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Barcellona, Spagna, 6 marzo 1880 - 24 luglio 1936
Emblema: Palma
Martirologio Romano: Presso Barcellona sempre in Spagna, beata Mercedes Prat, vergine della Società di Santa Teresa di Gesù e martire, che nella stessa persecuzione subì il martirio in quanto religiosa.
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Nacque a Barcellona il 6 marzo 1880, in una famiglia cristiana, un fratello era un sacerdote, frequentò sin da piccola le religiose della Compagnia di s. Teresa dove nella loro Casa-madre ricevette la Prima Comunione.
Rimasta orfana, intraprese gli studi in Belle Arti, mentre si dedicava alle opere di carità e mortificazione, fu catechista generosa delle giovani operaie e delle domestiche alle quali insegnava pure a leggere e scrivere.
Nel 1905 entrò nella Compagnia di s. Teresa aggiungendo al suo nome Mercedes quello del s. Cuore di Gesù. Fece la sua professione il 10 maggio 1907. Insegnò in vari collegi della Compagnia, ricoprendo man mano incarichi di responsabilità sempre espletati nella stima e apprezzamento di tutti.
Una teresiana secondo il pensiero di Dio.
Nel 1920 venne trasferita a s. Gervasio di Barcellona e lì venne sorpresa dalla rivoluzione della guerra civile spagnola nel luglio 1936. Rifugiatosi con un gruppo di consorelle in una casa privata, il 23 luglio ebbe l’ordine di raggiungere la casa di una sorella insieme a suor Gioacchina Miguel.
Per la strada furono intercettate e riconosciute come religiose, cosa che lei confermò subito e portate in una casa dove erano già altre religiose e un giovane religioso. Fu sottoposta a simulazione di fucilazione e vari maltrattamenti e nella notte del 24 fu portata insieme agli altri sulla via “Rebassada”, sempre nel circondario di Barcellona e lì fucilati.
Ferita a morte sopravvisse alcune ore fra dolori immensi sopportati con la preghiera sulle labbra, l’ultima fu il ‘Padre nostro’ poi i suoi lamenti furono uditi dal miliziani che ripassavano per quel posto e le spararono di nuovo, morì dissanguata per le ferite.
La suora Gioacchina Miguel nonostante fosse stata fucilata con lei, poté sopravvivere e diventare così una testimone efficace del martirio, quando le chiuse gli occhi vide in essa ‘un angelo di dolore’.
E’ stata beatificata da papa Giovanni Paolo II il 29 aprile 1990.
Autore: Antonio Borrelli
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