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San Benedetto (Angelo) Menni Sacerdote e fondatore

24 aprile

Milano, 11 marzo 1841 - Dinan, Francia, 24 aprile 1914

Benedetto Menni, al secolo Angelo Ercole è stato il restauratore dell’ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio (Fatebenefratelli) in Spagna, nonché il fondatore nel 1881 delle Suore ospedaliere del Sacro Cuore, particolarmente dedite all’assistenza dei malati psichiatrici. Nato nel 1841, lasciò il posto in banca per dedicarsi, come barelliere, ai feriti della battaglia di Magenta. Entrato tra i Fatebenefratelli, fu inviato a soli 26 anni in Spagna con l’improbo compito di far rinascere l’Ordine, che era stato soppresso. Ci riuscì tra mille difficoltà – tra cui un processo per presunti abusi a una malata di mente, concluso con la condanna dei calunniatori – e in 19 anni da provinciale fondò 15 opere. Su suo impulso la famiglia religiosa rinacque anche in Portogallo e Messico. Fu poi visitatore apostolico dell’Ordine e anche superiore generale. Morì a Dinan in Francia nel 1914, ma riposa a Ciempozuelos, nella sua Spagna. È santo dal 1999. (Avvenire)

Martirologio Romano: A Dinan in Francia, san Benedetto (Angelo) Menni, sacerdote dell’Ordine di San Giovanni di Dio, fondatore della Congregazione delle Suore Ospedaliere del Cuore di Gesù.


L'11 marzo del 1841 Angelo Ercole Menni nacque a Milano dal matrimonio di Luigi e Luisa Figini. Quinto di 15 fratelli, Il padre gestiva un modesto negozio, e grazie alle entrate di quest'attività la famiglia aveva il necessario per sfuggire alla miseria pur senza scialare; famiglia di cristiani all’antica, nella quale si recitava il Rosario ogni sera, si aiutava i poveri e si frequentava i sacramenti.
A 17 anni dopo un breve periodo di lavoro in banca, matura la decisione di donare la sua vita a Dio nell’esercizio della carità. Diventa barelliere per trasportare i feriti che arrivano dal fronte di Magenta a Milano in treni speciali, dozzine di corpi straziati di combattenti, sono trasportati dalla stazione ferroviaria all’ospedale dei Fatebenefratelli. La conoscenza dei Fatebenefratelli è decisiva nella sua vita, arriva, infatti, il momento di chiedere l'ingresso al noviziato.
Il 1° maggio 1860 entra nel noviziato dell'ospedale di Santa Maria d’Araceli a Milano, qualche giorno dopo riceve l'abito e cambia il suo nome in Benedetto, dopo un anno emette i voti semplici e dopo tre emette la professione solenne.
Frequenta gli studi filosofici e teologici prima nel Seminario di Lodi e poi nel Collegio Romano (Pontificia Università Gregoriana di Roma), è ordinato sacerdote nel 1866.
Il Generale dei Fatebenefratelli, P. Giovanni Maria Alfieri, si rese subito conto che aveva a portata di mano la persona che gli occorreva per un'impresa quanto mai impegnativa: restaurare in Spagna l'Ordine dei Fatebenefratelli.
Il 14 gennaio 1867 il giovane frate a 26 anni è ricevuto in udienza dal Papa Pio IX, che lo invia in Spagna per la restaurazione dell'Ordine dei Fatebenefratelli. Partì due giorni dopo.
All'inizio non fu certo facile, oltre alla difficile situazione politica, in Spagna erano stati soppressi tutti gli ordini religiosi, Benedetto trovò degli ostacoli anche all'interno della chiesa, primo fra tutti il vescovo di Barcellona, ma non si scoraggiò ed iniziò la sua attività cercando risorse per costruire un ospedale pediatrico, che dopo qualche mese fu benedetto proprio dal vescovo che lo aveva ostacolato.
Benedetto continuò la sua opera non senza rischi per la propria vita, fu espulso più volte dalla Spagna, ma puntualmente vi faceva ritorno da clandestino, una volta rientrando da Gibilterra dopo essere stato anche in Marocco.
Fu infaticabile infermiere insieme ai suoi confratelli durante la guerra civile.
Benedetto Menni fu nominato Provinciale della provincia della Spagna e rimase in carica per ben 19 anni consecutivi. Nel 1903, quando cessò il suo incarico da Provinciale, l'Ordine contava in Spagna, Portogallo e Messico complessivamente quindici case fondate da lui: quattro ospedali ortopedici per bambini; sei ospedali psichiatrici per uomini; una colonia agricola per l’ergoterapia dei malati mentali dell’ospedale di Ciempozuelos; un ospedale per epilettici; un gerontocomio; una residenza funzionante come casa di riposo per sacerdoti e come scuola per bambini poveri; e un collegio per orfani poveri.
Alla restaurazione dell'Ordine in Spagna seguì anche, alla fine del secolo XIX la restaurazione dello stesso Ordine in Portogallo e, all'inizio del XX secolo, in Messico.
Il 31 maggio del 1881 fondò la Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore di Gesù, Istituto Religioso femminile specializzato nell'assistenza psichiatrica.
Nel 1905 partecipa a Roma, ad un Capitolo Generale dell’Ordine. Ritornato in Spagna, è richiamato dalla Santa Sede che lo nomina Visitatore Apostolico dei Fatebenefratelli (1909): iniziano viaggi, lettere e visite personali alle diverse Province, nella delicata missione di ravvivare lo spirito e l’osservanza religiosa. Finito questo compito, il Papa San Pio X nel 1911 lo nomina Generale dell’Ordine.
Fu accusato di violenze verso una povera demente, conosciuto come il "caso Semillan", davanti al Tribunale Penale di Madrid. Si prolungò per sette anni (1895-1902) con morbosità scandalosa, fomentata dai giornali anticlericali. Non volle mai un avvocato difensore (l’accettò soltanto su richiesta del Vescovo di Madrid), nel gennaio 1902 si concluse con la piena condanna dei calunniatori da parte del Tribunale di Madrid; ancora peggiore fu la campagna di calunnie, davanti al tribunale vaticano del Sant'Uffizio, trascinatasi per circa tre anni, fin quando nell'aprile 1896 fu comunicata ufficialmente la sentenza che non si doveva tenere "conto alcuno" delle accuse.
Accusato e accerchiato, all’interno dell’Ordine, da un piccolo gruppo di avversari, influenti ed intriganti, ancora una volta non volle difendersi, ma preferì presentare le dimissioni da Superiore Generale, dopo poco più di un anno dalla nomina: era il 20 giugno 1912.
Era a Parigi quando soffrì un attacco di paresi; non ricuperato perfettamente, il 19 aprile 1913 si trasferì a Dinan, una casa dell’Ordine nel nord della Francia, dove muore la mattina del 24 aprile 1914.
Il processo di beatificazione iniziò nel 1964, l’eroicità delle sue virtù fu dichiarata l’11 maggio 1982, riconosciuta come miracolosa, per intercessione di Benedetto Menni, la guarigione della signora Assunta Cacho, il papa Giovanni Paolo II lo ha dichiarato beato il 23 giugno 1985. Un nuovo miracolo, la guarigione di una religiosa Ospedaliera (Suor Maria Nicoletta Vélaz) affetta da un cancro invasivo della vescica, apre la strada alla canonizzazione officiata sempre da papa Giovanni Paolo II il 21 novembre 1999.
I suoi resti riposano nella Casa Madre di Ciempozuelos.

