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Vrnakolo, Kosovo, 12 maggio 1921 – Scutari, primavera 1948
Don Anton Muzaj, della diocesi di Scutari, dopo aver completato la sua formazione sacerdotale all’Università Gregoriana tornò in Albania, dove era già cominciata la persecuzione da parte del regime comunista. Accusato di essere una spia del Vaticano, fu poi incarcerato a Scutari. Morì per le conseguenze delle torture nella primavera del 1948. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi capeggiati da monsignor Vinçenc Prennushi, è stato beatificato a Scutari il 5 novembre 2016.
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Anton Muzaj nacque a Vrnakolo, nell’attuale Kosovo, il 12 maggio 1921. Completò la sua formazione in vista del sacerdozio all’Università Gregoriana di Roma.
Quando tornò in Albania, nel 1946, trovò che la persecuzione religiosa da parte del comunismo era già ampiamente in atto. Gli venne chiesto di sostituire il cancelliere dell’arcivescovado di Scutari, don Tom Laca, che era stato condannato a centouno anni di detenzione, praticamente al carcere a vita.
Fu per questo motivo che, a sua volta, venne accusato dalla polizia di regime di essere una spia del Vaticano e di possedere i segreti della Santa Sede. Gli venne perfino offerta la libertà se li avesse consegnati, ma lui non parlò.
A quel punto, venne organizzata una campagna di denigrazione contro la sua persona, culminata con l’arresto nel 1948. Oltre alle privazioni e alle torture subite da parte degli agenti della Sigurimi, don Anton si ammalò di tubercolosi, ma non venne curato.
Nella cella accanto a lui si trovava una ragazza, Ana Daja, separata da lui da un muro sottile. Spesso lo sentiva urlare di dolore e si spaventava di più quando non l’udiva, perché voleva dire che era svenuto. Quando però riusciva a parlare, le riferiva messaggi come: «Non uscirò da qui, è sicuro. Tu, almeno, potrai testimoniare che sono stato fedele alla mia fede e a Cristo».
Infatti non uscì dalla prigione di Scutari: vi morì nella primavera del 1948.
Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi capeggiati da monsignor Vinçenc Prennushi, don Anton Muzaj è stato beatificato a Scutari il 5 novembre 2016. Dello stesso gruppo fanno parte altri diciannove sacerdoti diocesani.
Autore: Emilia Flocchini
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