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Santa Sofia di Fermo Vergine e martire
Festa:
30 aprile
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Fermo, Ascoli Piceno, † 250 ca.
Le sante Vissia e Sofia, vergini e martiri di Fermo, la cui memoria liturgica è fissata rispettivamente al 12 e al 30 aprile, sono avvolte nel mistero: il Martirologio Romano ne attesta la venerazione, ma tace su dettagli biografici e ragioni del loro accostamento. La presenza dei loro crani in distinti reliquiari nella cattedrale di Fermo suggerisce un possibile martirio contemporaneo, forse per decapitazione, durante la settima persecuzione sotto l'imperatore Decio (249-251). La tradizione locale colloca il loro sacrificio verso il 250, mentre un'iscrizione nella cattedrale celebra Vissia come gloria della città natale. L'incertezza su date e circostanze del martirio non impedisce di cogliere la devozione popolare verso queste sante, inserite da Cesare Baronio nel Martirologio Romano e venerate anche in altri contesti, come nel caso di Santa Sofia, associata alla figura della vedova Sapienza e alle sue figlie Fede, Speranza e Carità.
Etimologia: Sofia = sapienza, saggezza, dal greco
Emblema: Palma
Martirologio Romano: A Fermo nelle Marche, santa Sofia, vergine e martire.
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Sante VISSIA e SOFIA, vergini e martiri di Fermo
Una cosa è certa, la Chiesa tramite il suo testo ufficiale, il ‘Martirologio Romano’, celebra le sante Vissia (al 12 aprile) e Sofia (al 30 aprile) vergini e martiri di Fermo nel Piceno Italia. Detto questo, di certo non si sa altro, né della loro vita né del perché sono celebrate insieme.
Per il resto abbiamo qualche notizia sparsa, lo storico Ughelli nella sua “Italia Sacra” vol. II, parlando della diocesi di Fermo (Ascoli Piceno), attesta che il corpo di santa Vissia riposa nella cattedrale e in effetti nella chiesa metropolitana della città, esistono parecchi reliquiari, fra i quali in un’urna distinta in ebano con ornamenti in metallo dorato di stile barocco, è conservato il capo di santa Vissia martire, stranamente in un’altra urna è pure conservato il capo di santa Sofia martire.
Questa coincidenza dei due crani, fa supporre che esse furono martirizzate nello stesso tempo, se non insieme e probabilmente decapitate.
Secondo tradizioni locali Sofia e Vissia subirono il martirio verso il 250, sotto l’impero di Decio (249-251) durante la settima persecuzione da lui indetta. Esiste nella cattedrale una lapide che descrive santa Vissia che nobilita la città natale con il suo martirio; i loro nomi facevano parte di una lista di santi venerati a Fermo, trasmessa il 5 agosto 1581 da un prelato locale, ad un sacerdote oratoriano e amico di Cesare Baronio, il quale come è risaputo compilò il primo “Martirologio Romano”, e inserì le due sante vergini e martiri insieme allo stesso giorno del 12 aprile.
Secondo alcuni documenti locali s. Sofia è stata celebrata anche il 30 aprile; a tutto ciò bisogna aggiungere che alcuni studiosi ritengono s. Sofia di Fermo, come del resto altre Sofie, come la vedova Sapienza (Sofia) martire, che in Occidente è venerata al 30 settembre insieme alle figlie Fede, Speranza, Carità e il cui culto è diffuso anche in Oriente con i nomi di Sofia, Pistis, Elpis, Agape e ricordate nel culto greco il 1° agosto.
Autore: Antonio Borrelli
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