La Ferté-Saint-Cyr, Blois, Francia, 7 settembre 1876 - Parigi, 28 febbraio 1936
Daniele Alessio Brottier è ricordato per il suo impegno nella missione, nell'apostolato tra i militari e per l'aiuto agli orfani. Nato nel 1876 a La Ferté-Saint Cyr, diocesi di Blois, in Francia, entrò in Seminario nel 1890 e divenne prete a 23 anni nel 1899. Nel 1902 entrò come novizio nella congregazione dello Spirito Santo ad Orly, l'anno seguente emise i voti religiosi e partì quasi subito per il Senegal, allora colonia francese , ma rientrò dopo soli tre anni per motivi di salute. Ripresosi tornò nuovamente nel paese africano, ma i problemi di salute lo costrinsero a tornare definitivamente in patria. Allora, in Francia, fondò l'opera «Souvenir Africain», allo scopo di costruire la cattedrale di Dakar. Cappellano militare nella Prima Guerra mondiale, fondò l'Unione nazionale combattenti e l'Opera degli orfani apprendisti. Morì nel 1936. È stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1984.
Martirologio Romano: Presso Parigi in Francia, beato Daniele Brottier, sacerdote della Congregazione dello Spirito Santo, che si dedicò alla realizzazione di un’opera per gli orfani.
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A volte il Signore rende così ardua la strada intrapresa da alcune anime, convinte di fare la Sua volontà, che esse sono costrette a lasciarla, nonostante la propria predisposizione e diventare poi un gigante in altri campi.
Così è stata la vita del beato Daniele Alessio Brottier, nacque il 7 settembre 1876 a La Ferté-Saint-Cyr nella diocesi di Blois. Fin dall’infanzia rivelò una profonda pietà e una grande devozione alla Madonna; entrò in seminario nel 1890, passò felicemente le ordinazioni minori, facendo per un anno anche il servizio militare e fu consacrato sacerdote il 22 settembre 1899 a 23 anni.
Inviato come professore nel Collegio ecclesiastico di Pontlevoy, sentì ben presto la sua particolare vocazione per la vita missionaria, perciò il 24 settembre 1902 entrò come novizio nella Congregazione dello Spirito Santo ad Orly presso Parigi, l’anno seguente emise i voti religiosi e partì quasi subito per il lontano Senegal, colonia francese.
Poté restarci però solo tre anni circa, perché a causa di violenti e continui attacchi di emicrania che l’avevano colpito, fu costretto nel 1906 a ritornare in Francia. Rimessosi in salute, l’anno seguente volle di nuovo tornare in Senegal ma ancora una volta il male si ripresentò violento e dopo qualche tempo dovette ritornare definitivamente in Patria.
Fondò in Francia l’Opera del “Souvenir Africain” con lo scopo di erigere la cattedrale a Dakar, capitale del Senegal. Da ex militare volle proporsi come cappellano dell’esercito durante la prima guerra mondiale e dal 1914 al 1917 si prodigò eroicamente nell’assistenza dei soldati sui campi cruenti di battaglie come Verdun, Fiandre, Lorena, incurante del pericolo.
Dopo la guerra fondò l’Unione Nazionale Combattenti, fu direttore dell’Opera degli orfani apprendisti di Autenil per 12 anni e di cui ne incrementò il numero e l’efficienza, nel 1960 vi erano più di 2000 orfani e 20 istituti. Morì il 28 febbraio 1936, logorato dalle fatiche.
E’ stato beatificato il 25 novembre 1984 da papa Giovanni Paolo II.
Autore: Antonio Borrelli
Quando siamo convinti di aver intrapreso nella vita la strada che abbiamo sempre sognato, a volte arriva un ostacolo, un evento imprevisto. Allora siamo costretti a cambiare rotta. Se questa, però, è la volontà di Dio, la nuova via sarà quella giusta e ci farà diventare dei “giganti” in un altro ruolo.
È il caso del Beato Daniele Alessio Brottier. Nato a La Ferté Saint-Cyr (Blois, Francia) nel 1876, a chi da bambino gli chiedeva: «Cosa vuoi fare da grande?» – egli rispondeva – «Il sacerdote e poi il papa». Devoto alla Madonna, entra in seminario facendosi ben volere da tutti per le sue qualità di formatore dei ragazzi e organizzatore di ritiri spirituali. Nel frattempo per un anno deve assolvere al servizio militare e nel 1899, finalmente, diventa sacerdote. Si occupa dell’educazione dei ragazzi e ben presto i superiori lo propongono alla guida di una parrocchia. Ma il sogno di Daniele Alessio è di partire missionario.
I suoi genitori sono preoccupati perché chissà quanto lontano andrà il loro ragazzo, ma di fronte alla volontà di Dio essi accettano la scelta dell’amato figlio. Daniele Alessio si mette in viaggio per l’Africa e raggiunge il Senegal, una colonia francese. Qui si dedica soprattutto ai bambini e ai giovani. Tuttavia vi rimane solo per tre anni perché soffre di violenti mal di testa.
Torna in Francia, si ristabilisce e decide ancora una volta di partire missionario in Senegal, ma nuovamente il mal di testa si fa insopportabile. Così il prete rinuncia definitivamente al suo sogno. In Francia, continua a pensare al Senegal e organizza la raccolta di offerte sia per la popolazione, sia per far costruire una Cattedrale a Dakar (capitale del Senegal), inaugurata nel 1936. Decide, poi, di mettersi al servizio dei soldati al fronte durante la Prima guerra mondiale, incurante dei gravi pericoli, protetto dalle preghiere rivolte a Santa Teresa di Gesù Bambino di Lisieux, alla quale il sacerdote è molto devoto.
Finita la guerra, Daniele Alessio diventa famoso per l’aiuto concreto dato agli orfani parigini, nel quartiere Auteuil. In seguito fonda “l’Opera degli orfani apprendisti” e per questo motivo viene chiamato “Padre degli orfani”. Si racconta che alla sua morte, avvenuta a Parigi nel 1936, l’ex impiegata dell’orfanotrofio lo abbia implorato di guarirla dai dolori alle ossa: «Padre Brottier, se sei nel Cielo guariscimi!». La guarigione arriva all’istante.
Autore: Mariella Lentini
Fonte:
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