Il Martirologio Geronimiano menziona Lupo (lat. Lupus; fr. Loup) al 24 settembre: «Lugduno Galliae depositio Lupi episcopi»; attualmente l'Ordo diocesano di Lione lo iscrive al 25 settembre.
Verso il 528, la Vita di san Lubino, vescovo di Chartres, lo cita come un monaco illustre, che avrebbe condotto vita eremitica nell’Ile-Barbe (in insula Barbera) posta in un’ansa della Saone, poco a monte di Lione; l’attuale comune si chiama Saint-Rambert-Ile-Barbe (dipartimento del Rodano). Basandosi sugli stessi dati storici i martirologi del IX secolo aggiungono ex anachoreta al titolo episcopale di Lupo.
Il 7 maggio 538 presiedette come arcivescovo di Lione al terzo concilio d’Orléans.
Morì assai prima del 28 ottobre 549, data nella quale il suo secondo successore Sacerdos presiedette il quinto concilio d’Orléans, mentre il successore immediato di Lupo, Leonzio, aveva governato la Chiesa di Lione soltanto due anni.
Leidrado, arcivescovo di Lione (798-816), scrivendo a Carlo Magno, cita Lupo insieme con altri due antichi pontefici lionesi, sant'Eucherio e Genesio, a proposito del monastero dell’Ile-Barbe.
Il 20 settembre 1620, il cardinale de Marquemont arcivescovo di Lione, procedette alla consacrazione della restaurata chiesa dell'Ie-Barbe che conservava i suoi antichi titolari san Martino e san Lupo.
Autore: Jean-Charles Didier
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