Silly, Belgio, fine III secolo – Poitiers, Francia, 12 settembre 349
Fu vescovo di Treviri al tempo del governo dei figli di Costantino il Grande e fu uno strenuo avversario dell'arianesimo. Al suo amico e compagno di lotta sant'Atanasio diede asilo a Treviri dal 335 al 337. Morì tornando da un viaggio a Costantinopoli. Il suo successore san Paolino fece traslare le sue spoglie a Treviri il 29 maggio del 353. Sulla sua tomba nel VI secolo venne eretta un'abbazia benedettina che divenne poi l'Abbazia imperiale di San Massimino. La chiesa di San Giovanni venne successivamente dedicata a lui. Il suo capo è oggi conservato nella chiesa parrocchiale del quartiere di Treviri di Trier-Pfalzel. Egli è considerato il patrono contro i pericoli del mare, della pioggia e dello spergiuro. Egli è venerato soprattutto in Alsazia e nella zona circostante Treviri. Viene spesso rappresentato in compagnia di un orso, che secondo la leggenda avrebbe ucciso il cavallo (o asino o mulo) che trasportava il suo bagaglio durante un suo viaggio a Roma e che egli avrebbe costretto a sostituirsi alla bestia uccisa nel trasporto delle sue robe.
Martirologio Romano: A Treviri nella Gallia belgica, nell’odierna Germania, san Massimino, vescovo, che, intrepido difensore dell’integrità della fede contro l’arianesimo, accolse fraternamente sant’Atanasio di Alessandria e altri vescovi esuli e, pur scacciato dalla sua sede da parte dei suoi nemici, morì in patria a Poitiers.
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