† 1060 circa
Nobile di origine francese, fu moglie del conte Ugo di Meulan e poi di un altro uomo. Donna religiosa e pia, donò parte dei suoi beni all'abbazia benedettina di Coulombs. Dopo la morte del secondo marito, si ritirò in clausura nella stessa abbazia, dove visse in preghiera e meditazione fino alla sua morte, avvenuta prima del 1060. Fu sepolta nella cripta dell'abbazia, ma la sua tomba fu persa nel XVII secolo.
Etimologia: Eloisa (come Luigi, di cui è femminile) = derivato da Clodoveo
|
Appartenente ad una nobile famiglia francese, Elisa (Eloisa, lat. Helvisa) fu moglie del conte Ugo di Meulan, detto "Testa d'orsa", del quale però rimase ben presto vedova. Donna religiosissima e di grande pietà, donò una considerevole parte dei beni ereditati dal marito all'abbazia benedettina di Notre-Dame di Coulombs (presso Nogent-le-Roi, nella diocesi di Chartres), il cui abate Berengario ricevette da lei nel 1033 le due chiese parrocchiali di Lainville e di Montreuil-sur-Epte, con le relative rendite e metà delle terre annesse, come risulta dall'atto di cessione, confermato in quello stesso anno dal conte Galerano di Meulan, il quale aveva in feudo quelle chiese.
Perduto anche il secondo marito, Eloisa decise di rinunciare al mondo per sempre, ritirandosi a condurre vita religiosa nella stessa abbazia di Coulombs, a cui donò ancora, senza tener conto dei nipoti, figli del fratello Erluino, le terre e la chiesa di Anthieux, nella diocesi di Evreux, il cui possesso da parte dei monaci venne confermato da Guglielmo, duca di Normandia, solo nel 1066, allorché i beni furono restituiti all'abbazia da Riccardo, nipote di Eloisa, il quale li-aveva rivendicati, dopo la morte della zia, occupandoli con la forza.
A Coulombs Eloisa si fece costruire un'angusta celletta, a ridossa del muro della basilica, dove si rinchiuse per sempre, rimanendovi forse murata sino al giorno della sua morte, avvenuta in concetto di santità prima del 1060. Il Mabillon indica il 10 febbraio, festività di s. Scolastica, come giorno del suo felice transito, che avvenne in realtà l'8 gennaio, come chiaramente risulta dall'Obituario della cattedrale di Chartres, dove infatti si può leggere: "VI idus Januarii. Obiit Helvisa sanotissime memorie reclusa". Già nel sec. XVII si era persa ogni traccia della tomba di s. Eloisa, della quale, tuttavia, si conservava ancora il teschio tra le altre reliquie custodite nel tesoro dell'abbazia. La sua festa si celebra l'11 febbraio.
Autore: Niccolò Del Re
Fonte:
|
|
|
|