San Gimignano-Ponte Moriano, Lucca, 24 aprile 1888 - Madrid, Spagna, 10 febbraio 1960
Maria Giuseppina Teresa Marcucci,che da Passionista prese il nome di Maria Maddalena di Gesù Sacramentato è nata il 24 Aprile 1888 a S. Gemigliano di Moriano (LU) e fu battezzata due giorni dopo, il 26 aprile, nella pieve di Sesto di Moriano (LU). Amò e promosse come nessun altro il carisma della contemplazione della passione del Signore. E’ fondatrice di 2 monasteri in spagna e confondatrice di Altri 3. Durante il suo superiorato a Lucca, dal 1935 al 1940, lei lucchese, ebbe la gioia e l’onore di far costruire, fuori Porta Elisa, il monastero delle Passioniste come pure il santuario della sua concittadina, santa Gemma Galgani, completato e abbellito in seguito.Scrisse moltissimo per diffondere il radioso ideale della santità. La sua autobiografia, dal bel titolo “Apostola dell’amore“, è definita dai teologi domenicani di Salamanca: “L’opera più sublime…che sia mai stata scritta sull’amore di Dio per le creature“. E’ morta a Madrid il 10 febbraio 1960, poco prima di compiere 72 anni. Papa Francesco l'ha dichiarata Venerabile il 3 aprile 2014.
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La Venerabile Serva di Dio Maria Maddalena di Gesù Sacramentato (al secolo: Maria Giuseppina Teresa Marcucci), nacque il 24 aprile 1888 in un piccolo paese vicino Lucca, S. Gemignano-Ponte Moriano. Lo stesso giorno della nascita ricevette il battesimo nella Chiesa di S. Maria in Sesto. Visse in una famiglia profondamente cristiana, particolarmente devota alla Vergine Maria; sua madre, quando ancora la portava in grembo, la affidò alla Madonna pregandola di farle lei stessa da Madre. All’età di 6 anni, sperimentò il dramma della sofferenza e della morte. A soli 40 anni suo padre divenne infermo a causa di una paralisi progressiva. Nello stesso periodo, morì la sorella minore. Questo fu un duro colpo per tutta la famiglia, in modo particolare per suo padre.
Ricevette il sacramento della Cresima il 30 giugno 1884. Il 30 novembre 1896 morì suo padre e l’anno successivo, il 1° agosto 1897, ricevette per la prima volta l’Eucaristia.
All’età di 17 anni sentì il desiderio di donarsi completamente al Signore e visitò per la prima volta il convento dei salesiani. Parlò con la superiora ma non riuscì ad esprimere questo suo desiderio. Era lo stesso convento visitato da S. Gemma Galgani quando decise di donare la propria vita al Signore.
Nel mese di marzo 1905, due passioniste andarono a Lucca con l’intenzione di fondare un monastero. Dopo averle incontrate, ella capì che il Signore la chiamava ad essere passionista. In quei giorni incontrò anche Mons. Volpi, confessore di. S. Gemma, che le confermò la vocazione. Questo suo anelito, però, non fu accettato dalla sua famiglia, in particolare da sua madre.
Più tardi conobbe anche Padre Germano, altro padre spirituale di Santa Gemma, che divenne suo padre spirituale. Nel giorno della solennità del Corpus Domini, emise il voto privato di verginità. Il 10 giugno 1906, giorno della Santissima Trinità, fece finalmente il suo ingresso tra le passioniste. Il 22 luglio 1906 emise i voti in formata privata. In quell’occasione emise anche il voto specifico della famiglia passionista: di vivere e promuovere la passione di Gesù. Il 27 giugno 1907 vestì l’abito delle passioniste e prese il nome di Sr. Maddalena di Gesù Sacramentato. Devotissima della Vergine Madre, il 15 agosto 1908, ... emise il voto di amore alla Madonna. Terminato l’anno di prova Sr. Maddalena emise in maniera definitiva i voti il 5 luglio 1908. I primi anni di professione furono segnati da vari eventi tra cui il trasferimento della comunità e la morte di Padre Germano.
