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Beato Niceta Budka Vescovo e martire

Festa: 28 settembre

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Dobromirka, Ucraina, 7 giugno 1877 - Karadzar, Kazakistan, 28 settembre 1949

Mykyta Budka nacque il 7 giugno 1877 nella città ucraina di Drobomirka, nella regione di Zbaraz. Nel 1905, dopo aver compiuto i suoi studi teologici a Vienna ed Innsbruck, ricevette l’ordinazione presbiterale dal metropolita Andrej Sheptytsky. Sette anni dopo, il 14 ottobre 1912 fu consacrato vescovo a Lviv (Leopoli) e ricevette dalla Santa Sede la nomina a primo Esarca Apostolico degli Ucraini Cattolici, cioè di rito bizantino, in Canada. Nel 1928 fece ritorno in patria, nominato vescovo ausiliare di Lviv degli Ucraini. Le autorità del regime comunista fecero arrestare Mykyta Budka l’11 aprile 1945 e gli fu inflitta una condanna ad otto anni di dura prigionia. Fu deportato allora nel gulag di Karadzar, presso Karagandà in Kazakistan, dove sopportò per amore di Cristo ogni avversità, perseverando nella fede con animo forte sino alla morte, ivi avvenuta il 28 settembre 1949. Mykyta Budka fu beatificato da Giovanni Paolo II il 27 giugno 2001, insieme con altre 24 vittime del regime sovietico di nazionalità ucraina.

Martirologio Romano: Nella città di Karadzar vicino a Karaganda in Kazakistan, beato Niceta Budka, vescovo, che, primo a esercitare il ministero in Canada tra i cattolici di Rito bizantino, fu deportato, sotto un regime ostile a Dio, in un campo di detenzione, dove, perseverando nella fede, sopportò per amore di Cristo ogni avversità con fortezza d’animo fino alla morte.


Il vescovo Nikita nasce il 7 giugno 1877 da famiglia contadina nel villaggio di Dobromirka, provincia di Ternopol’. Nel 1897 termina le scuole medie a Ternopol’ e, compiuto il servizio militare, studia presso le facoltà teologiche delle università di Leopoli, Vienna e Innsbruck. Nel 1905 viene ordinato sacerdote dal metropolita Andrej Šeptickij e destinato a reggere la parrocchia greco-cattolica di Vienna. Ben presto è nominato prefetto del seminario diocesano e referente per le questioni dell’emigrazione presso la curia metropolitana. Visita gli ucraini in Germania, Brasile, Argentina e Canada. Dal 1919 padre Nikita pubblica il mensile «Emigrant». Nel luglio 1912 papa Pio XI lo designa primo vescovo per gli ucraini del Canada. La consacrazione avviene il 14 ottobre 1912, dopodiché il neovescovo si trasferisce in Canada con il titolo di esarca dei greco-cattolici ucraini di quel paese.
In Canada il vescovo visita le comunità ucraine sparse in tutto lo Stato. Fonda nuove parrocchie, costruisce nuove chiese, apre scuole e collegi per i giovani studenti ucraini, pubblica testi liturgici e fonda una casa editrice cristiana. Nel 1924 riunisce il primo concilio del clero greco-cattolico a Yorktown.
Nel 1928 monsignor Budka torna a Leopoli, dove è nominato vescovo ausiliare e vicario generale della metropolia. Si prende particolarmente a cuore la costruzione del santuario della Madre di Dio a Zarvannica. Lo si vede spesso aiutare personalmente gli operai intenti ai lavori di costruzione.
Nel 1939, al sopraggiungere del potere sovietico nel territorio dell’Ucraina Occidentale e l’instaurarsi del regime comunista, la Chiesa greco-cattolica diventa oggetto di particolare attenzione da parte dell’NKVD, la polizia politica. In questo periodo l’NKVD non ostacola apertamente l’attività della Chiesa, a condizione che questa non faccia propaganda antisovietica. Ciononostante, alcune personalità della Chiesa greco-cattolica finiscono nelle reti dell’NKVD, che apre un caso giudiziario contro una ventina di sacerdoti e laici. Al tempo stesso, nella provincia di Leopoli viene aperto un altro caso giudiziario contro una cinquantina di greco-cattolici, fra i quali figurano il metropolita Andrej Šeptickij, il vescovo Ivan Bučko, il vescovo Nikita Budka e altri.
Il vescovo Nikita viene arrestato il 4 aprile 1945 assieme agli altri vescovi della Chiesa greco-cattolica. Al mattino la cattedrale e la residenza del metropolita vengono circondate dalla polizia; la sera, un folto gruppo di ufficiali dell’NKVD entra nel palazzo del metropolita e arresta il metropolita Slipyj, il vescovo Budka e il vescovo Čarneckij, che vengono rinchiusi nella prigione di Leopoli. Il giorno dopo vengono trasportati alla prigione di Kiev in via Korolenko. Da una relazione interna del 21 aprile 1945 si evince che quello stesso giorno gli organi dell’NKVD arrestano 33 persone: 1 metropolita, 2 vescovi, 20 sacerdoti, 2 decani, 3 semianristi, 5 laici. Contemporaneamente vengono perquisite l’Accademia teologica, il seminario e la scuola per lettori. Tutti questi istituti vengono immediatamente chiusi. Gli organi dell’NKVD fermano 159 studenti universitari, per arruolarli nell’esercito. Dal giornale «Pravda» di Leopoli del 1° marzo 1946 sappiamo che i vescovi vengono arrestati come cittadini dell’Unione Sovietica, condannati per tradimento e complicità a favore dei tedeschi, e il loro caso viene deferito alla Corte marziale.
Durante il processo il vescovo Nikita si trova nella prigione dell’NKVD a Kiev. Il metropolita Slipyj conferma di essere sempre stato difeso dal vescovo Nikita durante il processo.
Nikita Budka viene condannato a 8 anni di lager da scontarsi in Kazachstan.
Il 1° ottobre 1949 il vescovo Nikita Budka muore nel lager di Karažar vicino a Karaganda (Kazachstan).
È stato beatificato il 27 giugno 2001, in occasione della visita in Ucraina di papa Giovanni Paolo II.


Fonte:
www.russiacristiana.org

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Aggiunto/modificato il 2020-05-10

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