Si tratta di un’abbreviazione del nome di Teofredo, abate benedettino di Caméry, ucciso probabilmente dai Saraceni nel 732. Il culto in Piemonte è stato così ricostruito dal Savio: il monastero di Caméry possedeva verso il Mille vasti possedimenti in diocesi di Alba presso Cherasco e Cervere. In queste località alcune chiese furono dedicate al santo abate. Ma nel 1457 queste terre furono sottratte all’abbazia francese per essere unificate a quella di S. Pietro di Savigliano. In seguito si sarebbe perduta la memoria del Teofredo francese e si sarebbe incominciato a parlare dell’Eufredo (Ifredo o Tifredo) martire piemontese al tempo delle invasioni saracene. Secondo queste “tradizioni” era originario di Cherasco. In altri testi posteriori è menzionato come martire della legione tebea, confondendosi con s. Chiaffredo. Il culto in diocesi di Alba può essere spiegato con la presenza di reliquie; la festa ricorre l’11 ottobre.
Autore: Gian Domenico Gordini
Fonte:
|
|
|
|