Limbania nacque, secondo la tradizione, nell'isola di Cipro, che fu dominio dei Genovesi, ed ancora giovinetta, onde serbare per Dio la sua verginità, abbandonò la sua famiglia e giunse a Genova, dove fu accolta fra le monache del monastero di San Tommaso, che era presso il lido della città., ed ivi visse lungamente nella pratica di molte penitenze. Il suo culto era diffuso nella diocesi di Genova fin dal secolo XIII.
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Secondo indicazioni sicure, verso il 1294, la testa di una santa o beata chiamata L. era venerata nella chiesa di S. Tommaso a Genova. Ma sull'identità di Limbania, o l'epoca in cui ella sarebbe vissuta, non si ha alcun dato storico. Le lezioni dell'Ufficio proprio, approvato nel 1609, affermano che la santa, vissuta nel sec. XII, era originaria di Cipro e aveva lasciato la sua terra natale, per conservare la propria verginità. Visse come reclusa nel monastero benedettino di S. Tommaso, scegliendo una cavità sotto il pavimento della cucina, dove condusse una vita di straordinaria penitenza, flagellandosi con verghe di ferro. Nel 1509 la chiesa di S. Tommaso passò alle suore Agostiniane, che, a torto, collegarono Limbania al loro Ordine. Il culto della santa si estese. Nel 1344 si ebbe un processo canonico sui suoi miracoli; nel 1432 un altare fu consacrato al suo nome e nel 1562 venne fusa una campana che portava la sua effigie. Il libro dei Miracula fu redatto verso il 1600. La festa di Limbania fu celebrata nella chiesa di S. Tommaso il 16 agosto e, a Genova, il 16 giugno. Anche nel Menologio henedettino Limbania è iscritta al 16 giugno. Quando, nel secolo scorso, l'antica chiesa fu distrutta, le reliquie furono deposte in un'urna con quelle di altri santi e trasferite nel nuovo santuario.
Autore: Rombaut Van Doren
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