Il Cardinale Jorge María Mejía, Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, è nato a Buenos Aires (Argentina), in una famiglia ben conosciuta, il 31 gennaio 1923, secondo di cinque figli. La famiglia contava già alcune religiose, una delle quali missionaria in Giappone. Nella sua stessa generazione si sono aggiunti due sacerdoti e un Vescovo, Monsignor Jaime F. de Nevares, S.D.B.. Questo esempio è stato seguito da alcuni giovani della presente generazione.
Educato in una scuola privata nella città di San Isidro, vicina a Buenos Aires, ha compiuto poi gli studi secondari nella scuola «Carmen Arriola de Marín», retta allora dai Fratelli delle Scuole Cristiane, dove ha ottenuto il baccellierato argentino. In San Isidro è stato ammesso alla Prima Comunione all'età di cinque anni nonché alla Confermazione.
Nel 1939 è entrato nel Seminario Metropolitano di Buenos Aires, la sua Diocesi di origine, dove ha fatto gli studi di filosofia e teologia alla fine dai quali, all' età di 22 anni, è stato ammesso all'ordinazione sacerdotale, il 22 settembre 1945, con dispensa dell'età canonica allora prescritta.
Inviato subito dopo in una parrocchia cittadina come vice-parroco, verso la fine del 1946 è partito per Roma per finire i suoi studi ecclesiastici.
Iscritto al Pontificio Istituto «Angelicum», oggi Pontificia Università «san Tommaso d'Aquino», ottenne i gradi accademici di licenza e laurea in Sacra Teologia, avendo come compagno di classe don Karol Wojtyła. Laureato in teologia con i massimi voti, ha frequentato il Pontificio Istituto Biblico di Roma, dal 1948 e fino al 1950, quando ha ottenuto il grado accademico di licenza negli studi biblici. Studi che dopo qualche anno ha potuto completare a Gerusalemme all'«Ecole Biblique et Archéologique Française» dei Padri Dominicani del Convento di Saint Etienne.
Dal 1951 professore ordinario di Antico Testamento nella Facoltà di teologia dell'Università Cattolica Argentina da poco creata, ha pure insegnato varie materie affini: introduzione alla Sacra Scrittura, lingua ebraica, greco biblico e archeologia biblica, mentre contribuiva in vari modi alla direzione della Facoltà di teologia. Simultaneamente esercitava in Buenos Aires e in altre Diocesi dell'Argentina il suo ministero sacerdotale, così come svolgeva svariati impegni professionali. Per un periodo è stato professore di Antico e Nuovo Testamento nel Seminario della vicina Diocesi di San Isidro.
Nel 1955, in piena persecuzione contro la Chiesa durante il primo governo peronista, ha assunto in collaborazione con l'illustre Prelato Mons. Gustavo J. Franceschi, la direzione dell'importante rivista cattolica «Criterio», della quale è rimasto unico responsabile dal 1957 dopo il decesso di Mons. Franceschi e fino alla partenza per Roma nel 1977.
Dopo l’apertura del Concilio Vaticano II nel 1962, a partire dalla Seconda Sessione è stato nominato esperto al Concilio, alla cui preparazione aveva contribuito in modo particolare con un gruppo di Vescovi argentini e con alcuni altri Vescovi latino-americani in rapporto col CELAM (Consejo Episcopal Latinoamericano).
Dal 1967, quando l'allora Vescovo di Mar del Plata (il futuro Cardinale Eduardo Francisco Pironio) fu eletto Segretario Generale del CELAM, egli ha avuto l'incarico di Segretario del Dipartimento per l'Ecumenismo della stessa istituzione. In questa veste si è occupato di promuovere i rapporti sia ecumenici che interreligiosi, in modo particolare con l'ebraismo, in America Latina.
Nel marzo del 1977 è stato chiamato a Roma per diventare Segretario della Commissione della Santa Sede per i rapporti religiosi con l'ebraismo, collegata -ma distinta- con il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, incarico che ha assunto nell' ottobre dello stesso anno. Inoltre, nello stesso Dicastero gli è stata affidata la cura dei rapporti con l'Alleanza Biblica Universale e in genere tutto quanto si riferiva alle attività ecumeniche in America Latina. Punti salienti del suo lavoro nella suddetta Commissione sono stati la pubblicazione del Documento intitolato: «Presentazione degli Ebrei e l'Ebraismo nelle catechesi e la predicazione della Chiesa Cattolica» e soprattutto la preparazione della storica visita del Santo Padre Giovanni Paolo II al Tempio Maggiore o Sinagoga di Roma, svoltasi il 13 aprile 1986.
Qualche settimana prima - l'8 marzo - era stato nominato dal Papa Vice Presidente della Pontificia Commissione «Iustitia et Pax» (ora Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace), elevato alla dignità episcopale col titolo di Apollonia e ordinato Vescovo il 12 aprile 1986.
Nel suo nuovo incarico si è occupato di preparare, insieme col Presidente della medesima Commissione, il Cardinale Roger Etchegaray, la Giornata di Preghiera per la Pace con le altre Chiese, Comunità Ecclesiali e varie Religioni mondiali, svoltasi ad Assisi il 27 ottobre 1986. Si è occupato inoltre della redazione di alcuni Documenti della suddetta Commissione, in modo particolare del Documento sul debito internazionale, quello sui senza tetto, e quello sul razzismo, mentre promuoveva i rapporti con le Istituzioni finanziarie internazionali, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Per incarico del Santo Padre ha organizzato i due Colloqui con economisti di varia estrazione e di fama internazionale, svoltisi nel contesto della preparazione della Enciclica «Centesimus Annus». Colloqui dopo pubblicati in due volumi con la sua presentazione.
Il 5 marzo 1994 il Santo Padre l'ha nominato Segretario della Congregazione per i Vescovi, incarico che va insieme con la Segreteria del Collegio Cardinalizio, elevandolo nel contempo alla dignità arcivescovile. Sotto la direzione dell'allora Prefetto, il Cardinale Bernardin Gantin, ha svolto le varie delicate mansioni che competono a questo Dicastero: seguire tutte le Circoscrizioni Ecclesiastiche che ad esso risalgono, preparare ed accogliere le Visite «ad limina» nonché le Congregazioni Plenarie del medesimo Dicastero.
Agli inizi del 1998, è stato nominato dal Santo Padre Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, ed ha svolto il suo incarico attento in modo particolare alla promozione della valenza culturale delle due Istituzioni a lui affidate. Ha mantenuto l'incarico fino al novembre 2003.
Conosce e parla varie lingue oltre la sua lingua materna, lo spagnolo: l'italiano, l'inglese, il francese, il tedesco, le lingue bibliche e alcune lingue orientali. Ha pubblicato alcuni libri, tra i quali, una «Lettura del Profeta Osea», un volume di Studi Sociali tradotto in italiano ed inglese, oltre numerosi articoli su diversi argomenti biblici, teologici e sociali.
Da Giovanni Paolo II creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del Titolo di San Girolamo della Carità, Diaconia elevata pro hac vice a Titolo presbiterale (21 febbraio 2011).
Il Cardinale Jorge María Mejía è morto a Roma il 9 dicembre 2014.
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