Sant’Opilio o Opilione è un diacono di Piacenza. Comunemente è ricordato insieme al fratello San Gelasio e al vescovo piacentino San Mauro.
I tre santi vengono quasi sempre ricordati in un unico capitolo dai pochi biografi, e sono definiti sempre con le stesse caratteristiche.
Sant’Opilio fu un grande esempio per la sua pietà, il suo spirito di austera penitenza e la sua viva carità verso il prossimo.
La tradizione vuole che spartisse con i poveri il cibo che la madre gli inviava attraverso San Gelasio, suo fratello.
Non abbiamo alcun dato certo circa la sua biografia.
Alcuni racconti c’informano che in quanto accolito partecipò alla traslazione del corpo di Sant’Antonino, voluta da San Savino.
Si può pensare che la data di morte di Sant’Opilio possa collocarsi nella prima metà del V Secolo.
Le sue ossa riposano nella basilica di Sant’Antonino e alcune reliquie furono portate dal vescovo Giovanni Battista Scalabrini, nella cappella del seminario urbano.
Ci sono varie opere che raffigurano San Opilio diacono.
Nella cappella del seminario c’è un quadro della fine ottocento, del pittore Ghittoni, che raffigura il giovane San Opilio con il volto estatico a colloquio con gli angeli, insieme a San Gelasio.
Inoltre, ci è rimasto l’unico dipinto dell’artista Bernardo Ferrari che raffigura i due santi ed è collocato nella basilica di Sant’Antonino di Piacenza.
Nella chiesa parrocchiale di Vigolo Valnure c’è un dipinto del 1882, di Fedele Toscani che lo raffigura da solo.
Infine San Opilio è raffigurato in un ritratto in rilievo in pietra, nell’altare della cripta del Duomo di Piacenza.
Sant’Opilio è ricordato dalla chiesa piacentina il giorno 12 ottobre.
Autore: Mauro Bonato
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