Genova, 3 marzo 1809 - Roma, 11 giugno 1882
Nella chiesa di Santa Chiara in Albaro (Genova) il 12 agosto 1834 nasce una comunità di future suore educatrici saranno le Figlie della Santa Fede, poi Suore di Santa Dorotea. La fondatrice è Paola Frassinetti, 25 anni. La giovane rimane orfana di madre a 9 anni. Da allora ha dovuto badare al padre e a 4 fratelli con l'aiuto di una zia. A 22 anni diventa collaboratrice del fratello don Giuseppe, parroco a Quinto, presso Genova. Nel 1841 va a Roma, per piantare l'istituto da lei fondato anche lì. Nel 1842 la prima scuola a Santa Maria Maggiore. Seguirà una fondazione anche a Macerata. L'aiuto di Gregorio XVI e poi di Pio IX sostiene e carica Paola di nuove incombenze: le affidano il "conservatorio" (riformatorio femminile) presso Sant'Onofrio al Gianicolo, che diverrà sede dell'istituto. Nel 1865 le chiedono suore per il Brasile, poi giungerà una richiesta anche dal Portogallo. Le case delle Figlie di Santa Dorotea nei vari Paesi diventeranno novanta nel XX secolo. A Sant'Onofrio si concluderà la vita di Paola nel 1882.
Etimologia: Paola = piccola di statura, dal latino
Emblema: Giglio
Martirologio Romano: A Roma, santa Paola Frassinetti, vergine, che, superate molte difficoltà iniziali, fondò la Congregazione delle Suore di Santa Dorotea per la formazione cristiana della gioventù femminile, prodigandosi per la sua opera con forza d’animo e con dolcezza unita a energica passione.
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Chiesa di Santa Chiara in Albaro (Genova), 12 agosto 1834: nasce una comunità di future suore educatrici, che sono sette. Aprono un paio di scuole per bambine povere, ricevono nuove aspiranti; ma poi alcune si ammalano, altre se ne vanno, girano maldicenze... Infine il padre della fondatrice la fa tornare a casa. Nascono così le Figlie della Santa Fede, poi Suore di Santa Dorotea, fondate da Paola Frassinetti, 25 anni, di fragile salute, di modi timidi e dolci. E di fortissima volontà. Aveva 9 anni quando le è morta la madre, e ha dovuto badare al padre e a 4 fratelli con l’aiuto di una zia. Dai 12 anni, morta pure la zia, ha fatto da sola. A 22 è diventata collaboratrice del fratello don Giuseppe, parroco a Quinto, presso Genova (e anche lui destinato agli altari). Ha progettato e fatto nascere la fondazione, poi l’ha vista bloccarsi: ma nella Pasqua 1846 la fa ripartire, dopo aver persuaso il padre. La comunità prende forma: l’abito, i primi voti.
Nel 1841 eccola a Roma, per piantare l’istituto anche lì: lei e due novizie, alloggiate sopra le scuderie dei principi Torlonia. Nel 1842 ecco la prima scuola a Santa Maria Maggiore, poi altre in varie parrocchie, una fondazione a Macerata, e una lotta terribile contro l’insufficienza dei mezzi... L’aiuto di Gregorio XVI e poi di Pio IX sostiene e carica Paola di nuove incombenze, di responsabilità, di fatica schiacciante. E questo le piace: con simili prove vuole misurarsi. Le affidano il “conservatorio” (una sorta di riformatorio femminile) presso Sant’Onofrio al Gianicolo. Accettato. Anzi, diverrà sede dell’istituto.
Ma nel 1849 diviene campo di battaglia: truppe francesi contro i volontari della Repubblica Romana, dopo la fuga di Pio IX a Gaeta. Arrivano lì i repubblicani, dipinti come sanguinari, e convinti a loro volta che le suore siano o fanatiche o prigioniere. Poi trovano in loro – per ordine di Paola – accoglienza, soccorso, ospitalità, cure ai feriti... Finisce che i presunti satanassi salutano militarmente ogni suora che incontrano. Corrono poi voci sinistre: Sant’Onofrio andrà a fuoco! Ma non accade nulla; anche perché una suora ha scritto una lettera a Giuseppe Mazzini, triumviro della Repubblica e anche, da piccolo, suo compagno di giochi. "Volontà di Dio, paradiso mio!": è un’esclamazione tipica di Paola. Pare davvero che la sua forza di volontà abbia continuo bisogno di prove, di sfide. Nel 1865 le chiedono suore per il Brasile, e le manda. Ne chiedono per il Portogallo, e lei stessa va a occuparsene sul posto. Le case delle Figlie di Santa Dorotea nei vari Paesi diventeranno novanta nel XX secolo: ma lei lo dice già nel XIX, lei prevede e prepara il futuro, lì in Sant’Onofrio, dove si conclude la sua vita e dove resterà il suo corpo. Nel 1984, Paola Frassinetti viene proclamata santa da Giovanni Paolo II.
Autore: Domenico Agasso
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