All’età di 25 anni fu scelta come fondatrice di un nuovo monastero in Messico e il 18 marzo 1913 partì insieme a 5 religiose. Nel Paese Latinoamericano le suore incontrarono diverse difficoltà dovute alla situazione politica; presto si resero conto dell’impossibilità di fondare un monastero. Dovettero dunque cambiare i loro piani. Due erano le soluzioni: o ritornare in Italia o andare in Spagna per fondare un nuovo monastero. Obbedendo ad una voce interiore – “Te espero en España” Sr. Maddalena scelse la seconda opzione.
Nel 1916 la Venerabile Serva di Dio e le sue consorelle giunsero a Bilbao, dove si formò una nuova comunità guidata dalla superiora Madre Gertrude. Lezama era un piccolo convento che era stato abitato da eremiti. Successivamente, la comunità si spostò a Deusto, dove poté accogliere le giovani che volevano fare esperienza di vita monastica.
In questo periodo, con il permesso del suo confessore, don Alejandro de Anuria, fece voto di perseguire la perfezione superando i difetti della propria natura umana. Con la morte di don Alejandro, ella si ritrovò nella necessità di individuare una nuova guida. Il 2 febbraio 1922 incontrò il Servo di Dio P. Arintero, noto sacerdote domenicano; che divenne suo direttore spirituale.
Il 7 febbraio, in obbedienza al direttore spirituale e con il permesso della superiora, cominciò a scrivere la sua autobiografia. Nel 1924, dopo aver espletato diversi incarichi nella comunità religiosa, venne nominata Maestra delle novizie, compito che ricoprì fino al 1928.
Il 25 giugno dello stesso anno venne nominata superiora della comunità e nel 1931 venne riconfermata. Il 22 marzo 1935, con lettera del P. A. Antonelli, Visitatore Apostolico del Monastero di Lucca, e d’accordo con la Congregazione dei Religiosi, venne invitata a ritornare in Italia, come superiora di Lucca, insieme a due religiose di Deusto, per seguire i lavori del monastero locale e del Santuario in onore di S. Gemma Galgani.
L’undici aprile 1937, anniversario della morte di Santa Gemma, fu inaugurato il santuario e furono traslate le sue spoglie mortali. Il 3 agosto 1938 la Santa Sede le prorogò il mandato come superiora per altri tre anni. Però, il l° aprile 1940, prima che fosse concluso il suo mandato e sotto la presidenza di Mons. Torrini, si celebrò il capitolo nel quale venne esonerata dall’incarico e destinata a curare la sartoria del convento. Il 2 maggio 1940 fu celebrata la canonizzazione di S. Gemma.
Il 15 luglio 1941 lasciò la sua città, per rientrare, dopo un viaggio alquanto avventuroso, nuovamente in Spagna, dove, sostenuta sempre da un amore ardente alla Passione del Signore e alla salvezza e santità delle persone, fondò a Madrid un altro monastero.
Le qualità umane, tutte le virtù cristiane, i valori della consacrazione religiosa emergono con chiarezza nell’arco della vita della Serva di Dio. Il suo lungo itinerario terreno fu sempre illuminato guidato da una fede incrollabile, che si alimentava alla sorgente della preghiera, della celebrazione eucaristica e della devozione alla Passione del Signore e alla Vergine Addolorata. Un profondo spirito di povertà e di umiltà si manifestava nei suoi comportamenti e nel suo tratto, gentile e austero al tempo stesso, e specialmente nella carità che ebbe verso le consorelle, veramente eroica, trasmettendo loro in modo credibile il senso dell’amore misericordioso di Dio. L’obbedienza alla Regola del suo Ordine non fu mai per lei una semplice adesione esteriore a un progetto, ma un’autentica immersione nella spiritualità passionista e una personalizzazione del mistero di Cristo crocifisso, fino a vivere momenti insopportabili umanamente senza l’ausilio della grazia e un abbandono eroico alla volontà di Dio nella più profonda umiltà.
Nel monastero di Madrid, dopo aver offerto la propria vita per i buoni risultati del preconizzato Concilio Vaticano II, morì il 10 febbraio 1960.
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