sorte tra gli studenti.

L’individuo può migliorare il mondo

Warren Carroll morì il 17 luglio 2011. Sulla sua tomba, oltre alle parole di San Giovanni Paolo II («Hai fatto un gran lavoro per la Chiesa»), si trova l’iscrizione: «La verità esiste. L’Incarnazione è avvenuta». Queste due affermazioni sintetizzano bene la grande battaglia compiuta dall’Autore della Storia del Cristianesimo: contro il relativismo serpeggiante per le strade e scuole di questo turbato cinquantennio dopo la rivoluzione sessantottina e in difesa del Cristocentrismo della storia universale: «Cristo e la sua Chiesa rimangono nel centro della storia e sono la chiave per giudicare tutti gli eventi di essa».
«Finire l’ultimo volume [della Storia]»! Questo era il grande desiderio di Warren Carroll, espresso poco prima della morte. Negli ultimi mesi egli non poteva più scrivere da solo, essendo rimasto paralizzato dopo un ictus per quanto poteva, dava ancora indicazioni alla moglie su come terminare l’opera. Ed è stata proprio lei, Anne Westhoff Carroll, a finire il lavoro del marito dopo la sua scomparsa. Così, come i primi volumi della Storia del Cristianesimo furono dall’Autore dedicati ad Anne («il cui esempio luminoso e l’incessante preghiera mi portarono la grazia della Fede e mi fecero membro della Chiesa di Cristo»), l’ultimo – pubblicato postumo nell’anno 2013 – portava la dedica da parte della moglie: «A Warren H. Carroll», con aggiunta: «L’individuo può migliorare il mondo».
La vita e l’apostolato di Warren Carroll dimostrano bene questa consolante verità.


Autore:
Giuseppe Butrimo


Fonte:
Il Settimanale di Padre Pio

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Aggiunto/modificato il 2017-05-01

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