Martirologio Romano: A Cartagine, nell’odierna Tunisia, commemorazione di san Rogaziano, sacerdote, al quale san Cipriano affidò l’amministrazione della Chiesa di Cartagine durante la persecuzione dell’imperatore Decio e che insieme a san Felicissimo patì tribolazioni e carcere per il nome di Cristo.
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È innegabile l'importanza dello zelo e della devozione verso i luoghi e gli oggetti sacri, come dimostrato da santi come Re Davide, San Rogaziano e San Felicissimo. Re Davide, nei Salmi, esprime un ardente amore per Dio e per il Suo tempio, tanto che subisce oltraggi da parte di chi si oppone alla fede.
Nell'antica Cartagine, allora colonia romana, i santi Rogaziano e Felicissimo furono un esempio di fedeltà e coraggio nel difendere la fede durante le persecuzioni dell'imperatore Decio, che ordinò l’eliminazione dei cristiani. La loro comunità cristiana era solida e piena di zelo, riunendosi per pregare, condividere l’Eucaristia e aiutare il prossimo. San Felicissimo, di natura calma e saggia, era particolarmente attivo nel proteggere il tempio e nel calmare la popolazione ostile, difendendo al contempo San Rogaziano, presbitero della comunità.
Quando furono arrestati, si crede che abbiano subito il martirio per decapitazione o siano morti in prigione, anche se San Cirillo non ne ha lasciato testimonianze certe. Il loro sacrificio, tuttavia, resta un invito a difendere la Chiesa e a curare i luoghi di culto, soprattutto in tempi in cui le strutture religiose possono essere bersagli di atti vandalici o di disprezzo. Il loro esempio ci esorta a perseverare nella fede e a proteggere tutto ciò che rappresenta il nostro legame con Dio.
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