Ancilla Ghezzi nacque a Monza il 4 ottobre 1808. Il padre era operaio, la madre domestica e con cinque figli formavano una bella famiglia, ma Ancilla aveva solo otto anni quando dovette andare a lavorare in un laboratorio di colletti e bretelle. Nel 1820 il padre morì, si può dire stremato dalla miseria, due anni dopo Ancilla andò a Milano a servizio in alcune famiglie. Una vita condizionata dalle precarie condizioni economiche, sostenuta però da una fede profonda. L’anno seguente la giovane fece voto privato di castità. Nel 1826 venne assunta come operaia, mentre è del 1831 l’incontrò con don Luca Passi che vide in quella giovane un carisma non ordinario. La invitò ad entrare nell’istituto cui stava per dar vita, ma la missione di Ancilla era un’altra. Tra il ‘36 e il ‘43 lavorò come inserviente al Collegio Bianconi e iniziarono a manifestarsi alcune estasi. Fu sottoposta a visite mediche e in quell’anno fece ritorno a casa. Il 22 maggio 1845, solennità del Corpus Domini, sentì l’ispirazione a fondare nella sua città un monastero per l'adorazione perpetua del SS. Sacramento. Doveva essere "conforme a quello già esistente a Roma", ma di esso non aveva mai neppure sentito parlare. Il 31 gennaio 1847 durante un’estasi, vide, con la tonaca bianca, lo scapolare rosso e il velo nero, alcune giovani che le sarebbero state compagne e seppe quale era il nome dell’istituto: le Adoratrici Perpetue fondate dalla beata Maria Maddalena dell’Incarnazione (Caterina Sordini). Il 3 novembre 1849, insieme a tre aspiranti monache, diede inizio all’adorazione in un piccolo appartamento preso in affitto. Non possedevano nulla, ma una fede forte e genuina le sosteneva.
Nel 1855, finalmente, ricevute alcune generose elargizioni, suor Ancilla poté acquistare l'ex monastero decadente di S. Maddalena, già delle Umiliate e poi delle Benedettine che nel 1700 era stato requisito e adibito a usi profani. Decisero di restaurarlo, ma prima si recarono a Roma, nel monastero delle Adoratrici Perpetue per il noviziato e la professione perpetua. Furono incorporate nell'Ordine e ricevettero gli incarichi di superiora, vicaria, maestra delle novizie ed economa. Ancilla prese il nome di Maria Serafina della Croce. Tornate a Monza, nel dicembre 1857, si procedette alla vestizione di dodici novizie. Pio IX firmò nel novembre 1861 il decreto di erezione canonica del monastero con clausura papale e fu acquistata la chiesa annessa. Nel 1863 si tenne il primo capitolo che vide eletta superiora sr. Serafina. Ricoprirà la carica per tutto il resto della vita. Nel 1870 fu fondato un monastero a Innsbruck grazie alla donazione di una nobile che poi entrò in convento. L’anno seguente Madre Serafina poté visitarlo; morì qualche anno più tardi, l’8 febbraio 1876. Dal monastero di Monza ebbero origine nel 1880 quello di Milano (ora a Seregno), nel 1884 la fondazione di Genova. Nel 1907 le spoglie mortali di Madre Serafina sono state traslate nella chiesa annessa al monastero di Monza; nel 1943 è stato avviato il processo di beatificazione.
Autore: Daniele Bolognini
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