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Beata Agnese di San Giuseppe (Inés Rodríguez Fernández) Vergine e martire

22 agosto

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Avedillo, Spagna, 2 novembre 1889 – Vicálvaro, Spagna, 22 agosto 1936

Inés Rodríguez Fernández nacque ad Avedillo, un villaggio nei pressi di Zamora, in Spagna, il 2 novembre 1889. A diciannove anni entrò nel monastero di Nostra Signora delle Misericordie a El Pardo, presso Madrid, dell’Ordine dell’Immacolata Concezione, le cui religiose sono dette Concezioniste Francescane, diventando suor Agnese di San Giuseppe. Nel 1935 venne eletta superiora del monastero. Il suo governo fu improntato a una maggiore vicinanza alle altre monache e alla comprensione dei loro problemi, tenendo fissi gli spazi per la preghiera e per il lavoro. Il 21 luglio 1936, allo scoppio della guerra civile spagnola, le monache vennero cacciate dalla loro casa. Si rifugiarono nelle abitazioni di alcuni vicini, finché i miliziani non ordinarono l’espulsione dal villaggio. Madre Agnese e sua sorella minore, suor Maria del Monte Carmelo della Purissima Concezione, trovarono asilo prima nella casa del cappellano del convento, poi in quella di una coppia di anziani sposi a Madrid. Venti giorni più tardi, i miliziani le arrestarono insieme ai loro ospiti e alla donna di servizio della coppia. Le monache chiesero però che i loro benefattori venissero rimessi in libertà. All’alba del 22 agosto 1936 vennero fucilate in aperta campagna, nel distretto di Vicálvaro. I loro resti mortali sono stati traslati nel 2015 presso la casa madre delle Concezioniste Francescane, a Toledo. Le due religiose, alle quali sono state unite altre dodici monache di due ulteriori monasteri dello stesso Ordine, sono state beatificate il 22 giugno 2019 a Madrid, sotto il pontificato di papa Francesco. La memoria liturgica di tutte cade il 6 novembre, giorno in cui le diocesi spagnole ricordano i propri Martiri del XX secolo.



