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Beato Aldebrando Vescovo di Fossombrone
Festa:
1 maggio
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Sorrivoli ? (Cesena), 1164 – Fossombrone (Pesaro), 30 aprile 1247 ca.
Se ne conosce la vita grazie a una leggenda composta verso il 1300. Nato nel 1164 in Romagna nei pressi di Cesena si formò presso la canonica di Porto a Ravenna. Dal 1222 al 1228 fu prevosto della Cattedrale di Rimini, ma poiché in una predica aveva rivendicato certi beni del Capitolo della Cattedrale, occupati dal Comune di Rimini, il popolo sobillato dai «patarini» locali, insorse contro di lui. Durante la fuga dalla città s'imbatté nei nunzi del Capitolo della diocesi di Fossombrone (Pesaro) che andavano a Rimini, proprio per presentargli la nomina a loro vescovo. Accettato l'incarico nel 1228 divenne vescovo di Fossombrone, dove iniziò la costruzione di una nuova cattedrale: alla sua morte solo la copertura rimase a metà. Morì il 30 aprile forse del 1247 e fu sepolto il 1° maggio nella «sua» cattedrale. Qualche decennio più tardi il suo corpo venne traslato nella nuova cattedrale, la chiesa di San Maurenzo. (Avvenire)
Etimologia: Aldebrando = esperto con la spada, dall'antico alto tedesco
Martirologio Romano: A Fossombrone nelle Marche, beato Aldebrando, vescovo, insigne per austerità di vita e spirito apostolico.
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La vita di s. Aldebrando è narrata in una leggenda composta verso il 1300 e pubblicata la prima volta nel 1647. L’indicazione del luogo di origine di Aldebrando è abbastanza precisa, anche se è ancora controversa la traduzione dal latino, lingua con la quale era composta la leggenda. Egli nacque nel 1164 in Romagna nei pressi di Cesena, alcuni dicono a Sorrivoli nella diocesi di Cesena e altri dicono non dentro i confini del Comune e diocesi di Cesena, ma bensì nella zona Sarsina-Galeata, che occupa le alte valli del Savio e del Bidente. Ad ogni modo Aldebrando si formò presso la canonica di Porto a Ravenna, e ciò è attestato nel 1199; successivamente fu eletto prevosto della Cattedrale di Rimini e in quest’Ufficio rimase dal 1222 al 1228. Ma avendo in una predica, rivendicato con foga oratoria, certi beni del Capitolo della Cattedrale, occupati dal Comune di Rimini, il popolo sobillato dai ‘patarini’ locali, insorse contro di lui, che fu costretto a fuggire dalla città; (i patarini erano i membri di un movimento di emancipazione delle classi popolari, dai vincoli feudali ed ecclesiastici). Lungo la strada, diciamo per l’esilio, s’imbatté nei nunzi del Capitolo della diocesi di Fossombrone (Pesaro) che andavano a Rimini, proprio per presentargli la nomina a loro vescovo. Aldebrando non ebbe difficoltà ad accettare e quindi nel 1228 divenne vescovo di Fossombrone; una volta entrato nella carica, iniziò la costruzione di una nuova cattedrale, più vasta della precedente e riuscì quasi a completarla prima della sua morte, solo la copertura rimase a metà. Il santo vescovo visse fra gli ottanta e gli ottantacinque anni, e morì il 30 aprile 1247 ca.; fu sepolto il 1° maggio nella cattedrale da lui fatta costruire. Alla fine dello stesso XIII secolo, la chiesa Cattedrale fu trasferita nella Chiesa di S. Maurenzo e anche il corpo di s. Aldebrando vi fu traslato; diventò così contitolare della cattedrale e compatrono della città; le sue reliquie sono poste in un’urna sotto l’altare maggiore della cattedrale. La sua festa si celebra in città e nella diocesi il 1° maggio e in alcune parrocchie la domenica seguente. Anche nel paese di Sorrivoli, nella diocesi di Cesena, ritenuto come detto, da alcuni studiosi come luogo della sua nascita, è stata edificata una chiesa parrocchiale, che prima della distruzione bellica del 1944, era intitolata a S. Lorenzo e che dal 1950 è stata intitolata appunto a s. Aldebrando.
Autore: Antonio Borrelli
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