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Beato Alberto da Bergamo Domenicano
Festa:
7 maggio
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Villa d’Ogna, Bergamo, 1214 c. - Cremona, 1279
Nacque intorno al 1214 a Villa d'Ogna (Bg) da una famiglia di modesti contadini. Laborioso e pio si sposò senza mai tralasciare le opere di pietà e di carità. La sua illimitata generosità verso i poveri rese estremamente dura la convivenza con sua moglie. Anche i compaesani fecero convergere su di lui il loro astio fino a costringerlo ad allontanarsi dal suo paese natio e a riparare a Cremona. Qui entrò nel Terz'Ordine secolare e spese le sue fatiche a favore dei più poveri e in opere di pietà.
Etimologia: Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco
Martirologio Romano: A Cremona, beato Alberto da Bergamo, contadino, che sopportò con pazienza i rimproveri della moglie per la sua eccessiva generosità verso i poveri e, lasciati i campi, visse povero come frate della Penitenza di San Domenico.
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Alberto da Bergamo fu un modesto fiore del giardino Gusmano e il più bell’esempio di quella santità a cui ogni cristiano è chiamato e che in nulla esce dall’ordinario. Egli fu semplice agricoltore del territorio bergamasco, dove nacque, all’inizio del XIII° secolo, a Villa d’Ogna. Fin dall’infanzia camminò nelle vie di Dio, mettendo soprattutto in pratica il grande precetto della carità. Per consiglio e per volontà dei suoi contrasse matrimonio, ma non trovò nella sua compagna, né comprensione, né affetto; tuttavia la sua pazienza fu inalterabile. Venendogli contestato il possesso di alcune terre da persone potenti, per amore di pace, lasciò il suo paese e si ritirò a Cremona, dove visse del lavoro delle sue mani. Aggregatosi al Terz’Ordine di San Domenico si dedicò senza posa alle opere di misericordia, essendo solito sostenere che sempre si trova il tempo di fare il bene quando si vuole. Egli predicò eloquentemente con le opere, dando l’esempio luminoso di quella carità cosi poco compresa e ancor meno praticata da tanti cristiani, che pur si dicono praticanti. Alberto presentì l’ora della sua morte, il 7 maggio 1279, spirando serenamente, confortato dagli ultimi Sacramenti. Molto popolo accorse a venerare il sacro corpo, attirati dal suono miracoloso delle campane che suonarono senza essere toccate. Un fatto straordinario avvenne al momento della sua sepoltura: via via che si scavava la fossa la terra si pietrificava, sicché si pensò di seppellirlo nel Coro della Chiesa dove si rese celebre per grazie e miracoli. Papa Benedetto XIV il 9 maggio 1748 ha approvato il culto resogli “ab immemorabili”.
Autore: Franco Mariani
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