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Beato Pietro Ruiz de Valdivia Pérez Sacerdote e martire

Festa: 30 luglio

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Huétor Vega, Spagna, 30 dicembre 1872 – Alhama de Granada, Spagna, 30 luglio 1936

Pedro Ruiz de Valdivia Pérez nacque il 30 dicembre 1872 a Huétor Vega. Studiò presso il Seminario di San Cecilio a Granada e fu ordinato sacerdote il 30 maggio 1896. Fu coadiutore residenziale di Santa Fede a Láchar, coadiutore e parroco di La Zubia, parroco di San Giuseppe e Sant’Anna a Granada e, infine, per diverse settimane, parroco-arciprete della parrocchia dell’Incarnazione di Alhama de Granada. Il 25 luglio 1936, dopo avere celebrato la Messa, rendendosi conto dell’inevitabile assalto alla chiesa, tornò nel pomeriggio per consumare le Ostie consacrate. Due giorni dopo fu arrestato: in carcere amministrò il Sacramento della Riconciliazione agli altri detenuti. Morì il 30 luglio 1936, fucilato lungo la strada da Alhama a Loja, con il Crocifisso tra le mani, perdonando i suoi persecutori. Insieme a lui c’erano il presidente parrocchiale della Gioventù di Azione Cattolica José Muñoz Calvo, il vicario coadiutore don José Frias Ruiz e l’anziano padre di quest’ultimo. Con i suoi compagni (tranne il padre del coadiutore), don Pedro fu incluso in un gruppo di sedici martiri della diocesi di Granada, beatificati nella cattedrale dell’Incarnazione del Signore a Granada il 26 febbraio 2022, sotto il pontificato di papa Francesco. Fu sepolto nel cimitero di Alhama, ma nell’aprile 1937 i suoi resti furono trasferiti nella cappella funeraria di famiglia a La Zubia.



Pedro Ruiz de Valdivia Pérez nacque il 30 dicembre 1872 a Huétor Vega, dove fu battezzato il 1º gennaio successivo da don Antonio Ruiz de Valdivia, suo zio, ma la casa della sua famiglia era a La Zubia.
Studiò presso il Seminario di San Cecilio a Granada, risiedendo nel Collegio di San Ferdinando, con voti brillanti. Ricevette il sacerdozio il 30 maggio 1896.
Fu coadiutore residenziale di Santa Fede a Láchar, quindi coadiutore e parroco di La Zubia per ventiquattro anni. Nel 1925 venne nominato parroco-economo della parrocchia di San Giuseppe, dalla quale passò a quella di Sant’Egidio e Sant’Anna a Granada, sempre nel centro della città- Il 15 marzo 1936 vi celebrò quello che sarebbe stato il suo ultimo Battesimo. Poco dopo ebbe la nomina a parroco-arciprete della parrocchia dell’Incarnazione di Alhama de Granada.
Godeva di grande prestigio tra il clero di Granada. Mostrò una generosa disponibilità e obbedienza nel passaggio dalla grande città a un centro più piccolo, seppur importante e di ricca tradizione, ma dove si erano già verificati gravi atti contro la Chiesa.
Il 25 luglio, festa dell’apostolo san Giacomo il Maggiore, celebrò la Messa che gli fu servita dal ventitreenne presidente della Gioventù di Azione Cattolica parrocchiale, José Muñoz Calvo. Presentendo che la chiesa sarebbe stata saccheggiata e profanata, nel pomeriggio tornò per consumare le Sacre Specie.
Fu arrestato il 27: in prigione aiutò spiritualmente gli altri detenuti con il sacramento della Riconciliazione. Il 30 luglio venne portato via a bordo di un furgone: poté salutare con lo sguardo i suoi familiari, arrivati nel carcere perché credevano che l’esecuzione si sarebbe svolta lì.
Invece il furgone si fermò lungo la strada da Alhama a Loja. Don Pedro teneva il Crocifisso tra le mani. Insieme a lui c’erano José Muñoz Calvo, il vicario coadiutore don José Frias Ruiz e l’anziano padre di quest’ultimo.
Il giovane José incoraggiò i compagni con queste parole: «Moriamo tranquillamente, siamo cattolici e il nostro unico crimine è esserlo. Saremo martiri di Cristo. Viva Cristo Re». Non diversamente parlò anche don Pedro, il quale poi impartì loro l’assoluzione.
Quindi si rivolse ai persecutori: «Che Dio vi perdoni, come io vi perdono». E quando udì l'ordine di sparare aggiunse: «Sia fatta la volontà dell'Eterno». Aveva sessantatrè anni. Fu sepolto nel cimitero di Alhama, ma nell’aprile 1937 i suoi resti furono trasferiti nella cappella funeraria di famiglia a La Zubia.
Don José Frias Ruiz, invece, non cadde immediatamente morto: si rialzò e, sanguinante, si mise in cammino, ma non riuscì a tornare ad Alhama perché subì una nuova scarica di proiettili.
Don Pedro e i suoi compagni, escluso il padre di don José, furono inseriti nella causa che comprendeva altri dodici sacerdoti e un altro laico, seminarista, tutti della diocesi di Granada, uccisi nel corso della persecuzione della guerra civile spagnola. La loro beatificazione si svolse nella cattedrale di Granada il 26 febbraio 2022, sotto il pontificato di papa Francesco.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2022-02-25

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