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San Crispolto (Crispolito) e compagni Martiri di Bettona

12 maggio

Una favolosa passio del XII sec. racconta che Crispolito, oriundo di Gerusalemme, fu mandato da san Pietro a predicare il Vangelo in Italia. Giunto a Bettona (Umbria), operò anche dei miracoli e fu consacrato vescovo da san Brizio. Arrestato dai soldati dell'imperatore Massimiano, fu ucciso tra aspri tormenti. Sua sorella Tutela,insieme con altre dodici donne, voleva seppellire il suo corpo e quelo di un certo Baronzio, ucciso con lui, ma furono arrestate e anch'esse uccise.


La città di Bettona in Umbria, ha come patrono il santo vescovo e martire Crispolto (Crispolito) che si celebra il 12 maggio, con grande partecipazione di fedeli provenienti anche da paesi vicini.
Secondo una ‘passio’ del sec. XII, abbastanza favolosa, egli sarebbe stato oriundo di Gerusalemme e fu mandato da s. Pietro in Italia a predicare il Vangelo, giunto a Bettona operò dei miracoli e quindi venne consacrato vescovo da Brizio, il quale era vescovo di Massa Martana e secondo altri di Spoleto e altre città umbre.
Crispolto si mise a predicare, arrestato dai soldati dell’imperatore Massimiano (250-310), fu condotto dal prefetto Asterio, invitato a sacrificare agli dei e al suo rifiuto, fu ucciso dopo aspri tormenti. Insieme a lui fu ucciso Baronzio, condannato alla decapitazione.
Il racconto prosegue con la sorella di Crispolto, Tutela che con altre dodici donne voleva seppellire i corpi dei due martiri, ma furono tutte arrestate e dopo il loro rifiuto a sacrificare, furono uccise. Il loro martirio sarebbe avvenuto un 12 maggio.
In onore di Crispolto fu poi edificato una chiesa dedicata alla Madonna; nel luogo del martirio, esistono tuttora i resti dell’antico monastero benedettino di s. Crispolto (Crispolito) ricordato già nel 1018 in un antico documento dell’archivio della cattedrale di Assisi.
I fedeli di Bettona, volendo avere il corpo del santo vescovo e martire dentro le mura della città, costruirono nel sec. XIII, una grande chiesa in suo onore, che fu consacrata dal vescovo Guido nel 1225. Detta chiesa nel 1256, passò dai benedettini ai francescani che la restaurarono nel 1266 e poi nel 1797.
Le reliquie del martire e patrono della città, riposano in un’urna nella cappella di sinistra; la chiesa porta il titolo di S. Maria Maggiore.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-05-30

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