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Beata Gisella d'Ungheria Regina, badessa
Festa:
7 maggio
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† Niedernburg, Germania, 1060 c.
La beata Gisella, figlia di Enrico II di Baviera e di Gisella di Borgogna, nacque alla fine del X secolo e sposò nel 996/997 il primo re d’Ungheria Stefano il Santo. Fu la prima ed importante collaboratrice del marito, nell’opera di conversione al cattolicesimo degli ungheresi, fondando ed arricchendo con parecchi doni i monasteri e le chiese del regno. Nel 1031 le morì il figlio Emerico e nel 1038 perse anche il marito. Ma le sventure proseguirono quando il successore di Stefano, Pietro Orseolo, la privò dei suoi beni. Gisella fu costretta nel 1045 a lasciare l’Ungheria. Tornò in Baviera e si ritirò nel monastero benedettino di Niedenburg presso Passau, dove diventò badessa. Morì intorno al 1060 e sepolta nello stesso monastero. (Avvenire)
Martirologio Romano: Nel monastero di Niedernburg nella Baviera, in Germania, beata Gisella, che, sposata con santo Stefano re d’Ungheria, aiutò il marito nell’opera di propagazione della fede e, dopo la sua morte, spogliatasi di tutti i suoi beni e in esilio dal regno, si ritirò in questo monastero, di cui fu poi badessa.
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La beata Gisella, figlia di Enrico II di Baviera e di Gisella di Borgogna, nacque alla fine del X secolo e sposò nel 996/997 il primo re d’Ungheria Stefano il Santo. Fu la prima ed importante collaboratrice del marito, nell’opera di conversione al cattolicesimo degli ungheresi, fondando ed arricchendo con munifici doni i monasteri e le chiese del regno. Nel 1031 le morì il figlio Emerico e nel 1038, quando aveva 42 anni, le morì anche il santo coniuge; vennero in seguito dei momenti ancora tristi, perché il successore di Stefano, Pietro Orseolo, la privò dei suoi beni; perciò fu costretta nel 1045 a lasciare l’Ungheria. Tornò in Baviera e si ritirò nel monastero benedettino di Niedenburg presso Passau, dove diventò badessa. Morì intorno al 1060 e sepolta nello stesso monastero; la sua tomba fu oggetto di pellegrinaggi e venerazione dei fedeli; nel 1908 si è tenuta una ricognizione delle reliquie. Nonostante che nei Martirologi Benedettini è segnalata come beata al 7 maggio, Gisella non ebbe mai un culto ufficiale. Il nome Gisella è documentato fin dall’VIII secolo, diffuso soprattutto nel Nord Italia, proprio dai residenti dell’Alto Adige nella variante Gisela e nel Nord Europa e Francia. Il nome è di origine germanica e significa ‘eroina, campionessa’.
Autore: Antonio Borrelli
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