Trovò il martirio presso Sant’Albano Stura, come testimonia tuttora il dipinto dell’abside della chiesa parrocchiale. E’ inoltre venerato presso Vercelli ed è patrono di Riva presso Chieri (TO).Non è possibile stabilire quando iniziò la devozione dei rivesi al santo. Sicuramente nel 1100 era già vivo il culto, testimoniato da un documento del 1103 redatto nella località di Sant’Albano. Il patrono viene citato negli statuti comunali del 1509 ed a lui si fa inoltre espresso riferimento nel giuramento che il Podestà era tenuto a pronunciare all’atto dell’insediamento: “Nel nome di Cristo amen e in lode dello stesso altissimo Dio e della gloriosa Vergine Maria Sua madre e dell’illustre soldato Sant’Albano, patrono di questa terra di Riva, e di tutta la trionfante Curia celeste, amen”. Secondo la leggenda un contadino procedeva lungo la strada con il suo carro, pieno di covoni, trainato da buoi. La strada era molto pesante in quanto aveva piovuto a lungo, ed il carro sprofondò nel fango. Il contadino tentò inutilmente, imprecando ed ingiuriando il Signore, di spostare il carro, ma le sue bestemmie furono placate da Sant’Albano, il quale passando di lì gli disse di staccare i buoi ormai stanchi e di attaccare al giogo i cani che seguivano il legionario. I cani riuscirono a spostare il carro ed alla vista di quel prodigio il contadino si inginocchiò davanti al santo, trasformando le proprie ingiurie in preghiere.
|