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Sant' Eutimio di Sardi Vescovo e martire
Festa:
26 dicembre
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† 24/26 dicembre 824 (829?)
Martirologio Romano: A Sardi in Lidia, nell’odierna Turchia, sant’Eutimio, vescovo e martire, che, condannato all’esilio dall’imperatore iconoclasta Michele per il culto delle sacre immagini, consumò, infine, il suo martirio sotto l’impero di Teofilo, crudelmente fustigato con nervi di bue.
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Non tutte le antiche biografie sono state finora pubblicate; le inedite vengono dai critici definite molto importanti per conoscere esattamente l’attività svolta da Eutimio.
Egli nacque ai confini della Licaonia, ad Ouzara, verso la metà del secolo VIII, e completò i suoi studi ad Alessandria. Tornato in patria, si fece monaco e in seguito venne ordinato sacerdote; nel 787 fu eletto vescovo di Sardi. Partecipò poi attivamente al secondo concilio ecumenico di Nicea (787), ove fu condannata l’eresia iconoclasta. Dall’imperatrice Irene e da Costantino VI ricevette incarichi e missioni. Nell’805 l’imperatore Niceforo l’esiliò a Pantelleria, perché aveva fatto velare una giovane desiderata in sposa da un funzionario; tuttavia, forse, giocarono in suo sfavore altri motivi. Rientrato da questo esilio (non sappiamo esattamente l’epoca), dovette sostenere una lotta per la difesa delle immagini; per questo l’imperatore Leone l’Armeno lo rimandò nuovamente in esilio, in una località non molto distante da Costantinopoli (Assos nella Misia o Thasos nel Mar Egeo). Nell'821 ottenne la liberazione, ma per poco, perché l'anno seguente era nuovamente imprigionato ed esiliato a capo Akritas. Sarebbe poi stato ucciso il 24 (26) dicembre dell'824 (829?), sotto il regno di Teofilo.
Nel Martirologio Romano è menzionato l'11 marzo: non si comprende il motivo di questa data giacché nei sinassari greci è commemorato il 26 dicembre.
Autore: Gian Domenico Gordini
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