Beate APOLONNIA LIZARRAGA (APOLLONIA DEL SS. SACRAMENTO) e 24 compagne
Si tratta di religiose spagnole dell'Istituto delle Suore Carmelitane della Carità, martirizzate in luoghi e date diverse durante i primi mesi della persecuzione religiosa verificatasi nell'ambito della guerra civile spagnola (1936-39). La causa della loro beatificazione fu introdotta a Roma il 2 lug. 1959. Le 25 martiri sono: la superiora generale della congregazione (Lizarraga, Apollonia del SS. Sacramento), 9 suore componenti la comunità di Cullera (Valenza), 12 suore della comunità della Casa di Misericordia di Valenza, 2 suore appartenenti ad altre comunità e la nipote di una di queste ultime.
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Quanto alle religiose delle comunità del collegio di Cullera (prov. di Valenza) e della Casa di Misecordia a Valenza, erano tutte preparate da tempo all'eventualità del martirio. Le rispettive superiore, inoltre, erano due religiose di grande statura spirituale. Dalla casa-collegio dell'Immacolata Concezione della cittadina sul mare di Cullerà, il 15 ago. 1936 furono portate via le nove Carmelitane della Carità che vi risiedevano e condotte, come prigioniere, nell'ospedale locale. Tre giorni dopo, all'alba del 19 ago 1936, furono fucilate dai membri del comitato anarchico della FAI nei pressi della salina. Ecco i loro profili biografici.
Torrentallé Paraire, Elvira. Era la superiora della comunità. Nacque il 19 giu. 1889 a Balsareny (Barcellona) ed entrò nel noviziato dell'istituto a Vic il 9 set. 1906. Le sue destinazioni furono Cullerà, il collegio del Sacro Cuore di Valenza e di nuovo Cullerà. Devota, modesta e operosa, uno dei suoi grandi amori fu l'Eucaristia. Andando verso la salina, luogo del martirio, incoraggiava le altre suore. Chiese di morire per ultima, e intonò il popolarissimo inno eucaristico Cantemos al amor de los amores, e lo cantò fino all'ultimo respiro.
Pedret Rull, Rosa (Consiglio). Originaria di Falset (Tarragona), dove era nata il 5 dic. 1864, era entrata nell'istituto il 4 mar. 1886. Aveva emesso la professione perpetua nel 1881. Terminata la formazione, fu mandata a Cullerà, unica destinazione della sua vita religiosa. Era la più anziana della comunità. Il responsabile del comitato della FAI, vedendola così anziana e dolce la invitò ad andar via, ma lei rispose: «No, andrò dove andrà la superiora, anche se fosse alla morte». A Cullerà, conosceva tutti e si interessava di ogni persona. Erano proverbiali la sua bontà e semplicità; fedele alla sua comunità, si mostrava sempre silenziosa e raccolta, unita totalmente a Cristo.
Calaf Miracle, Maria (Prudenzia). Nacque a Bonastre (Tarragona) il 18 dic. 1871. Molto buona di carattere, possedeva nello stesso tempo la tempra dei forti. Quando suo fratello andò a prenderla per metterla in salvo in famiglia, gli disse: «Ciò che sarà di una, sarà di tutte noi». Così fu. Morì fucilata nella salina con le altre otto suore della sua comunità.
Giner Sixta, Desamparados (Amparo). Era nata a Grao Valenza il 13 dic. 1877. Attiva, entusiasta, lavoratrice, dava tutta se stessa nel servire gli altri. Entrò nel noviziato di Vic il 2 giu. 1902. Destinata a Cullerà, rimarrà in quella comunità fino alla morte. Silenziosa e raccolta, amante della povertà, la sua passione era Gesù presente nel tabernacolo. Inoltre, suscitava nelle sue alunne un fervore mariano intenso. Riconosciuto uno dei suoi assassini, gli disse, con serenità: «Mi dai la cosa migliore, mi dai il cielo».
Amézua Ibaibarriaga, Francesca. Nacque ad Abadiano (Biscaglia) il 9 mar. 1881. Una vera basca, di famiglia solidamente cristiana, ereditò una fede pura e forte. Chiamata da Dio alla vita religiosa, entrò nel noviziato delle Carmelitane della Carità a Vitoria il 16 ott. 1900. Destinata lontano dalla sua terra natale, fu mandata dapprima al collegio di Oliva (Valenza), da dove passò, pochi anni dopo, al collegio della Concezione di Cullerà. L'incarico di cuoca l'aiutò molto ad esercitare la carità. Di carattere affabile ed allegro, ripeteva: «La mia cucina è un pezzetto di cielo, molto meglio di tutti i palazzi del mondo». L'accompagnò fino al momento del martirio un spirito di gaudio soprannaturale ammirato da tutti. Uscendo dalla casa per andare al martirio, ripeteva con fervore: «Sacro Cuore di Gesù. Nove martiri!».
Chambò y Palet, Teresa. Nacque a Valenza il 5 feb. 1881. Entrò nel noviziato di Vic il 21 apr. 1900. Dopo aver emesso i primi voti religiosi, fu destinata a Manresa, poi a Denia e quindi a Oliva, dove è ricordata per la bontà del suo carattere e per l'alta qualità del suo insegnamento. Passò infine al collegio per orfane di Cullerà. Sempre modesta e silenziosa, sentiva una grande attrazione per il raccoglimento e la preghiera. Nell'esumare i suoi resti, fu trovato l'anello della sua professione religiosa in una tasca: un simbolo della sua fedeltà a Cristo suo sposo per sempre.
Hernandez Amorós, Agueda. Originaria di Viilena (Alicante), dov'era nata il 5 gen. 1893, entrò nel noviziato di Vic il 27 nov. 1918. Dopo varie destinazioni, fu mandata a Cullerà. Attraeva tutti con i suoi modi affabili e la sua precisione. Cuoca delle alunne, era attenta e servizievole con tutte. Scoppiata la furia della persecuzione, la sua famiglia le offrì un rifugio sicuro, ma ella non volle lasciare la casa religiosa. Morì nella salina con le altre allo spuntare del giorno, il 19 ago. 1936. Vidal Cervera, Dolores. Nacque il 31 gen. 1895 a Valenza del Cid. Divenuta suora tra le Carmelitane della Carità, la sua prima destinazione fu Saragozza. Passò poi a Gandia ed, infine, a Cullerà. Le alunne più grandi percepivano la sua ricchezza spirituale, e ne ammiravano la prudenza e la comprensione. Per tale motivo si rivolgevano a lei per parlare dei loro problemi. Le stesse alunne cercarono di metterla in salvo, ma ella rifiutò l'offerta, perché desiderosa di condividere la sorte della sua comunità.
Crespo Lopez, Maria della Neve. Nacque a Ciudad Rodrigo (Salamanca) il 17 set. 1897, ma poi con la famiglia si trasferì a Valenza. Entrò nell'istituto religioso l'11 set. 1922. Nell'educazione alle alunne del collegio di Cullerà, si distinse come eccellente pedagoga. Entrava nella vita delle allieve con soavità ed efficacia. Energica e ferma, rispose ad un miliziano che mai si sarebbe separata dalla comunità.
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La Positio super martyrio inerente alle ventiquattro Carmelitane della Carità è stata depositata presso la Congregazione delle Cause dei Santi il 20 dic. 1999.
Autore: Maria Concepción Lopez
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