Santi CIRIACO ed ANTIOCO, martiri in Galazia
La loro passio racconta che il medico Antioco, originario della città di Sebaste e fratello del celebre martire s. Platone, mentre andava curando infermi per le città della Galazia e della Cappadocia, venne arrestato come cristiano dal prefetto Adriano. Sostenne vari tormenti : posto in una caldaia d'acqua bollente, gettato in pasto alle fiere, uscì sempre indenne da queste prove e alle sue preghiere caddero infranti gli idoli. Infine, gli venne troncato il capo : dal suo collo uscirono sangue e latte. Alla vista di questo miracolo lo speculator Ciriaco si professò cristiano e fu anch'egli immediatamente decapitato. Questo medesimo racconto troviamo riassunto in altre fonti (nel Sinassario Costantinopolitano al 15, 16 e 17 lugl. e nel Martirologio Romano al 15 lugl.) senza ulteriori particolari, mentre fonti parallele ci permettono, invece, di precisare alcuni dettagli rimasti incerti. La passio di s. Platone, fratello di Antioco ci testimonia che il suo martirio avvenne sotto Massimiano; Ciriaco e Antioco, quindi, furono probabilmente vittime della persecuzione dioclezianea. Per quanto riguarda la città di origine, tutti i testi ci danno Antioco come di Sebaste e, tra le sette città di questo nome che conosciamo, gli Ada Sanctorum scelgono quella di Armenia. Senonché le medesime fonti indicano il santo come appartenente alla Galazia : ora è perfettamente documentato che anche s. Platone era di Ancira (cf. Martyr. Hieron., p. 390), città della Frigia che però, dopo l'invasione dei Galli, venne a trovarsi in quella parte della Galazia abitata dai Tectosagi e che nell'epoca imperiale ebbe anche il nome di Sebaste dei Tectosagi (cf. Pauly-Wissowa, I, 2, col. 2222). Possiamo quindi ritenere i due martiri Antioco e Ciriaco originari di Ancira, come s. Platone, e possiamo ragionevolmente supporre che in questa città sia avvenuto il loro martirio. Infine, per quanto riguarda il loro culto abbiamo una testimonianza preziosa nell'antica Vita di s. Teodoro Siceota, del sec. VI, dove si racconta un miracolo avvenuto il 16 lugl. mentre Teodoro celebrava la solenne liturgia in onore di A. nella chiesa a lui dedicata. Questa indicazione ci permette di rettificare le varie date dedicate ai due santi nel Martirologio Romano e nei sinassa-ri bizantini e di stabilire che, tra esse, è quella del 16 lugl. la più antica; insieme ci testimonia l'esistenza di una chiesa dedicata a s. Antioco nella città di s. Teodoro, cioè in Dara, città della Mesopotamia, che dal 507 era stata chiamata Anastasiopoli.
Autore: Giovanni Lucchesi
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