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† Valencia, Spagna, 27 settembre 1936
Madre Maria del Rifugio (Teresa Rosat Balasch) e suor Maria del Calvario (Josefa Romero Clariana) furono due religiose della Congregazione delle Suore della Dottrina Cristiana. A seguito dell’inizio della guerra civile spagnola, abbandonarono il collegio di Carlet, presso Valencia, dove risiedevano, per riparare rispettivamente nelle abitazioni di un’amica e di una sorella. Catturate dai rivoluzionari, trascorsero il tempo della loro prigionia a realizzare capi d’abbigliamento per i miliziani che combattevano al fronte. Condotte fuori dal carcere nella notte tra il 26 e il 27 settembre 1936, vennero fucilate, anticipando così nel martirio la loro superiora generale, madre Angela di San Giuseppe (Francisca Desamparados Honorata Lloret Martí) e quattordici consorelle, uccise il 20 novembre 1936. Tutte e diciassette sono state beatificate da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1995, comprese in un gruppo di 45 martiri caduti durante la guerra civile spagnola, congiuntamente a 64 vittime della Rivoluzione Francese e allo scolopio padre Pietro Casani.
Martirologio Romano: A Valencia in Spagna, beate Maria del Rifugio (Teresa) Rosat Balasch e Maria del Calvario (Giuseppa) Romero Clariana, vergini della Congregazione della Dottrina Cristiana e martiri, che, durante la persecuzione, furono gettate in carcere e infine uccise per essere rimaste fedeli a Cristo Sposo.
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Madre Maria del Rifugio, al secolo TeresaRosatBalasch, nacque il 15 ottobre 1873 a Mislata (Valencia) da Manuel e Teresa. Entrò nella congregazione delle Suore della Dottrina Cristiana, fondata nel 1880 da madre Micaela Grau (per la quale è in corso il processo di beatificazione) per l’istruzione catechistica e l’educazione dei bambini,il 15 ottobre 1896. Il 10 settembre 1898 emise i voti temporali e, nel 1906, quelli perpetui. Tre anni dopo fu testimone degli atti dell’insurrezione della cosiddetta “Settimana tragica” di Barcellona, in quanto era stata destinata presso alcune località vicine. Fu superiora delle comunità di Tabernes de Valldigna, Molins de Rei, Cabrera de Mar, Cornellá. Con l’avvento della Repubblica, divenuta superiora a Carlet, dovette sopportare la chiusura del collegio e la seguente riapertura, insieme a trattamenti cattivi da parte del popolo. Era dotata di profonda vita interiore e si distinse per carità e generosità.
A Carlet risiedeva anchesuor Maria del Calvario (Josefa Romero Clariana). Nata l’11 aprile 1871 in quella città, ebbe molte difficoltà per entrare in religione da parte dei suoi genitori, Agustin e Josefa, ma rimase ferma nella sua decisione: entrò in noviziato a ventuno anni, il 17 ottobre 1892, mentre il 17 gennaio 1895 emise i voti temporanei. Da religiosa professa, svolse il compito di cuciniera e fu parte delle comunità di San Vicente dels Horts, Tabernes de Valldigna, Cabrera de Mar, Guadasuar.
A seguito del sollevamento (“alzamiento”) nazionale del 18 luglio 1936, che diede il via alla guerra civile e a una sistematica persecuzione religiosa, le suore dovettero scappare dal collegio. Suor Maria del Calvario, nonostante avesse 65 anni e fosse ormai cieca, fuggì più velocemente che poté in casa di una sorella, dove si trovavano due loro cugine, che erano pure sue consorelle. Madre Maria del Rifugio, invece, che ne aveva 61, riparò da un’amica, Filomena García Cubel.
Per entrambe, la tranquillità durò poco: vennero infatti trovate e messe in carcere. Nel corso della prigionia, venne loro ordinato di riparare degli abiti e di realizzare dei maglioni per i miliziani al fronte: vissero quella consegna come un’ulteriore forma di carità.
La notte del 26 settembre 1936 vennero tratte fuori dalla prigione per essere messe a morte. Nelle prime ore dell’indomani,vennero fucilate nella località di Barranco de los Perros, nei pressi di Llosa de Ranes (Valencia). Terminata la guerra, le rimanenti suore della Dottrina Cristiana accolsero la mamma di madre Maria del Rifugio, la sua unica parente rimasta in vita.
La collocazione dei loro resti fu sconosciuta fino al 1983, quando un’abitante di Carlet, prossima a morire, rivelò a una suora della Dottrina Cristiana il luogo esatto del martirio.
Le due religiose precedettero nel martirio la superiora generale della Congregazione, madre Angela di San Giuseppe(FranciscaDesamparadosHonorataLloretMartí), la quale, insieme a tredici suore e a una novizia, venne fucilata il 20 novembre 1936, dopo che avevano trascorso quattro mesi in semiclandestinità presso un appartamento privato.
L’avvio del processo informativo sul martirio di tutte e 17 le religiose avvenne il 5 luglio 1965 in diocesi di Valencia e si concluse il 1° giugno 1969. Nel frattempo, il 12 dicembre 1968, i resti di madre Angela e delle altre 14 consorelle erano stati sistemati in un monumento funebre apposito nella chiesa della Casa Madre. Il decreto sulla validità del processo informativo avvenne il 12 gennaio 1990; nello stesso anno, la “positio super martyrio” venne trasmessa alla Santa Sede.
A seguito della riunione dei periti teologi, il 13 marzo 1993, e della riunione dei cardinali e vescovi membri della Congregazione vaticana per le Cause dei Santi, il 1° giugno dello stesso anno, si arrivò alla promulgazione del decreto sul martirio, il 6 luglio 1993.
Le 17 suore della Dottrina Cristiana sono state beatificate da san Giovanni Paolo II il 1° ottobre 1995, in un gruppo di 45 martiri caduti durante la guerra civile spagnola, insieme a 64 vittime della Rivoluzione Francese e allo scolopio padre Pietro Casani.
Autore: Emilia Flocchini
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