Nascita e infanzia
Francesco de Asís Méndez nacque il 21 giugno 1850, a Madrid, in una famiglia cristiana benestante, da José Méndez, pittore di Cámara del Rey e accademico di Belle Arti di San Fernando, e Maria Antonia Casariego. In famiglia era il maggiore di due sorelle Soledad e Carmen.
Fin da piccolo dopo la scuola andava sempre in chiesa e molto spesso cambiava le sue nuove scarpe per quelle vecchie dei mendicanti che incontrava e dava il suo cibo ai bambini poveri che incontrava per strada. Fin da bambino era attratto sia dalla meccanica, che dalla vita religiosa.
Inoltre da ragazzo si era iscritto alla congregazione giovanile mariana.
Sacerdote
All'età di diciotto anni lasciò gli studi, che gli avrebbero permesso una carriera nel mondo ingegneristico, e decise di sostituire un amico che aveva lasciato la carriera sacerdotale con queste parole:
"Fino al 30 settembre 1868, non avrei mai pensato di poter diventare sacerdote. Il mio obiettivo era quello di studiare per poter essere un ingegnere. Improvvisamente - quando vidi un mio amico che voleva essere un prete e che decise di cambiare strada, nel mio core sentii che quella era la mia strada. E lasciando la matematica, la fisica, la meccanica e gli altri studi, ho deciso di iniziare la mia carriera sacerdotale”.
Francesco Méndez, che si è laureato in diritto civile e diritto canonico all'Università di Madrid, nella stessa Alma Mater ha svolto i suoi studi teologici.
Nel 1874 fu ordinato sacerdote e in seguito fu nominato prima coadiutore, e poi parroco della chiesa dell'Incarnazione, la parrocchia della corte reale. Nonostante sia sempre stato circondato dalla nobiltà, Francesco si dedica con dedizione speciale nel visitare le zone più povere di Madrid e rimane in contatto con i poveri e gli umili dei sobborghi e dei vicoli di Madrid.
Successivamente, don Francesco è stato nominato canonico della cattedrale, sin dall’erezione della diocesi nel 1885.
Varie esperienze
Durante la sua esperienza pastorale, don Francesco frequentava e incontrava molto spesso i cosiddetti “monelli“, cioè i bambini di strada. Inoltre visitava con assiduità i carcerati nelle prigioni e negli ospedali della città.
Don Francesco trascorreva molto del suo tempo da sacerdote con quelli che considerava gli ultimi della società. La sua passione costante era quella per Dio e per gli ultimi, i più piccoli e i più poveri.
Egli stesso raccontò come durante gli esercizi spirituali del 1876, due anni dopo la sua ordinazione, pregando ai piedi di Cristo crocifisso, sente che Dio lo spinge a formare una piccola comunità religiosa per accogliere le persone che ne avessero più bisogno.Sentiva la chiamata di Dio a fondare una comunità religiosa le cui case dovevano avere le porte sempre aperte.
Infatti egli scrive in una lettera: "Dio mi ha ispirato a formare una piccola comunità religiosa per accogliere quei giovani che rimangono fuori dal Regno perché non avevano la guida, l'accoglienza e il conforto, soprattutto quando ne avevano più bisogno".
Come cristiano e come sacerdote, ha vissuto un dialogo interiore basato su una profonda relazione d'amore con Gesù di Nazareth e voleva che chiunque potesse vivere questa esperienza.
E proprio per risvegliare i cuori dormienti volle fondare una comunità di suore che realizzassero i suoi progetti di portare gli uomini a Cristo.
Fondatore delle Suore Trinitarie
Nel 1882 conobbe Mariana Allsopp, una giovane messicana che fin da giovane era arrivata a Madrid e che sarebbe divenuta la protagonista nel suo progetto di fondazione di una comunità di suore.
La sua idea nasce dalla contemplazione della Santissima Trinità, perché riteneva che ogni attività apostolica veniva fatto all'interno della mistero trinitario e, perché anche nella storia della Chiesa è sempre stata invocata la Santissima Trinità per l'intera opera di liberazione, redenzione e salvezza.
