Jallongers (Francia), 10 novembre 1779 - Parigi, 15 luglio 1851
Fondò a Parigi la Congregazione Cluniacense delle Suore di San Giuseppe, dedicate alla cura degli infermi e alla formazione cristiana della gioventù femminile.
Martirologio Romano: A Parigi in Francia, beata Anna Maria Javouhey, vergine, che fondò la Congregazione Cluniacense delle Suore di San Giuseppe per la cura dei malati e la formazione cristiana della gioventù femminile, diffondendola nelle terre di missione.
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Quinta di dieci figli, Anna Maria Javouhey nacque il 10 novembre 1779 a Jallongers vicino Seurre in Francia. A sette anni “Nanette” seguì la famiglia trasferitasi a Chamblanc; nel 1789 fece la Prima Comunione e poté vedere gli sconvolgimenti sociali e la crisi religiosa scaturita in quegli anni, dalla Rivoluzione Francese e con l’imposizione della Costituzione civile del clero, con alcuni ecclesiastici che aderirono e altri no.
Ed è proprio uno di questi, l’abate Ballanche, che col suo apostolato semiclandestino, diventa il suo consigliere e guida; Anna a partire dall’11 novembre 1798, prende ad interessarsi dell’educazione dei fanciulli e con molta premura degli ammalati poveri.
Desiderosa di consacrarsi completamente a Dio, ricerca un Ordine religioso che possa soddisfare la sua vocazione; entra per primo nel noviziato delle Sorelle della Carità, fondate da s. Giovanna Antida Thouret, nel settembre-novembre 1800 a Besançon; poi nel 1803 va in Svizzera ed entra nella Trappa diretta da Agostino de Lastrange.
Ma nel giugno 1804 ritorna a Chamblanc per unirsi a tre sorelle anch’esse desiderose di consacrarsi a Dio; il 14 aprile 1805 giorno di Pasqua, le quattro sorelle fanno benedire ed approvare i loro progetti dal papa Pio VII che era di passaggio a Chalon-sur-Saône, di ritorno da Parigi, dove il 2 dicembre 1804 aveva consacrato Napoleone imperatore.
Così preso coraggio, aprono a Chalon nel 1806, una scuola denominata “Associazione S. Giuseppe”, intanto il 12 dicembre 1806 Napoleone firma l’autorizzazione della piccola Comunità, così nel maggio 1807, le quattro sorelle Javouhey e altre cinque suore, pronunciano i voti nella chiesa di S. Pietro, eleggendo Anna come superiora, la quale aggiunse al suo nome quello di Maria e adotta come abito quello blu delle vignaiole di Borgogna.
Dopo essere stata alloggiata per cinque anni nel vecchio monastero di Autun, l’Associazione S. Giuseppe, si sposta nel giugno 1812 a Cluny nell’ex convento dei Recolletti, vicino alla celebre abbazia di S. Pietro. Da questo luogo la Fondazione, prenderà il nome di Congregazione delle “Suore di S. Giuseppe di Cluny”.
Da lì madre Javouhey intraprenderà altre iniziative di diffusione della Comunità, così il 10 gennaio 1817 le prime quattro suore sbarcano nell’isola Bourbon; re Luigi XVIII intanto conferma l’esistenza della sua Congregazione e le abilita all’insegnamento e all’assistenza ospedaliera.
Dopo aver fondato vari istituti in Francia, madre Anna Maria s’imbarca a Rochefort il 1° febbraio 1823 per raggiungere il Senegal dove fonderà quattro comunità; ritornata in Francia nel 1824, l’operosa superiora si dedica alla redazione degli Statuti dell’Associazione, che saranno approvati nelle varie sedi negli anni 1825, 1827 e 1829.
A lei si rivolse il ministro della Marina Chabrol, per offrirle di ricostituire nella Guyana Francese, l’antica fondazione della “Nouvelle-Angoulême” e madre Javouhey accetta, così il 28 giugno 1828 lascia Brest e sbarca a Cayenna il 10 agosto. Trascorse in quel clima tropicale, cinque anni di sacrifici per ricostituire il centro ed il villaggio di La Massa a 200 km da Cayenna.
Nel 1883 ritorna a Cluny per risolvere delle controversie sorte con il vescovo di Autun sulla giurisdizione della Fondazione; il 26 dicembre 1835 torna in Guyana e là con circa 500 schiavi demaniali liberati, si occupa nuovamente di La Massa, che è divenuto un centro di educazione dei negri, per farli usufruire al meglio della loro libertà e del loro lavoro.
Nel 1843 lascia i suoi amati negri per ritornare in Francia, per trattare i numerosi problemi spirituali, suscitati dalla sua opera; aprì un secondo noviziato a Parigi, che diverrà l’attuale Casa Madre.
Il suo lavoro continuò fino all’esaurimento delle sue forze, finché madre Anna Maria morì a Parigi il 15 luglio 1851e seppellita a Senlis, nella grande cappella della Congregazione. Fu una donna eccezionale, basti pensare che per una donna era una cosa fuor del comune in quei tempi, percorrere 45.000 km attraverso i mari e con i velieri di allora; in anticipo sui tempi, la madre Javouhey lavorò con tutte le sue forze alla promozione umana e cristiana della razza nera, subito capì la necessità di un clero locale, così fece preparare al sacerdozio i primi tre preti senegalesi, ordinati a Parigi nel 1840 e una giovane ex schiava delle Antille, divenne suora della Congregazione e visse e morì nell’isola di S. Lucia nei Carabi.
Ebbe l’intuizione profetica delle Chiese locali, segni visibili dell’universalità della Chiesa; fin dal 1817 mandò le sue figlie in ogni parte del mondo, nonostante le vicende spesso non favorevoli della Storia.
Papa Pio XI le conferì il titolo di “prima donna missionaria” per il suo impegno nell’evangelizzazione delle terre lontane.
Donna dall’intelligenza sorprendentemente pratica, dalla volontà di ferro, dalla forte personalità, è bene descritta da una frase del re di Francia, Luigi Filippo (1835): “La signora Javouhey, ma è un grand’uomo”.
Come ogni fondatore, madre Javouhey ha lasciato alle Suore di S. Giuseppe di Cluny, uno “spirito” ossia il modo di amare Dio e un “progetto particolare” ossia il modo di servire la Chiesa e il mondo; questi due elementi costituiscono il patrimonio di famiglia.
La causa per la sua beatificazione fu introdotta a Roma il 13 febbraio 1908; è stata beatificata il 15 ottobre 1950 in San Pietro da papa Pio XII.
Autore: Antonio Borrelli
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