Autore: Carmelo Randello
 


 

Protettore della Croce Rossa Italiana, delle associazioni di volontariato e dei volontari, Angelo Ercole Menni nasce a Milano nel 1841. Figlio di commercianti di legname – il papà si chiama Luigi e la mamma Luisa Figini – è quinto di quindici fratelli. La famiglia recita il Rosario tutte le sere e la domenica va a Messa. Ai figli viene insegnata la carità verso i poveri. A sedici anni Angelo è impiegato di banca: potrebbe vivere “tranquillo”, invece, davanti a una faccenda poco onesta, il ragazzo si licenzia e sceglie una via difficile che lo porterà alla santità.
In Italia si vive il Risorgimento per ottenere l’unità della nazione, mentre imperversano le rivolte contro gli oppressori stranieri. Angelo, a diciassette anni fa il barelliere presso l’ospedale Fatebenefratelli di Milano e, durante la Seconda guerra d’indipendenza, il giovane volontario trasporta i feriti che arrivano alla stazione di Milano in treno, reduci dalla battaglia di Magenta contro gli austriaci. Angelo prega davanti a un dipinto della Madonna e insegna catechismo. La decisione è presa: un corso da infermiere e, nel 1866, il sacerdozio con un nuovo nome: Benedetto.
A ventisei anni gli viene affidato da papa Pio IX un compito che solo un pazzo potrebbe accettare. Pazzo viene infatti giudicato il Menni dal vescovo di Barcellona, quando il giovane lo informa di voler far rifiorire l’Ordine dei Fabenefratelli in Spagna dove, a causa delle guerre civili e delle leggi anticlericali, le istituzioni religiose sono abolite. Lì Benedetto inizia a raccogliere elemosine per organizzare un piccolo ospedale, dove accogliere bambini disabili abbandonati. Con soli dodici posti letto Benedetto crea il primo ospedale pediatrico della Spagna, a Barcellona. Intanto continua la sua opera di barelliere assieme ai volontari della Croce Rossa Italiana, in prima linea sui campi di battaglia.
Nel 1881 fonda la Congregazione delle Suore Ospedaliere del Sacro Cuore per la cura dei malati mentali. Benedetto apre case in Spagna, Portogallo e Messico: ospedali per bambini, malati psichici, epilettici e anziani, una scuola e un orfanotrofio per bambini poveri. A Ciempozuelos (Spagna) costruisce un’azienda agricola per curare con “l’ergoterapia” (occupazione lavorativa quotidiana) i malati mentali. Muore a Dinan (Francia) nel 1914 e viene sepolto a Ciempozuelos. Due guarigioni miracolose, avvenute per sua intercessione, precedono la proclamazione della santità (1999).


Autore:
Mariella Lentini


Fonte:
Mariella Lentini, Santi compagni guida per tutti i giorni

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Aggiunto/modificato il 2023-04-14

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