Martirologio Romano: Ad Auxerre in Neustria, nell’odierna Francia, sant’Aunacario, vescovo, durante il cui episcopato fu completato il Martirologio Geronimiano.
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Figlio di Pastore e di Ragnoara, nobili; orleanesi, fratello di Austreno, vescovo di Orléans. e di sant'Austregilde, madre di san Lupo, vescovo di Sens, Aunacario, dopo aver passato qualche anno alla corte di Borgogna, si recò alla tomba di san Martino di Tours e chiese di essere accolto nel clero mettendosi sotto la disciplina di Siagrio, vescovo di Autun. Fu eletto vescovo di Auxerre e consacrato il 31 luglio 561. Questa data è iscritta nel Martirologio Geronimiano che non ci dà, invece, quella della sua morte: donde si può concludere che l'esemplare del Geronimiano, dal quale derivano tutti quelli da noi posseduti, fu scritto ad Auxerre al tempo di Aunacario.
Presente al IV concilio di Parigi (573), al I e II concilio di Macon (rispettivamente 583 e 585) Aunacario nel 589 fu tra i vescovi che tentarono di reprimere la rivolta delle monache di Santa Croce di Poitiers. Si conoscono due lettere indirizzategli da papa Pelagio II, nel 580 e nel 585, per annunziargli l'invio di reliquie. Il papa aggiunge le sue felicitazioni personali per la prosperità della diocesi di Auxerre. Gli Atti della vita di Aunacario menzionano donazioni e fondazioni monastiche, come quella di Cassy-les-Bois. Aunacario poi ordinò suddiacono sant'Austregisilo, più tardi vescovo di Bourges, curò la redazione di un esemplare del Martirologio Geronimiano e fece scrivere dal prete Stefano l'Africano la Vita in prosa di sant'Amatore e la Vita in versi di san Germano, suoi predecessori. Aunacario è noto anche per i regolamenti dati alla sua diocesi, specialmente sulle vigilie delle feste e sulla recita delle litanie nel primo giorno di ogni mese, sorta di rogazioni mensili per le quali ci si recava in una chiesa della città. Un sinodo diocesano, di cui si ignora la data, pubblicò quarantacinque articoli sulla disciplina ecclesiastica e sulla superstizione.
Aunacario morì probabilmente nel 605, il 25 settembre, giorno in cui è commemorato dal Martirologio Romano. Le sue reliquie, nascoste nel 1567 per essere sottratte alla profanazione dei calvinisti, sono state in seguito ritrovate e riconosciute autentiche.
Autore: Hubert Claude
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