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San Riccardo Gwyn Martire

Festa: 17 ottobre

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Llandiloes, Galles, 1537 circa – Wrexham, Galles, 17 ottobre 1584

Martirologio Romano: A Wrexham in Galles, san Riccardo Gwyn, martire, che, padre di famiglia e maestro di scuola, professò la fede cattolica e, arrestato per aver persuaso altri ad abbracciarla, dopo lunghi tormenti, invitto nella fede, fu impiccato sul patibolo e sventrato ancora vivo.


Richard Gwyn nacque a Llandiloes, nel Montgomeryshire in Galles, verso il 1537. Iscritto al St John’s College di Cambridge, dovette ritirarsi dopo soli due anni per carenze finanziarie. Tornato nella terra natia, fu maestro ad Overton nel Clwy. Qui si sposò ed ebbe sei figli, tre dei quali morirono ben presto. Minacciato di multa per non frequentare la parrocchia anglicana del luogo, si convertì per un certo periodo a tale confessione imposta dall’Atto di Uniformità del 1559.
In seguito però si pentì e tornò al cattolicesimo. Si trasferì ad Overstock, ove aprì una scuola. Nel 1579 fu arrestato in quanto cattolico presso Wrexham, ma riuscì fortunosamente a fuggire. L’anno successivo, quando il Consiglio della Corona invitò i vescovi ad impegnarsi nell’arresto di tutti gli insegnanti cattolici, capaci di influenzare le scelte delle giovani generazioni, Riccardo fu nuovamente arrestato ed imprigionato nel castello di Ruthim. Rifiutando però di firmare l’atto di sottomissione, fu portato nella chiesa del luogo, ove fece tanto rumore da coprire le parole del predicatore. Per punizione fu allora messo alla gogna e multato. Una volta rilasciato, non fu in grado di pagare le multe per la mancata frequentazione della chiesa e perciò arrestato per l’ennesima volta.
Condotto allora in giudizio insieme ad altri dissidenti, fu stimolato mediante torture a rivelare i nomi dei cattolici ancora presenti sul territorio. Durante la prigionia scrisse parecchie poesie in lingua gallese, assai polemiche e dal tono alquanto amaro, per esortare i propri compatrioti a restare fedeli all’antica “madre Chiesa” ed attaccare lo scisma anglicano ed i suoi seguaci. Fu infine condotto per l’ottava volta in giudizio a Wrexham, ove fu accusato di aver ricondotto una persona alla fede cattolica e di riconoscere il primato papale. La prima accusa secondo la legge del 1581 era considerata reato degno di morte. Le prove contro di lui erano state falsificate, ma fu comunque condannato a morte per non voler riconoscere la supremazia regale.
Sua moglie, che con uno dei figli era stata ammonita a non seguire l’esempio del marito, si dichiarò invece a seguirne la medesima sorte. Sul patibolo Riccardo ribadì ancora di riconoscere Elisabetta come legittima regina inglese, ma non quale Capo della Chiesa d’Inghilterra, poi fu impiccato, calato a terra e squartato. Ciò evvenne a Wrexham, nel Galles, il 17 ottobre 1584. Il curatore delle sue poesie affermò: “Nonostante i suoi momenti di debolezza, aveva un carattere veramente amabile, era un marito ed un padre devoto, un insegnante dei giovani che seppe conquistarsi e conservare il forte affetto dei suoi allievi”.
Ben quaranta martiri di Inghilterra e Galles di quel periodo, Cuthbert Mayne e 39 compagni, tra i quali appunto Richard Gwyn, furono canonizzati da Papa Paolo VI il 25 ottobre 1970, nell’auspicio che il sangue dei martiri potesse dare frutti di dialogo e di unità con i fratelli cristiani separati.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-10-15

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