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Serva di Dio Fracisca Benicia (suor Clemencia) de Olivera Religiosa

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Redencao, Ceará, Brasile, 23 agosto 1896 - Baturité, Cearà, Brasile, 6 Luglio 1966

Suora della Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli.



Francisca Benicia de Oliveira (Suor Clemencia) nacque il 23 agosto 1896 a Redencão - Ceará, in Brasile, fa José Joaquim de Oliveira e Francisca Saraiva.
Francesca è la primogenita di quattordici fratelli, nata in una famiglia profondamente cristiana.
Aveva solo diciotto anni, quando il giorno 2 agosto 1914, muore la mamma e a lei spetta la responsabilità di aiutare il papà nell'educazione dei suoi tredici fratelli e di sostenere economicamente la famiglia, dedicandosi alla professione di sarta.
Ancora adolescente mostra una determinata inclinazione per la vita religiosa. Ma quando ne parla con il padre, questi le fa capire l'impossibilità di realizzare questo suo desiderio essendo la primogenita responsabile di tutti i suoi fratelli che con lei sono rimasti orfani.
Lei insiste con suo padre José, ribadendogli che vuole seguire la chiamata divina. All’insistenza di Francisca, suo padre che continua nella sua risposta negativa, decide di consultare e chiedere cosa ne pensassero tutti i suoi figli. 
Con grande sorpresa del padre, tutti i fratelli di Francisca unanimemente, sono d’accordo con la sorella maggiore e danno il loro assenso affinché potesse realizzare il suo sogno di diventare religiosa.
Nel sentire questa risposta inaspettata dai propri figli, José scoppia a piangere come se avesse ricevuto un colpo al cuore, e tutta la famiglia si commuove.
Nel 1919 Francisca Benicia parte per Fortaleza-Cearà Brasile ed entra, come postulante nella comunità delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli.  In quello stesso anno è mandata a Rio de Janeiro, dove rimane per sei mesi per il noviziato. Da religiosa assume il nome di suor Clemencia.
Terminato il periodo di formazione, ritorna a Fortaleza assegnata al  Collegio "Immacolata Concezione” quale cuoca, incarico che manterrà per oltre vent'anni.
In questo periodo, purtroppo, contrae un'infezione renale e polmonare e di
fronte a questa inaspettata situazione le superiore decidono di inviarla a Pacoti
Crearà, dove un clima migliore l'avrebbe aiutata nel suo recupero fisico.
Giunta a Pacoti, possedendo una buona pratica infermieristica, suor Clemencia inizia ad occuparsi di tutte quelle persone che sono colpite da diverse malattie infettive, e di tutti quei poveri affamati del luogo che non hanno nemmeno uno straccio per coprirsi.
Di fronte a questa drammatica situazione che scopre a Pacoti, l'unica soluzione per suor Clemencia è quella di uscire per le strade a chiedere l'elemosina per poter aiutare i poveri del luogo. E’ così che riesce ad aiutare decine e decine di persone, attraverso una sua eroica lotta contro la miseria.
Tra i fatti che vengono ricordati su di lei, un giorno è condotta da un  poliziotto a fare un intervento chirurgico a un moribondo che è  stato portato in caserma. Francesca arrivata in caserma, munita solo di un ago comune, del filo e dell’alcool, s’inginocchia davanti all'ammalato. Franecsca gli lava le viscere esposte, cuce l'addome con 48 punti e gli salva la vita in una prova di amore a Dio e al prossimo che suscita ammirazione di tutti i presenti.
Nel 1943, Sr. Clemencia è inviata dai suoi superiori a Baturitè - Cearà, per avere cura dei poveri, degli invalidi, degli infermi e degli ammalati della città.
Anche qui continua la sua vita quasi una via Crucis. Suor Clemencia va di porta in porta per mendicare alimenti, vestiti e medicine per i suoi poveri indigenti.
Inoltre per attendere aiutare la moltitudine dei poveri del luogo decide di aprire l'ambulatorio  "Sant'Antonio" dove si prende cura con  vera dedizione e carità di tutti quegli infelici che con le loror sofferenze invocano un aiuto materiale e spirituale.
Suor Clemencia piange con gli ammalati ed è felice quando vede che i suoi poveri guariscono dalle loro infermità.
L’ambulatorio però fin da subito risulta piccolo per curare il grande numero di ammalati, tanto che si necessario costruirne uno più grande per curare ed accogliere tutti gli ammalati.
Di fronte al numero sempre più crescente di indigenti, sr. Clemencia si porta spesso a Fortaleza, capoluogo della regione del Cearà, per procurare medicine, vestiti e cibo per i suoi poveri.
Sr. Clemencia era di costituzione fisica fragile, affetta da diabete, e con la pressione arteriosa alta e un'accentuata difficoltà di audizione, continua interrottamente nel suo lavoro assistenziale e missionario con un atteggiamento allegro, umile,  con grande carità apostolica ed entusiasmo cristiano.
Tutti coloro che l'hanno conosciuta testimoniano ancor oggi la grande carità da cui era animata.
Suor Clemencia, muore il giorno 6 Luglio 1966 nella città di Baturité-Cearà.
La sua fama di santità è riconosciuta da tutti gli abitanti di questa città tanto che alla sua morte dicevano: “E' morta una santa, la madre dei poveri, che ora in cielo intercede per noi!”
A distanza di circa trent’anni dalla sua morte, le suore Figlie della Carità di Fortaleza chiesero l’apertura del processo per la beatificazione di suor Clemencia (Francisca Benicia) de Oliveira ottenendone il nulla osta il 4 aprile 1995 venne apertura del processo per la sua beatificazione. Il 6 settembre iniziò l’indagine diocesana che si concluse il giorno 1 agosto 2001.
Il decreto sulla validità dell’inchiesta diocesana, è stato emesso il 16 marzo 2012.
Il postulatore della causa è il reverendo Giuseppe Guerra (CM).


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2019-09-20

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