Di lui si sa poco. Fu dichiarato protettore di Cannaiola di Trevi (in Umbria) il 13 Aprile 1647. Il corpo del Santo Martire fu traslato da Roma nella quarta domenica di maggio dell’anno 1648, sotto il pontificato di Innocenzo X. I resti del Santo si conservano in un urna collocata sotto una statua in pastiglia e legno che lo raffigura, situata all’interno della parrocchiale di Cannaiola, e più precisamente sul lato destro per chi entra in chiesa dalla porta maggiore.
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La figura di San Marice, venerato come protettore di Cannaiola di Trevi in Umbria, è avvolta nel mistero. Le informazioni su di lui sono scarne e frammentarie, lasciando spazio a ipotesi e congetture sulla sua vita e il suo martirio.
Festa e Traslazione
La sua festa liturgica si celebra il 13 aprile, data che rimanda alla sua presunta morte. Il 13 aprile 1647 fu proclamato protettore di Cannaiola, mentre il suo corpo venne traslato da Roma nella quarta domenica di maggio del 1648, sotto il pontificato di Innocenzo X.
Le Reliquie
Le spoglie mortali di San Marice riposano in un'urna situata sotto una statua in pastiglia e legno che lo raffigura, all'interno della parrocchiale di Cannaiola. L'urna si trova sul lato destro per chi entra in chiesa dalla porta maggiore. La parrocchiale, dedicata a San Michele Arcangelo, custodisce anche il corpo del beato Pietro Bonilli.
Mancanza di Fonti Storiche
La scarsità di fonti storiche rende difficile ricostruire la vita di San Marice con dovizia di particolari. Non si conosce con certezza la sua data di nascita, il luogo di origine, il contesto storico in cui visse o le circostanze del suo martirio.
Ipotesi e Deduzioni
L'unica certezza è la sua venerazione come santo e martire, testimoniata dalla presenza delle sue reliquie a Cannaiola e dalla sua festa liturgica. Il suo nome, Marice, potrebbe derivare da "Marziale", un appellativo comune tra i primi cristiani. La sua associazione con la città di Roma potrebbe indicare il luogo del suo martirio.
Autore: Franco Dieghi
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