† 15 dicembre, VI sec.
Martirologio Romano: Nel territorio di Orléans nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Massimino, sacerdote, ritenuto primo abate di Micy.
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Il più antico documento relativo a Massimino (fr. Mesmin), che visse agli inizi del secolo VI, è una Vita scritta nella prima metà del secolo IX da un certo Bertoldo, monaco di Micy, e dedicata a Giona vescovo di Orléans. Tre secoli separano quindi gli avvenimenti dal racconto, per cui lo storico deve usare cautela.
Secondo questa Vita, Massimino era originario di Verdun e nipote di un prete della città, chiamato Euspicio. Gli abitanti di Verdun si erano ribellati contro il re Clodoveo (481-511) e questi venne a stringere d’assedio la città, ma poi, per intervento di Euspicio, perdonò i ribelli. Ritirandosi dalla città il re condusse con sé Euspicio e Massimino e si recò ad Orléans dove li raccomandò al vescovo della città, Eusebio, e fece loro dono, per fondarvi un monastero, della contrada di Micy, posta a quattro Kilometri a Ovest della città (oggi Saint-Pryvé Saint-Mesmin). Euspicio, già anziano, aveva ottenuto che l’atto di donazione fosse redatto a nome di Massimino. Questi fu ordinato diacono e prete e, ancor prima della morte di suo zio, sopravvenuta due anni dopo il loro arrivo nell’Orleanese, divenne abate di Micy.
Sotto il governo di Massimino il nuovo monastero sviluppò rapidamente e la comunità si accrebbe in modo notevole. A quanto scrive il suo biografo, Massimino compì diversi miracoli: in particolare l’uccisione di un drago che aveva la tana in una grotta sulle rive della Loira. Morì il 15 dicembre in data non precisata, e venne sepolto nella grotta del drago dallo stesso vescovo Eusebio (500-530) che aveva accolto suo zio e lui al loro arrivo Orléans.
Alla fine del secolo VII le reliquie di Massimino sarebbero state trasferite a Orléans dal vescovo Sigoberto che dedicò inoltre al santo una chiesa ne città. Il vescovo Giona (818-842) le rese all’abbazia di Micy, restaurata dopo un lungo periodo di declino o di abbandono.
Il racconto di Bertoldo presenta un certo numero di punti oscuri; innanzi tutto non si trova in alcun luogo la menzione di una rivolta a Verdun e di un assedio della città ad opera di Clodoveo. D’altra parte, alla fine del secolo VI, il Martirologio Geronimiano menzionava la deposizione di Massimino «nella città di Orléans», e, agli inizi del secolo IX in Micy non vi erano tombe dei primi abati. È quindi difficile distinguere ciò che vi è di storico o di leggendario nel racconto razionale delle origini del monastero e ci si può domandare se, al tempo della restaurazione (o della fondazione?), all'inizio del secolo IX, i monaci di Micy non abbiano adottato come fondatore e patrono un santo locale assai poco noto le cui reliquie erano custodite a Orléans.
Il culto di Massimino si è diffuso in Francia nel Medio Evo; la sua festa era celebrata nelle diocesi di Orléans, Tours, Parigi, Beauvais e Bordeaux. Egli figura sempre nel Proprio di Orléans alla data del 15 dicembre, data in cui è iscritto nel Martirologio Romano che dipende da Adone.
Autore: Philippe Rouillard
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