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Beato Francesco da Casale Agostiniano
Festa:
13 luglio
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† 1450/52
Francesco nacque a Casale. Fu detto anche Franceschino, per la piccola statura.Entrò giovane tra i Canonici Regolari di sant’Agostino in Santa Croce a Mortara.Fatto diacono, non volle mai essere sacerdote, per umiltà. Trascorse tutta la sualunga vita come portinaio del convento.Uomo di grande preghiera, lasciò un chiaro esempio di umiltà, affabilità,generosità; virtù unite ai doni di profezia, estasi, altri miracoli. Si ricorda chemoltiplicò anche il vino per i poveri. Morì nel 1450/52 e si narra che prima di morire ebbe una visione della Madonna conil Bambino Gesù. La sua festa cadeva il 13 luglio.
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Il beato Francesco o Franceschino da Casale è un agostiniano vissuto tra il XIV e XV secolo. Comunemente viene chiamato Franceschino per la sua bassa statura.
Sentina la vocazione fin da giovane, decise di entrare tra i Canonici regolari, nel convento di Santa Croce di Mortara, in provincia di Pavia, comunemente detti dei Canonici Mortariensi. La congregazione dei Mortariensi (Mortariensis Ecclesia) era una comunità di monaci che osservavano la regola di Sant’Agostino sorta nel 1043, che avevano come attività l’assistenza ai pellegrini sulla strada tra Mortara e Parma. I pontefici dell'XI e del XII secolo tennero sempre in grande considerazione la Mortariensis Ecclesia, in quanto proproneva un'esperienza canonicale che rispettava il desiderio dei papi di ritornare alla purezza originaria della comunità cristiana. I canonici erano inoltre esperti di questioni giuridiche e canoniche, tanto che i pontefici li consultarono in numerosi processi e contenziosi ecclesiastici. La congregazione dei Canonici Mortarinesi si unirono a quella dei Canonici Lateranensi nel 1449, proprio un anno prima della morte del beato Franceschino da Casale.
Il beato Franceschino, una volta religioso, decise di rinuncia per la sua grande umiltà al sacerdozio. Vuole essere un fratello e non un sacerdote dei Canonici, e per questo trascorre tutta la sua lunga vita nella mansione di portinaio del convento di Santa Croce.
Tra i canonici e i cittadini di Mortara, viene ricordato come un religioso affabile, umile e generoso.
Alcuni lo ricordano dotato del dono della profezia, dell’estasi e dei miracoli.
E’ tradizione riportare che prima di morire abbia avuto la visione della Madonna con, in braccio il bambino Gesù.
Nel testo di Aldo Ponso “Duemila anni di santità in Piemonte e Valle d’Aosta” si riporta che morì nel 1450.
La festa per il beato Franceschino si celebrava nel giorno 13 luglio.
Autore: Mauro Bonato
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