Don Francesco fondò la Congregazione delle Suore Trinitarie di Madrid, e il 2 febbraio 1885 aprendo la prima casa delle religiose sul Paseo dell'Obelisco, per accogliere le povere ragazze della città, le cameriere, le venditrici di cianfrusaglie, e le contadine che venivano da sole in città in cerca di nuove opportunità e che erano molto spesso venivano coinvolte nel mondo della prostituzione.
Nelle prime Costituzioni che il fondatore scritto per l'Istituto, approvate poi dalla Santa Sede nel 1901, si stabilisce un "quarto voto" chiamato "zelo per la salvezza delle anime". Questo significava, come nel mistero di amore della Santissima Trinità , le sorelle consideravano le ragazze con lo stesso affetto di una madre con le sue figlie, andando a cercarle ovunque fossero. Per la vita cristiana e religiosa e di lavoro apostolico, don Francesco proponeva due amori: l’amore per l'Eucaristia e l'amore per la Vergine Maria, sotto il titolo di Madre del Buon Consiglio. Fin dall'inizio della fondazione, Maria è stata scelta come Patrona dell'Istituto delle Suore Trinitarie, sotto il titolo di "Madre del buon Consiglio". Uno dei motivi è la stessa devozione del Fondatore a questo titolo di Maria, perché fin dall'età di quattordici anni apparteneva alla Congregazione Mariana la cui patrona è Maria, Madre del Buon Consiglio.
A causa di problemi con i vicini, la casa fu chiusa e dopo l’apertura provvisoria di quella alla Cuesta de Areneros e decise definitivamente di portare la comunità sulla strada del Marqués de Urquijo.
Una volta stabilita la congregazione nella sede del Marqués de Urquijo, fin che era in vita il fondatore iniziò il processo di espansione delle suore Trinitarie, con la fondazione di nuove case a Villanueva de Villaescusa (Santander), Barcellona, Santander, Siviglia, Vigo, Granada , Bilbao e Cáceres.
La sua fisionomia di fondatore emerge profondamente nelle costituzioni che scrisse per le suore, nei quattro volumi del Direttorio e nelle sue lettere alle religiose.
Fondazione della Porta Caeli e sua morte
Dopo aver fondato la congregazione delle suore Trinitarie, don Francesco sentì il bisogno di fare qualcosa per i bambini senzatetto, per i quali aprì a Madrid, una casa per accoglierei cosiddetti "monelli" con l’istituzione di una scuola professionale. Con il nome di Porta Caeli (Porta del Cielo) e con l'ideale di tenere sempre aperte le porte della casa iniziò il 19 marzo 1915, una nuova avventura. Per questo scopo, don Francesco decise di fondare una congregazione di religiosi Trinitari Terziari di Madrid.
Purtroppo l’istituto che ebbe il nulla osta nel giorno 24 gennaio 1923, non sopravvisse alla morte del fondatore, e furono le suore Trinitarie ad occuparsi successivamente al lavoro presso la “Porta Caeli”.
Don Francesco de Asís Méndez, morì proprio in quella casa il giorno 1 aprile 1924.
Processo per la beatificazione
Pochi giorni dopo la morte di Francisco Méndez, il giorno 20 aprile 1924, l'arciprete della cattedrale, Luis Pérez Estévez, decise di raccogliere ogni informazione necessaria per l'avvio del processo di beatificazione. Ma quell’iniziativa non ebbe alcun seguito.
Furono le suore Trinitarie a far aprire il processo per la beatificazione del loro fondatore. Il processo informativo iniziò il giorno 16 giugno 1955, e dopo la conclusione venne dichiarata la sua validità il 30 giugno 1884. Dopo la proclamazione dell’eroicità delle virtù, Papa Giovanni Paolo II, il giorno 2 aprile 1993, dichiarò venerabile Francesco de Asís Méndez Casariego.
Autore: Mauro Bonato
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