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Sante Anastasia e Basilissa Martiri

15 aprile

† Roma, 68 circa

Nobili matrone romane, furono discepole dei Santi apostoli Pietro e Paolo, dei quali ebbero il singolare incarico e privilegio di seppellirne i corpi martoriati. Persistettero costanti nella professione della loro fede e, dopo esser stata loro tagliata la lingua ed essere state percosse con la spada, conseguirono anch’esse la corona del martirio sotto l’imperatore Nerone, attorno all’anno 68. I resti delle due gloriose martiri, secondo il Diario Romano del 1926, sarebbero ancora oggi custoditi in Santa Maria della Pace. Il Martyrologium Romanum nelle passate edizioni ricordava le sante Anastasia e Basilissa al 15 aprile, ma le ultime riforme in materia hanno accomunato tutti i primi martiri cristiani di Roma in un’unica commemorazione posta al 30 giugno.

Etimologia: Anastasia = risorta, dal greco; Basilissa = regina, dal greco

Emblema: Palma


Le sante Anastasia e Basilissa, venerate dalla Chiesa come martiri, furono due nobili matrone romane vissute nel I secolo d.C. La loro fama è legata principalmente al singolare incarico e privilegio di aver dato sepoltura ai corpi martoriati degli apostoli Pietro e Paolo.

Discepole degli Apostoli
Anastasia e Basilissa erano ferventi discepole di Pietro e Paolo, seguendo con devozione i loro insegnamenti e assistendoli nella loro opera di evangelizzazione. Dopo il martirio dei due apostoli, avvenuto sotto l'imperatore Nerone attorno all'anno 67, le due donne si assunsero il rischioso compito di dare degna sepoltura alle loro spoglie.
Secondo la tradizione, Anastasia e Basilissa riuscirono a recuperare i corpi dei santi apostoli e a seppellirli in luoghi segreti per sottrarli alla profanazione da parte dei pagani. La loro azione, intrisa di fede e coraggio, testimonia la profonda venerazione che nutrivano per Pietro e Paolo e il loro desiderio di preservarne la memoria per le generazioni future.

Martirio e Culto
Per la loro fede e il loro impegno cristiano, Anastasia e Basilissa furono anch'esse sottoposte a persecuzione. Subirono diverse torture, tra cui il taglio della lingua e la flagellazione, ma non rinnegarono mai il loro credo. Infine, con la spada, ottennero la palma del martirio attorno all'anno 68, durante il regno di Nerone.
Le sante Anastasia e Basilissa sono state venerate fin dai primi secoli della Chiesa. I loro resti, secondo il Diario Romano del 1926, sono ancora oggi custoditi nella basilica di Santa Maria della Pace a Roma. In passato, la loro memoria liturgica era celebrata il 15 aprile, ma le ultime edizioni del Martyrologium Romanum hanno aggregato le due sante al gruppo dei "Protomartiri romani", con una commemorazione generale fissata al 30 giugno.


Autore:
Franco Dieghi

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Aggiunto/modificato il 2024-03-09

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