Vinebre, Spagna, 16 ottobre 1840 - Gilet, Spagna, 27 gennaio 1896
Sacerdote catalano canonizzato da Giovanni Paolo II il 16 giugno 1993 a Madrid. Nato a Vinebre (diocesi di Tortosa, provincia di Tarragona) il 16 ottobre 1840), sin dagli anni del seminario si dimostrò «catechista geniale». Promosse in tutta la Spagna la devozione a Santa Teresa d'Avila, fondando l'Arciconfraternita Teresiana. Pubblicò diversi libri di pietà e di pedagogia, subito diventati celebri, fra cui «Il quarto d'ora d'orazione» e la «Guida pratica del Catechista». Fu il fondatore, inoltre, della rivista Santa Teresa di Gesù , periodico che si diffuse rapidamente non solo in Spagna, ma anche in Europa e in America. A Tarragona, nella Catalogna, fondò la Compagnia di Santa Teresa di Gesù, congregazione religiosa femminile dedita alla preghiera ed all'educazione e oggi estesa in tutta la Spagna, in Portogallo, in Italia, in Francia, nelle Americhe e in alcuni luoghi dell'Africa e dell'Asia. Morì nel convento francescano di Santo Spirito, a Gilet (Valencia), nel 1896. (Avvenire)
Martirologio Romano: Nella cittadina di Gilet nella provincia di Valencia in Spagna, sant’Enrico de Ossó y Cervelló, sacerdote, che per provvedere alla formazione delle fanciulle fondò la Società di Santa Teresa di Gesù; rimosso in seguito da essa, trascorse i restanti anni della sua vita in un convento dei Frati Minori.
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Di preti così il Signore ne dovrebbe regalare tanti alla sua Chiesa: innamorati della loro vocazione, che del sacerdozio fanno la loro ragione di vita. Sant’Enrique de Ossó (che la Chiesa festeggia il 27 gennaio) è un sacerdote dalla vorticosa e dirompente attività che si traduce in una miriade di fondazioni, scritti, pubblicazioni che ancora oggi arricchiscono ed illuminano la Chiesa.
Nasce nel 1840 in Spagna, a Vinebre (diocesi di Tortosa, provincia di Tarragona) e deve la sua vocazione alle preghiere ed alla limpida testimonianza cristiana di mamma, mentre papà lo vorrebbe piuttosto abile commerciante e per questo gli fa fare pratica presso facoltosi mercanti della zona.
Enrique, che fin da piccolo ha le idee chiare e sa che cosa fare della sua vita, non esita addirittura a fuggire di casa ed a rifugiarsi a Montserrat per inseguire il sogno della sua vocazione. Manco a dirlo, riesce a spuntarla e viene ordinato sacerdote nel 1867.
Immediatamente si butta a capofitto nella predicazione e nella catechesi; prega a insegna a pregare; scrive moltissimo e fa un intelligente uso della stampa per diffondere il magistero pontificio e per salvare i valori del Vangelo nella società spagnola.
Ha una personalissima convinzione: per nuovamente cristianizzare il suo tempo bisogna far leva sull’educazione cattolica della donna e dei bambini. Obiettivo ambizioso o perlomeno impegnativo, che don Enrique tenta di raggiungere trasformandosi in fondatore.
È sacerdote da appena 6 anni quando fonda l’associazione delle figlie di Maria Immacolata per la formazione delle giovani; nel 1876 (l’anno forse per lui più fecondo) dà vita alla Fratellanza Giuseppina per gli uomini, al “Piccolo gregge di Gesù Bambino” per i bambini e, infine, sente l’ispirazione di fondare la Compagnia di Santa Teresa di Gesù, una congregazione religiosa dedicata interamente all’educazione cristiana.
Le sue Teresiane devono avere un solo scopo: «essere tutte di Gesù», nella fedele imitazione di Maria, sul modello di Santa Teresa di Gesù e, come loro unica missione, educare i bambini e i giovani, in modo particolare la donna, imprimendo l’immagine di Gesù nelle loro menti e nei loro cuori.
A don Enrique, per fecondare e far crescere le nuove istituzioni, non mancano le sofferenze morali, come la causa civile intentata dalle Carmelitane di Tortosa davanti al Tribunale, per ottenere l’abbattimento del suo Noviziato. Vincono le Carmelitane e solo un intervento diretto del Papa salva in extremis la costruzione di don Enrique, che evidentemente “fa ombra a qualcuno”.
Forse sono anche queste sofferenze a fiaccare prima del tempo la sua fibra. Muore improvvisamente il 27 gennaio 1896, ad appena 56 anni, ma la sua opera continua ancora oggi a diffondersi nel mondo, arricchita anzi di nuove opere che prolungano e rendono attuale il suo carisma.
Autore: Gianpiero Pettiti
Sant’Enrico de Ossó, sacerdote catalano canonizzato da Giovanni Paolo II il 16 giugno 1993 a Madrid, sin dai suoi anni di seminarista si dimostrò “catechista geniale”. Attraverso i bambini riuscì a trasformare l’ambiente della città di Tortosa. Promosse in tutta la Spagna la devozione a Santa Teresa d’Avila, fondando l’Arciconfraternita Teresiana, che già in quel periodo dell’Ottocento raggiunse il numero di 140.000 iscritte. Pubblicò diversi libri di pietà e di pedagogia, subito diventati celebri, fra cui Il quarto d’ora d’orazione e la Guida pratica del Catechista. Fu il fondatore, inoltre, della rivista Santa Teresa di Gesù , periodico che si diffuse rapidamente non solo nella Spagna, ma anche in Europa ed in America.
A Tarragona, nella Catalogna, fondò la Compagnia di Santa Teresa di Gesù, congregazione religiosa femminile dedita alla preghiera ed all’educazione ed oggi estesa in tutta la Spagna, in Portogallo, in Italia, in Francia, nelle Americhe e in alcuni luoghi dell’Africa e dell’Asia.
Si è pubblicata recentemente la seconda edizione in italiano del libro del card. Marcelo González, La fuerza del sacerdocio, stampato per la prima volta in Spagna nel 1953; è molto utile per avvicinare i lettori alla figura di questo grande sacerdote dell’ottocento che, per la sua penetrante azione nei vari ambienti della società del suo tempo, possiamo certamente considerare come “ il precursore dell’Azione Cattolica”.
La Congregazione per il Culto Divino, con le facoltà concesse dal Papa Giovanni Paolo II, in data 6 novembre 1998, ha dichiarato Sant’Enrico de Ossó y Cervelló, Patrono dei Catechisti Spagnoli.
Enrico de Ossò nacque a Vinebre ( diocesi di Tortosa, provincia di Tarragona) il 16 ottobre 1840. Morì improvissamente nel convento francescano di Santo Spirito, a Gilet (Valencia), il 27 gennaio 1896)
Autore: Suor Pilar Perez
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