Inés Rodríguez Fernández nacque ad Avedillo, un villaggio nei pressi di Zamora, in Spagna, il 2 novembre 1889. Era la figlia maggiore di Ángel Rodríguez e Catalina Fernández. Per questa ragione, loro tentennarono prima di concederle di partire per farsi monaca: era un sostegno importante in casa e nei lavori in campagna.
Alla fine, il 14 ottobre 1908, entrò nel monastero di Nostra Signora delle Misericordie a El Pardo, presso Madrid, dell’Ordine dell’Immacolata Concezione, le cui religiose sono dette Concezioniste Francescane. Due anni più tardi emise i voti perpetui. Il suo nome da religiosa fu suor Agnese di San Giuseppe.
Sin dal noviziato e nei primi anni di professione si dedicò alla preghiera, con tenacia e costanza sorprendenti. Diceva alle novizie: «I dialoghi quotidiani pieni di dolcezza col Signore vi renderanno facile l’intensa coltivazione delle altre virtù».
Nell’autunno 1935 fu eletta superiora della comunità, al primo scrutinio e all’unanimità. Col passare del tempo, le consorelle si resero conto che lei non aveva deluso le loro aspettative. Tenne al centro i mezzi per la santificazione personale e comunitaria, i tempi di preghiera, l’ambiente e le regole per la mortificazione, il lavoro.
Allo stesso tempo, ebbe uno stile di governo più umano, basato su una maggiore prossimità con le altre religiose. Era affettuosa, comprensiva e interessata ai loro problemi. Questo anche perché sapeva che la Chiesa in Spagna stava vivendo momenti difficili: di conseguenza, sapeva di dover alimentare l’unione reciproca tra le monache, la loro fiducia e intimità col Signore.
«Se si presenterà il caso di trovarci in situazione di vittime dei nostri persecutori, non preoccupatevi. Il Signore non ci abbandonerà alla nostra sorte; siamo una famiglia di donne consacrate al suo servizio e Lui si prenderà cura di noi», commentò un giorno di fronte alla comunità riunita.
Poco dopo, il 21 luglio 1936, alcuni uomini armati si presentarono alla porta del convento, intimando lo sgombro alle monache. Secondo la testimonianza di suor Dolores Rodríguez, madre Agnese, alcuni attimi prima di aprire le porte della clausura, comunicò in tono sereno e calmo alle monache: «Figlie mie, è giunta l’ora di Dio; non dimenticatelo; siamo religiose, consacrate al Signore. Siate forti se è necessario dare la vita per la nostra santa religione».
A mezzogiorno, le monache vennero cacciate dalla loro casa, circondate da miliziani uomini e donne, che le insultavano e le minacciavano di togliere loro la vita. In fila per due, furono condotte sulla piazza principale di El Pardo, dove alcuni abitanti le ricevettero presso di loro. Quattro giorni dopo, i miliziani ordinarono l’espulsione dal villaggio, o le case degli ospitanti sarebbero state bruciate.
Madre Agnese e sua sorella minore, suor Maria del Monte Carmelo della Purissima Concezione, insieme ad altre sei monache, trovarono asilo nella casa della madre del cappellano del convento, a Madrid. Il gruppetto si disperse ulteriormente: le due sorelle furono accolte da due anziani sposi.
Venti giorni più tardi, i miliziani le arrestarono insieme ai loro ospiti e alla donna di servizio della coppia. Le monache chiesero però che i loro benefattori venissero rimessi in libertà. All’alba del 22 agosto 1936 vennero fucilate in aperta campagna, nel distretto di Vicálvaro.
Non morirono subito: madre Agnese ebbe il colpo di grazia in bocca, mentre a sua sorella fu inferto allo stomaco. L’una aveva quarantasette anni e ventotto di vita religiosa; l’altra, invece, quarantuno d’età e ventotto di consacrazione.
Il becchino del cimitero municipale di Vicálvaro, prima di seppellire i loro corpi, aveva lavato i loro volti, scattato una fotografia e annotato il numero corrispondente alla tomba. L’identificazione avvenne il 24 maggio 1939, quando vennero traslati nel cimitero del monastero di El Pardo. Le due sorelle hanno riposato lì fino al 2015, anno della chiusura della comunità. Da allora le loro reliquie sono venerate presso la casa madre delle Concezioniste Francescane, a Toledo.
L’Ordine delle Concezioniste Francescane ebbe altre martiri nel corso della guerra civile spagnola. Madre Maria del Monte Carmelo (al secolo Isabel Lacaba Andía) e altre nove monache del monastero di San Giuseppe a Madrid, espulse dall’edificio monastico all’inizio della guerra, l’8 novembre 1936 vennero prelevate dalla casa dov’erano state ospitate. Da allora non si seppe più nulla di loro; neanche i resti furono mai ritrovati.
La superiora del monastero di Escalona, suor Maria di San Giuseppe, e la sua vicaria, suor Maria dell’Assunzione, furono invece le uniche che non tornarono a casa alla fine della guerra. Dopo essere passate per varie carceri con le altre monache, vennero uccise alla fine di ottobre del 1936. Anche le loro spoglie sono andate disperse.
La causa delle quattordici Concezioniste, capeggiate da madre Maria del Monte Carmelo, ha visto l’inizio delle fasi preliminari a Toledo, sede della Casa madre delle Confezioniste Francescane, a partire dal 2002. Il processo diocesano, però, si è svolto a Madrid, luogo del loro martirio, dal 2006 al 3 febbraio 2010. Il nulla osta della Santa Sede è invece datato 9 ottobre 2007.
Il 15 gennaio 2019, ricevendo in udienza il cardinal Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui le monache venivano dichiarate martiri.
La beatificazione è stata celebrata il 22 giugno 2019 nella cattedrale dell’Almudena a Madrid, presieduta dal cardinal Becciu come inviato del Santo Padre. La memoria liturgica di suor Agnese e delle altre monache cade il 6 novembre, giorno in cui le diocesi spagnole ricordano i propri Martiri del XX secolo.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2019-06-25

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