La devozione è già ricordata nelle “Memorie historiche della città di Pontremoli” di Bernardino Campi (1656-1716), che attesta la costruzione a Pontremoli di due chiese: la chiesa di S. Giovanni nella piazza di sotto e in quella di sopra di S. Maria di Piazza, che il Campi, riprendendo i testi di storici locali tra cui RolandoVillani, dà per scontato che sia l’edificio religioso che custodiva la Madonna del popolo, denominazione che si avrà soltanto nel 1630.
La bella statua lignea è databile all’inizio del XIII secolo e probabilmente è stata portata dai Cavalieri di Malta, gestori della chiesa di S. Maria di piazza. Prima del suo spostamento nella chiesa attuale era situata su un pilastrino, ancora oggi esistente, posto nelle vicinanze dell’attuale Duomo. Alla metà del Seicento la Madonna in legno dorato, seduta in maestà col Bimbo in grembo, ha perso la sua originalità perché fu rivestita secondo la foggia della Madonna di Loreto e nel 1695 Maria e il Bambino sono stati incoronati.
La festa religiosa era sentita come una festa della comunità e per questo era a spese del Comune. Fino all’inizio del Settecento non abbiamo riscontri storici sulla devozione alla Madonna del popolo culminante con la processione del 2 luglio. Da fonti storiche sappiamo che la statua della Vergine dal Settecento fino ad oggi è uscita in processione solo 14 volte.
La chiesa di S. Maria di Piazza non venne più curata dai Cavalieri di Malta e fu trasformata anche in una scuola. Il Comune di Pontremoli intervenne e deliberò la costruzione di una nuova chiesa “appoggiata” sulla chiesa antica. Nel 1661 la statua della Madonna era già posta nella teca e già vestita. Fino al 1720 la comunità si è fatta carico delle esigenze della chiesa.
Nel 1716 il Comune autorizzò la processione con la statua che per la prima volta uscì per le vie di Pontremoli incoronata. Dal 1887 la festa è legata alla Cattedrale di Pontremoli. Due curiosità: la Madonna del popolo è ricordata anche come Madonna di Valentino perché nel 1834 nel giorno di S. Valentino venne un terremoto. Nel 1605 viene citata per la prima volta in un registro dei Cavalieri Templari.
Autore: Paola Bianchi
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Fonte:
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www.ilcorriereapuano.it
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