Rastiglione, parrocchia autonoma fino al 1967 quando venne riunita con decreto diocesano a quella matrice di Zuccaro, da cui si era staccata nel XVI secolo, venera San Teodoro come suo compatrono, di cui conserva il corpo che l’autentica, firmata dal sacrista pontificio monsignor Giuseppe Eusanio nel febbraio del 1683, indica estratto dal cimitero di Callisto. Purtroppo non è possibile conoscere, dalla documentazione attualmente reperibile, attraverso quali vie e per interessamento di chi la reliquia sia giunta nella frazione di Valduggia dove, con atto notarile redatto da Giuseppe Filiberto Marrone il 20 luglio 1683, venne compiuta la ricognizione canonica e se ne autorizzò l’esposizione al pubblico culto. L’esistenza della cappella, in cui ancora oggi sono conservate le reliquie, è documentata a partire dal 1733, mentre non è attestata nel 1695 quando nell’edificio esistono solamente gli altari laterali dell’Immacolata e del Rosario; nella gloria del presbiterio, opera di Defendente Peracino (1762 – 1825), è raffigurato, in primo piano come soldato, il presunto martire. Teodoro venne identificato con uno dei numerosissimi santi omonimi riportati dalle fonti agiografiche, in particolare con il celebre martire di Amasea ricordato nel Martirologio Romano al 9 novembre. L’assimilazione dei due personaggi è insostenibile: il martire orientale, ricordato anche in un’omelia di Gregorio di Nissa e dal culto molto diffuso nell’antichità, non ha, infatti, alcun legame con la catacomba dell’Appia da cui si conosce provenire il corpo conservato a Rastiglione; inoltre parte delle sue presunte reliquie sono conservate nella cattedrale di Brindisi, dove furono trasportate nel XIII secolo e dove godono tutt’ora di grande venerazione. Considerando come siano numerosi i santi che portano il nome Teodoro, tra cui molti martiri dell’Urbe, risulta molto improbabile, quasi impossibile, stabilire a quale di essi possano attribuirsi le reliquie venerate nella località valsesiana. Questa identificazione, come si è già visto compiuta anche per altri corpi santi, ha determinato che la festa annuale del “santo” fosse celebrata al 9 novembre o alla domenica più prossima a tale data; grande solennità caratterizza il trasporto venticinquennale dell’urna, l’ultimo dei quali si è svolto nel 1983.
Autore: Damiano Pomi
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