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San Tranquillino di Roma Martire
Festa:
6 luglio
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Seguendo le descrizioni della ‘Passio Sebastiani’ cioè Vita di s. Sebastiano, l’agiografo Floro introdusse nel suo ‘Martirologio’ il nome del martire Tranquillino, fino allora sconosciuto nelle più antiche fonti agiografiche. Da Floro il suo nome passò nel ‘Martirologio Romano’ al 6 luglio, in cui si legge che Tranquillino padre dei santi Marco e Marcelliano di Roma, fu convertito da s. Sebastiano, poi battezzato dal prete Policarpo e ordinato sacerdote dal papa s. Caio o Gaio (283-296); al tempo delle persecuzioni di Diocleziano, mentre pregava sulla tomba dell’apostolo Paolo, venne lapidato dai pagani; il suo corpo venne gettato poi nel Tevere. Su tutto il racconto aleggia il sospetto della poca veridicità storica, come del resto per molti santi martiri dei primi tempi, di cui il martirio si tramandava per via tradizionale, mentre i racconti scritti comparivano secoli più tardi.
Etimologia: Dal latino Tranquillus, che vuol dire calmo, quieto.
Emblema: Palma
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La figura di San Tranquillino di Roma, martire durante le persecuzioni di Diocleziano, si erge avvolta in un alone di mistero e incertezza storica. Le informazioni pervenuteci, tramandate per via orale per secoli, vennero raccolte e rese note solo in epoca tarda dall'agiografo Floro, alimentando così un dibattito sulla loro veridicità. Ciononostante, la devozione verso questo santo rimane viva e sentita, invitandoci ad esplorare la sua storia con spirito critico e apertura d'animo.
La menzione più antica di San Tranquillino si trova nella "Passio Sebastiani", testo incentrato sulla vita di San Sebastiano. Floro, attingendo da quest'opera, inserì il nome del martire nel suo "Martirologio", facendolo conoscere ad un pubblico più ampio. Successivamente, il "Martirologio Romano" fissò la sua memoria liturgica al 6 luglio, fornendo ulteriori dettagli sulla sua vita.
Secondo la tradizione agiografica, Tranquillino, padre dei santi Marco e Marcelliano, si convertì al cristianesimo grazie all'opera di San Sebastiano. Battezzato dal presbitero Policarpo e ordinato sacerdote da Papa Caio o Gaio (283-296), egli dedicò la sua vita al servizio della fede. Durante le persecuzioni di Diocleziano, mentre si trovava in preghiera sulla tomba dell'apostolo Paolo, fu lapidato dai pagani e il suo corpo gettato nel Tevere.
La narrazione agiografica di San Tranquillino presenta alcuni elementi che destano dubbi sulla sua completa accuratezza storica. La tardiva attestazione scritta, unita alla mancanza di riscontri archeologici o documentali, solleva interrogativi sulla veridicità di alcuni dettagli. Tuttavia, ciò non inficia la devozione e il significato spirituale che la figura di questo santo riveste per i fedeli.
Il nome "Tranquillino" proviene dal latino “Tranquillus” che vuol dire ‘calmo, quieto’.
Autore: Franco Dieghi
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